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Inviato: sab, 06 feb 2010 7:24
di methao_donor
Carnby ha scritto:
methao_donor ha scritto:…sembra che il suono in questione sia presente solo in lingua ceca.
A dire il vero, c'è anche in siciliano.
Ah, buono a sapersi, la ringrazio!

Un dubbio: è caratteristico di tutta la regione o solo di alcuni dialetti provinciali? Perché a questo punto mi domando come mai degli amici di famiglia sicialiani non sappiamo pronunciare il nome di mia madre. :D
Concordo sul fatto che imparare le lingue non possa far che bene. Io stesso me la cavo con il tedesco, lo spagnolo, il francese e riesco ad utilizzare l'inglese (almeno per quanto riguarda la mia attività), poi conosco un po' di polacco e un po' di turco, un po' di greco. Purtroppo troppo poco di ogni lingua.
Ma il tempo per imparare nuove cose è sempre poco.
Vero, purtroppo, e quando di tempo ce ne sarebbe a volontà ce lo portano via, a scuola, con un sacco di sciocchezze (spero non si offenda nessuno, ma sono tremendamente ostile al sistema scolastico attuale).
Comunque, poco per volta qualcosa si riesce a fare – soprattutto, secondo me, se si sviluppassero corsi "multilinguistici" per familiarizzare con famiglie linguistiche (scusate la ripetizione) piuttosto che con lingue singole.

Inviato: lun, 08 feb 2010 14:45
di Carnby
methao_donor ha scritto:Un dubbio: è caratteristico di tutta la regione o solo di alcuni dialetti provinciali? Perché a questo punto mi domando come mai degli amici di famiglia siciliani non sappiamo pronunciare il nome di mia madre.
Il problema è che in siciliano questo fono non è un fonema a sé stante bensì è l'allofono di /r/ (talvolta malamente definito retroflesso, quando invece l'unica consonante retroflessa/contoide retroflesso in siciliano è la d di bedda) all'inizio di parola (r di rosa). Se il cognome di sua madre contiene ř all'interno di parola è più che comprensibile che un siciliano non riesca a pronunciarlo correttamente, perché si trova in una posizione "inaspettata".

Inviato: lun, 08 feb 2010 14:57
di methao_donor
Carnby ha scritto:Se il cognome di sua madre contiene ř all'interno di parola è più che comprensibile che un siciliano non riesca a pronunciarlo correttamente, perché si trova in una posizione "inaspettata".
Sí, è all'interno del nome infatti.

La ringrazio per la delucidazione e per l'interessante segnalazione.

Inviato: gio, 10 ott 2013 23:49
di fiorentino90
Marco1971 ha scritto:
Arturo ha scritto:A proposito del DIPI, mi piacerebbe sapere come si arriva a decidere le esatte pronunce dei nomi stranieri.
Si parte dalla pronuncia nella lingua di partenza e si italianizzano i suoni non esistenti in italiano.
Perché per stage (ing., palco) il DiPI riporta prima sˈteiʤ e poi sˈtɛiʤ? Di solito, è il contrario.
DiPI ha scritto:Drake ˈdrɛik, -eik
gate ˈɡɛit, -ei-
Italianizzando la pronuncia, in posizione tonica in genere s'ha "èi" (day /ˈdɛi/) oppure "è" (baby /ˈbɛbi/).

Inviato: ven, 11 ott 2013 9:30
di domna charola
Noto solo oggi la discussione, e mi viene in mente di aver appena vissuto sulla mia pelle il problema: interpellando la prof di Storia Medievale sul programma di esame, mi ha suggerito un autore che al momento non ho capito chi fosse... poi mi è sorto il dubbio che si riferisse a Huizinga, il grande medievista che in genere viene assimilato a Mazinga o cose simili... Il punto è che lei, nei convegni internazionali, in cui magari lo ha anche conosciuto di persona, lo ha sempre chiamato così, alla fiamminga come richiederebbero le sue origini.
Quindi, riflessione conseguente: la comunicazione oggi è larghissima, parliamo e sentiamo parlare "in diretta" i madre-lingua dei termini più usati, quindi da lì possono diffondersi correttamente. Tentare di leggerli in qualsiasi altro modo crea in effetti disallineamenti e incomprensioni.
D'altra parte, anche il tentare di riprodurre un suono "come lo si è sentito in TV" genera mostri: non per gli svarioni dei giornalisti ma proprio per la difficoltà di riproduzione (effetto "telefono senza fili", per intenderci; ad esempio, ora come ora non mi sento di riferire come va pronunciato Huizinga, perché ammetto di non essere sicura di avere capito bene...).
Bel dilemma, quindi...

Inviato: ven, 11 ott 2013 9:50
di Carnby
domna charola ha scritto:Huizinga, il grande medievista che in genere viene assimilato a Mazinga o cose simili...
Mi pare che in italiano possa bastare /ai'zinga/ no?

Inviato: ven, 11 ott 2013 13:16
di Animo Grato
domna charola ha scritto:ora come ora non mi sento di riferire come va pronunciato Huizinga, perché ammetto di non essere sicura di avere capito bene...).
La versione inglese di Wikipedia (generalmente più affidabile della nostrana) riporta questo:
Dutch: [ˈjoːɦɑn ˈɦœyzɪŋɣaː]

Re: Pronuncia di nomi stranieri in una discussione o lettura

Inviato: mer, 26 feb 2014 22:06
di marmaluott
Arturo ha scritto: PS: Per quelli che suggeriscono di leggere nella lingua corrispondente le parole conosciute (pronuncia conosciuta in lingua) o di utilizzare la corrispondente parola in italiano (Colonia per Köln, ad esempio), propongo di riflettere su un testo pieno di parole sconosciute.
Vabbè, ma allora cambi esempio, perché quella città si chiama Colonia e chiamarla Köln denota un discreto grado di ignoranza. Se uno dice Aachen, posso anche perdonarlo. Ma se dice Köln...