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Inviato: lun, 19 mag 2008 21:58
di Federico
Freelancer ha scritto:
Federico ha scritto:
Freelancer ha scritto:Quindi chi preferisce *sensibile alla cassa per coerenza segua per favore l'inglese nel suo intero percorso storico tipografico-linguistico e cominci a dire alta cassa e bassa cassa anziché maiuscolo e minuscolo, cassa piccola invece di maiuscoletto e così via.
Non mi sembra un paragone pertinente: non esiste un'espressione consolidata equivalente a case sensitive.
Invece esiste, ed è per l'appunto il semicalco sensibile al maiuscolo/minuscolo.
Mi perdoni, ma che questa locuzione esista e sia relativamente frequente non può permettere di considerarla consolidata e non scalzabile quanto due parole come maiuscolo e minuscolo, di uso comune e senza alcuna concorrenza.
Freelancer ha scritto:Tornando un momento al semicalco, è chiaro che l'uso di sensibile è stato immediato perché come già osservato in altri interventi non stride, anzi se ne trova almeno un altro esempio sempre nel settore dell'informatica, in sensibile al contesto (context-sensitive) riferito alle guide in linea.
In questo caso però la serie non sarebbe data da maiuscolo e minuscolo in quanto parole produttive, bensí dalla serie sensibile a: ma quante di queste locuzioni sono in uso in italiano?
Freelancer ha scritto:Però chi per primo ha fatto il semicalco da case sensitive si è giustamente fermato alla prima metà perché l'uso consolidato in italiano dei termini maiuscolo/minuscolo anziché di cassa ha quasi imposto la scelta, se posso così dire.
Infatti le due parti del semicalco vanno considerate separatamente; per quanto lei stesso ha detto, la diffusione non è l'unico criterio da considerare, e il calco sensibile a sarebbe stato adottato anche perché facente parte di una serie (che a sua volta esiste perché i calchi di -sensitive dall'inglese in questo modo sono molto facili), nonostante questa locuzione – molto rara se non estranea all'italiano – ne soppianti altre molto piú comuni, al contrario di cassa che è una parola – questa sí – consolidata, per quanto rara, che non viene adottata non per questo ma per la sua improduttività.
Freelancer ha scritto:[...] quel cassa che vorrebbe soppiantare due parole produttive
In che senso soppiantare? Non vedo alcuna concorrenza fra l'uso comune di maiuscolo e minuscolo e l'uso ristretto di cassa per indicare quella caratteristica che corrisponde agli aggettivi maiuscolo e minuscolo, che personalmente so descrivere solo con questa perifrasi, dal momento che non si tratta solo di altezza dei caratteri, a dimostrazione della necessità di cassa «nel suo piccolo, specializzato ambito».
Freelancer ha scritto:Facciamo il punto: ci si vuole opporre a un inutile case sensitive in italiano? La lingua ha le risorse e le parole adatte per farlo (e lo ha già fatto) senza fare ricorso a un improbabile calco globale, mi si conceda l'espressione.
Tuttavia non si vede perché non dovrebbe essere possibile per chi lo voglia anche sfruttare quell'utile e necessaria parola che è cassa, che sia per [dubbio] gusto di precisione, per amore dei termini tecnici, o delle parole concise come scernicassa.
Insomma, le vexata quaestio: nella nostra lista non diamo indicazioni prescrittive, ma offriamo un ventaglio di possibilità fra cui scegliere, e non si vede perché escluderne alcune per il solo fatto che forse o sicuramente non piaceranno e non attecchiranno.

Inviato: lun, 19 mag 2008 22:38
di Marco1971
Scusate se apro una parentesi – forse pedantesca, ma per precisione – d’ordine terminologico.

Una parola come ‘cassa’ non può considerarsi rara, né è raro ‘epistassi’ in medicina: sono termini tecnici.

L’aggettivo ‘produttivo’ non si applica propriamente a parole ma a suffissi, prefissi, radici, costruzioni. Per le parole, mi sembra piú preciso parlare di ‘grado di derivabilità’.

E ‘cassa’, per rimanere a questo vocabolo, possiede un alto grado di derivabilità.

Inviato: mar, 20 mag 2008 15:41
di Federico
Marco1971 ha scritto:Scusate se apro una parentesi – forse pedantesca, ma per precisione – d’ordine terminologico.
Grazie.
Marco1971 ha scritto:E ‘cassa’, per rimanere a questo vocabolo, possiede un alto grado di derivabilità.
E scernicassa si può considerare un derivato? Come si chiama la caratteristica delle parole che si possono facilmente usare in nuovi composti?

Inviato: mar, 20 mag 2008 17:16
di Marco1971
Federico ha scritto:E scernicassa si può considerare un derivato?
In senso lato, sí; piú propriamente abbiamo che fare con un composto.
Federico ha scritto:Come si chiama la caratteristica delle parole che si possono facilmente usare in nuovi composti?
Non so se ci sia un altro termine, ma la chiamerei proprio derivabilità.

Inviato: mer, 21 mag 2008 23:02
di Federico
Marco1971 ha scritto:
Federico ha scritto:E scernicassa si può considerare un derivato?
In senso lato, sí; piú propriamente abbiamo che fare con un composto.
Grazie.