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Inviato: mar, 06 gen 2009 19:06
di maddi
E' stato proprio Piero Angela che ha diffuso questo "cacofonico" modo di pronunciare la parola dinozauro e non sa quanto ha contagiato le nuove generazioni. Non ci sarà più niente da fare, peccato!
Inviato: mar, 06 gen 2009 19:12
di Marco1971
Non solo Piero Angela, penso che sia un fenomeno piú ampio, dovuto a molti conduttori televisivi e radiofonici settentrionali. E ormai, in effetti, non c’è piú nulla da fare... Queste sonorizzazioni sono addirittura considerate «canoniche» da Luciano Canepàri e da altri...

Inviato: mer, 07 gen 2009 10:19
di Infarinato
Marco1971 ha scritto:Non solo Piero Angela, penso che sia un fenomeno piú ampio, dovuto a molti conduttori televisivi e radiofonici settentrionali.
…Anche (se non di piú) a
«ipercorreggentisi» centromeridionali.
Marco1971 ha scritto:Queste sonorizzazioni sono addirittura considerate «canoniche» da Luciano Canepàri e da altri...

Non ancora, almeno non per
dinosauro (/dino'zauro/ è appena «tollerata») né,
e.g., per
coseno (/ko'zeno/ è solo «accettabile»).
Ricordo che né la «tollerata» né l’«accettabile» sono considerate dal Canepàri pronunce «neutre» (che sono solo quella «moderna» e quella «tradizionale» [fior./tosc. =
DOP]).
Inviato: gio, 08 gen 2009 21:37
di Marco1971
Infarinato ha scritto:Ricordo che né la «tollerata» né l’«accettabile» sono considerate dal Canepàri pronunce «neutre» (che sono solo quella «moderna» e quella «tradizionale» [fior./tosc. =
DOP]).
Però la tradizionale è, nelle parole dello stesso Canepàri,
démodé (un forestierismo-eufemismo per non dire
fuori moda?

)
Re: Ancora sull’esse tra vocali
Inviato: mer, 14 nov 2012 10:53
di fiorentino90
Marco1971 ha scritto:Fuso /'fuzo/, participio passato di fondere.
Fuso /'fuso/, sostantivo ‘arnese per filare’, ‘fuso orario’, ecc.
Chiese /'kjEze/, plurale di chiesa.
Chiese /'kjEse/, passato remoto di chiedere.
Presento /pre'zEnto/, da presentare.
Presento /pre'sEnto/, da presentire
Alcuni (
http://forum.accademiadellacrusca.it/ph ... 1763#11763;
http://it.answers.yahoo.com/question/in ... 627AADEQm5) distinguono anche tra "Brindisi" (città) con la s sorda e "brindisi" (nome comune) con la s sonora, ma la versione multimediale del DOP non riporta questa differenza di pronuncia. Per il DIPI:
ˈbrindizi
◆ (si brindi!) ˈbrindisi; ↓-zi
B. ˈbrindizi
Re: Ancora sull’esse tra vocali
Inviato: mer, 14 nov 2012 11:46
di Infarinato
No, hanno ragione DOP e DiPI: brindisi con /-s-/ è possibile solo nel senso di si brindi, con assai inusuale [per non dire impossibile] enclisi [per l’italiano moderno]. Il brindisi (sost.) e Brindisi (città) hanno entrambi /-z-/.
Ancora sull'esse tra vocali
Inviato: ven, 22 feb 2013 19:01
di fiorentino90
In
altra sede s'è fatto riferimento al famoso
Manuale di dizione, voce e respirazione di Corrado Veneziano:
Questa è sorda, per esempio, in vocaboli come asino, casa, mese, cosa, peso, naso ; è sempre aspra nel suffisso oso (smanioso, scontroso), è sempre aspra nel suffisso ese (Genovese, ateniese); fanno eccezione le parole franceSe e marcheSe, borgheSe, corteSe, paeSe, derivanti, rispettivamente da "abitante delle marche" (cioè delle zone di confine di un territorio), abitanti del borgo, della corte, del villaggio (dal latino pago-pagensis). È inoltre aspra nelle desinenze dei predicati verbali terminanti in es (chiesi), is (risi), os ( osi), us (chiusi).
Nel celebre manuale c'è purtroppo un errore:
borghese ha la esse sorda e
non la sonora
Borghese e
malese sono prounciati con la s aspra, mentre i derivati
borghesia e
Malesia richiedono la s dolce. Inoltre, bisognava aggiungere all'elenco
palese e
pavese, che può essere pronunciato sia con la esse sorda che con la esse sonora. Infine, è sbagliato dire che la esse è
aspra nelle desinenze dei predicati verbali terminanti in [... ] us (chiusi)
perché
chiuso e i suoi derivati e composti costituiscono l'unica eccezione alla regola. Infatti,
fuso,
confuso e gli altri richiedono la s dolce...
Ne avevo già discusso privatamente con qualche utente, ma m'è sembrato opportuno pubblicare quest'intervento.
Inviato: lun, 04 mar 2013 11:01
di Fabio48
Ma veramente, le "s" di fuso e di confuso si pronunciano nello stesso modo?
Cordiali saluti.
Inviato: lun, 04 mar 2013 15:39
di Carnby
Fabio48 ha scritto:Ma veramente, le "s" di fuso e di confuso si pronunciano nello stesso modo?
Se intende il participio passato di
fondere, sì.
Inviato: mar, 05 mar 2013 12:20
di Fabio48
Mi riferivo alla frase di fiorentino90 qui sotto riportata:
...perché chiuso e i suoi derivati e composti costituiscono l'unica eccezione alla regola. Infatti, fuso, confuso e gli altri richiedono la s dolce...
Molto probabilmente faccio confusione con le varie denominazioni delle "s", ma io pronuncio confuso e fuso (da fondere) con la "s" sorda e fuso dell'arcolaio con la s sonora.
Non so bene quale sia la "s" dolce...
Cordialità.
Inviato: mar, 05 mar 2013 14:10
di Animo Grato
Buon giorno!
Per quanto riguarda la
s, "aspra" = "sorda" e "dolce" = "sonora".
Fabio48 ha scritto:io pronuncio confuso e fuso (da fondere) con la "s" sorda e fuso dell'arcolaio con la s sonora.
È esattamente il contrario di quanto prescrive la norma.

Inviato: mar, 05 mar 2013 14:37
di Fabio48
Infatti, come dicevo, ho fatto confusione...
Pronuncio confuso e fuso come pronuncio "rosa", e il fuso dell'arcolaio come pronuncio "casa".
Non mi ricordo mai i nomi, ma quando leggo una parola tipo "sussurro", mi viene naturale pensare che la "s" sia dolce e non aspra come in "presenza".
Devo ricordarmi che la "s" sorda, è proprio quella delle parole "sorda" e "aspra"; caspita! sono ridotto a fare i compitini come i bimbi
Io, le sono estremamente
Grato
Buona serata.
Ancora sulla s tra vocali
Inviato: mar, 12 mar 2013 10:53
di Manutio
A proposito di sonorizzazione dilagante (ormai fanno capolino forme come 'ventizei'): Siccome la pronuncia sonora è quella ‘di prestigio’, si ritiene opportuno applicarla ai nomi e alle parole straniere, che sono qualcosa di più chic dell’italiano, no? Di conseguenza, 'Edizon', 'Madizon' e 'Tyzon' sono ormai inestirpabili. Ma il record è 'Buenozaires', che trionfa in bocca agli annunciatori di radio e TV. In questo caso l’errore è doppio: lo spagnolo non conosce la s sonora intervocalica, e la sonorizzazione fittizia viene estesa addirittura in sandhi, fra due parole successive, come in 'mizembra' e simili eleganze, non ancora prevalenti ma nemmeno rare. Neanche la scrittura in due parole ci salva.
Inviato: mar, 12 mar 2013 12:24
di Ferdinand Bardamu
Benvenuto!

Concordo con quanto ha scritto, e aggiungo le fastidiose pronunce – per me, almeno –
ri/z/
orsa e
ri/z/
olvere, che però il DiPI ammette. Le trovo un po’ affettate.
Re: Ancora sulla s tra vocali
Inviato: sab, 16 mar 2013 10:22
di fiorentino90
Manutio ha scritto:A proposito di sonorizzazione dilagante (ormai fanno capolino forme come 'ventizei'): Siccome la pronuncia sonora è quella ‘di prestigio
Perché allora non pronunciare
stazione e
Lamezia con la zeta sonora, come fanno tra l'altro a Cosenza e a Lamezia? L'italiano ci guadagnerebbe in musicalità

È vera la storia del prestigio, ma solo in parte. Diciamo che spesso ri/s/ulta piú semplice - per una serie di motivi - al «professionista» della voce pronunciare ri/z/ulta! Che la pigrizia linguistica non venga nascosta dietro motivi piú nobili come quello del prestigio. Tra l'altro, la pronuncia di
venti/z/ei con la esse sonora la trovo ridicola e non ha nulla di prestigioso!