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Inviato: mar, 14 nov 2006 14:10
di Decimo
arianna ha scritto:Non è nella lista, né ricordo una discussione a proposito, si tratta del francesismo collant.
E anche crêpe... Ma fortunatamente in questo caso c'è poco, anzi nulla, da discutere a riguardo: l'equivalente italiano è crespella (tranne se non si dovesse scoprire, mio malgrado, che si tratta di tipologie differenti di sfoglia... ma pare che non si presenti un tale problema).

Inviato: mar, 14 nov 2006 17:25
di Marco1971
E il francese crêpe deriva dal latino crispus (in francese antico cresp, donde il circonflesso, che segnala la caduta della esse). :)

Una curiosità: leggo nel DELI che l’Accademia d’Italia proponeva di sostituire questa voce con crespola, cencio, frappa... :? Meglio crespella! :D

Inviato: mar, 14 nov 2006 22:13
di Federico
Marco1971 ha scritto:Una curiosità: leggo nel DELI che l’Accademia d’Italia proponeva di sostituire questa voce con crespola, cencio, frappa... :? Meglio crespella! :D
Eppure crespola non mi dispiace, e anche cencio ha una sua logica; mi sembra però che crespella sia piuttosto diffuso, e anzi mi sorprende alquanto che non sia nella lista.

In effetti quanti saranno i forestierismi di uso (relativamente) comune in italiano? Si parlava di duemilacinquecento – tremila, se non ricordo male, perciò ce ne manca quanto meno un migliaio: forse dovremmo prendere un bel dizionario di forestierismi in italiano e procedere a un'integrazione di massa...

Inviato: mer, 15 nov 2006 10:43
di Bue
Spero che vorrete trovare equivalenti anche per sushi, sashimi e wasabi, oltre a kebab, falafel e altri nomi di piatti etnici che stanno prendendo piede anche in Italia.

A mio parere si sta rasentando il ridicolo.

Inviato: mer, 15 nov 2006 21:59
di Federico
Bue ha scritto:Spero che vorrete trovare equivalenti anche per sushi, sashimi e wasabi, oltre a kebab, falafel e altri nomi di piatti etnici che stanno prendendo piede anche in Italia.
Dunque questi piatti sono paragonabili alle crêpes?
Non conosco la storia di questo cibo: mi può illuminare?
Bue ha scritto:A mio parere si sta rasentando il ridicolo.
Eppure crespella è piuttosto diffuso.

Inviato: gio, 16 nov 2006 9:47
di Bue
Federico ha scritto:Non conosco la storia di questo cibo: mi può illuminare?
Ma quando mai ci si è preoccupati - in questo filone - della storia dell'oggetto indicato dalla parola da eliminare (sistematicamente, come viene proposto qualche messaggio sopra, con toni che ricordano vagamente la "soluzione finale")? L'importante è che 1) viene dall'estero 2) non rientra nel sistema fonomorfosintattico usato da Dante e Machiavelli: i quali avrebbero scritto chebabbe, e dunque così dovremmo fare anche noi.

Inviato: gio, 16 nov 2006 16:04
di Federico
Bue ha scritto:Ma quando mai ci si è preoccupati - in questo filone - della storia dell'oggetto indicato dalla parola da eliminare?
Io me ne preoccupo.

Inviato: gio, 16 nov 2006 16:59
di Bue
Sushi e sashimi sono piatti giapponesi a base di pesce crudo, il wasabi è una salsa piccante giapponese a base di rafano. Per il kebab consiglio di dare un'occhiata qui.
I falafel sono polpettine vegetariane.

Pretendere di voler italianizzare anche i nomi dei piatti della cucina straniera mi ricorda veramente un po' troppo certe trovate ridicole del Ventennio.

Gli spagnoli, dai quali dovremmo sempre prendere esempio (aprendo le porte alla famigerata deriva zapaterista), adattano spaghetti in espaguetis , ma gugolando sui siti in lingua spagnola e cercando "receta espaguetis" e "receta spaghetti" vedo che si trovano numeri di occorrenze confrontabili. Inoltre non mi risulta che abbiano adattato "pizza", che non rientra - mi pare - nella fonomorfosintassi castigliana.
Anche loro, che credevamo puri, sono ahinoi contaminati dall'esterofilia culinaria. Dove andremo a finire...

Inviato: gio, 16 nov 2006 18:04
di Marco1971
L’ho già detto e lo ripeto: non c’è nulla di male nell’accogliere le parole forestiere che designano cose inesistenti in italiano, purché adattate, soprattutto quando si tratta di parole d’uso comune. L’Artusi scriveva cuscussú, tanto per fare un esempio (e esiste anche la variante cúscuso). Del pari, si potrebbe benissimo dire chebabbe o cababbo (che preferisco, dall’arabo kabab).

Quanto a pizza, non so come si pronunci in ispagnolo, ma potrebbero pronunciarlo /'piTa/ e scriverlo con una sola zeta...

Inviato: gio, 16 nov 2006 18:59
di fabbe
Secondo me il vero purismo è voler adoperare la forma pura straniera. Un purismo che rischia di diventare dogmatico quando giudica eretico (o peggio ridicolo) anche considerare l'idea stessa degli adattamenti nelle lingue.

Tutto questo è ancora più contraddittorio se consideriamo che spesso i termini (spacciati come d'origine) sono in realtà adattamenti inglesi.

Adattare i nomi dei piatti è normale in altre lingue. Pizza diviene spesso Pitsa e Spaghetti-> Spagetti ecc. Così è sempre stato e continua ad essere nei paesi normali. Naturalmente i parlanti scelgono il termine che preferiscono in piena libertà e le eccezioni confermano la regola.

In sintesi, proporre traducenti/adattamenti vuol dire dare al parlante la libertà di scegliere e di sviluppare la propria lingua. Ora, nel caso italiano, si è semplicemente obbligati ad usare il termine straniero perché non ne esiste uno italiano, gli adattamenti vengono quasi autocensurati.

Insomma secondo me sarebbe auspicabile una maggiore apertura di mente ed una sensibilità che valorizzi il pluralismo linguistico-culturale.

Inviato: gio, 16 nov 2006 19:48
di Federico
Bue ha scritto:Sushi e sashimi sono piatti giapponesi a base di pesce crudo, il wasabi è una salsa piccante giapponese a base di rafano. Per il kebab consiglio di dare un'occhiata qui.
I falafel sono polpettine vegetariane.
No, chiedevo delle crespelle, visto che la scandalizza anche questa traduzione: questi sono tutti piatti poco italiani, non mi pare che si possa mettere in dubbio.

Per questo, non me la sentirei di consigliarne la traduzione o anche solo l'adattamento, ma non c'è nemmeno motivo per impedire l'adattamento, che è pur sempre cosa normalissima, sebbene in decadenza (ma è inutile tornare su questo argomento).

Inviato: ven, 17 nov 2006 0:15
di arianna
Il baby talk indica il tipo di lingua usato dagli adulti quando parlano con bambini piccoli.
Suggerimenti? :roll:

Inviato: ven, 17 nov 2006 0:47
di Brazilian dude
Quanto a pizza, non so come si pronunci in ispagnolo, ma potrebbero pronunciarlo /'piTa/ e scriverlo con una sola zeta...
Ho sentito /'pisa/ e /'pitsa/, quest'ultima non entra nella fonotassi spagnola.

Inviato: ven, 17 nov 2006 0:47
di Marco1971
Direi semplicemente linguaggio infantile, no?

Inviato: ven, 17 nov 2006 16:01
di Federico
Marco1971 ha scritto:Direi semplicemente linguaggio infantile, no?
Infatti... Ma sicuramente si obiettierà che non è un termine altrettanto pregnante e preciso, perché tale linguaggio non è affatto infantile bensí raggiunge insospettabili vette di raffinatezza per adeguarsi al linguaggio dei bambini ecc. ecc. ecc.