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Inviato: ven, 13 lug 2012 17:19
di u merlu rucà
Noto con piacere

di usare abitualmente alcune delle 'insopportabili' pronunce nordiche, a partire dalla velarizzazione della -m- davanti a -p-
e -b-, con conseguente leggera nasalizzazione della vocale precedente (tipica delle parlate liguri).
Inviato: lun, 30 lug 2012 18:07
di Zabob
Sulle s/z dolci o aspre (per non parlare delle e/o aperte o chiuse) sono il primo a confondermi... ma trovo molto fastidiosi *tran/z/ito, *mu/z/ulmano, *ri/z/alire / *tra/z/alire, *ri/z/alto e *ri/z/entire, *pro/z/eguire e *pre/z/upporre, sentiti talvolta anche alla RAI.
Perciò (in quanto più "sensibile") elencherò alcuni errori frequenti riguardanti gli accenti tonici, anch'essi spesso uditi in radio e TV a diffusione nazionale:
- Nessuno (nessuno!!) dice io valùto, sopravvalùto e sottovalùto, ma sempre *io vàluto ecc. (unica eccezione una giornalista del GR RAI, credo)
- Idem per evapóra rispetto ad *evàpora
- Quasi sempre *Tanzània al posto del corretto Tanzanìa
- Quasi sempre *Himalàya al posto del corretto Himàlaya
- Mi pare che nessuno pronunci correttamente Caraìbi (sempre *Caràibi)
- *Ìstanbul (anziché Istànbul)
- *Arkànsas (prn. ingiustificata, visto che in ingl. è [ˈɑrkənsɔː])
- *Scandìnavo è già stato fatto notare in precedenza
Siccome la maggior parte degli ascoltatori e telespettatori ignora quale sia la giusta pronuncia (specie dei termini geografici), nessuno ci fa caso e la forma errata finirà, consolidata dall'uso, per essere ritenuta corretta.
Mi ricordo che all'Università c'erano professori che dicevano sèpara e si invàgina. Un altro (che evidentemente qualcosa di dizione sapeva) per non pronunciare *di/z/egno (come si usa al Nord) diceva invece dissegno.
Fra i forestierismi, la parola management viene pronunciata di solito erroneamente */maˈnaʤmənt/, anziché /ˈmanijmənt/.
Inviato: dom, 05 ago 2012 19:33
di Zabob
Aggiungo vèrde, vèrgine e arrivedèrci; alzare e calzare pronunciati con la 'z' sonora.
E ancora: Sankt Moritz pronunciato "Sen(t) Mòriz" e San Sebastián pronunciato "San Sebàstian" (quasi sempre, anche in radio e TV); Porsche pronunciato /'pɔrʃ/; Michael e Richard pronunciati "Màicol" e "Rìciard" anche quando a portare tali nomi sono dei tedeschi; e così sobbalzo quando sento Johann pronunciato "Giòan".
Inviato: dom, 12 ago 2012 22:06
di SinoItaliano
La mia pronuncia è una neutra moderna molto imperfetta, che contiene molti degli errori da alcuni definiti "insopportabili".
Inviato: dom, 12 ago 2012 23:35
di Souchou-sama
Zabob ha scritto:Aggiungo vèrde, vèrgine e arrivedèrci; alzare e calzare pronunciati con la 'z' sonora.
A giudicare dalla Sua immagine, suppongo che Lei sia ligure. In effetti, pronunce come *
fèrmo, *
vèrde, *
vèrgine sono tra le pochissime del vostro accento che trovo proprio brutt(in)e.
SinoItaliano ha scritto:La mia pronuncia è una neutra moderna molto imperfetta, che contiene molti degli errori da alcuni definiti "insopportabili".
Ovvía, Lei non era romano? Meglio: un romano che s’interessa d’ortoepia. La Sua pronuncia non può esser poi cosí terribile… Anche se devo ammettere che
dòpo,
orgòglio,
pòsto,
pran/ʦ/
o,
sarébbe,
sògno,
trènta &c non mi piacciono granché.

Inviato: lun, 13 ago 2012 16:49
di u merlu rucà
Souchou-sama ha scritto:Zabob ha scritto:Aggiungo vèrde, vèrgine e arrivedèrci; alzare e calzare pronunciati con la 'z' sonora.
A giudicare dalla Sua immagine, suppongo che Lei sia ligure. In effetti, pronunce come *
fèrmo, *
vèrde, *
vèrgine sono tra le pochissime del vostro accento che trovo proprio brutt(in)e.
La maggior parte dei liguri ha quella pronuncia, perché le e accentate seguite da r+consonante sono aperte. Però esistono dialetti in cui la e è chiusa e tale pronuncia viene mantenuta anche parlando italiano.
Inviato: ven, 24 ago 2012 15:43
di Bue
Io personalmente rabbrividisco ai "qualsiazi", "prozeguire".... ho sentito anche piu` di una volta un terrificante "stazera". Per questo posso capire che cosa prova chi mi sente dire "dizegno" e "prezentimento"...
Inviato: mar, 16 ott 2012 8:03
di SinoItaliano
Souchou-sama ha scritto:Ovvía, Lei non era romano? Meglio: un romano che s’interessa d’ortoepia. La Sua pronuncia non può esser poi cosí terribile… Anche se devo ammettere che
dòpo,
orgòglio,
pòsto,
pran/ʦ/
o,
sarébbe,
sògno,
trènta &c non mi piacciono granché.

Ha centrato in pieno, tranne per il fatto che pronuncio
orgóglio,
pran/dz/o e
sógno (ma
sònno).
E tra gli «errori» che commetto anche io, aggiungerei:
centésimi,
Cèsare,
quattòrdici ecc.
E quelli che invece non commetto:
spóso,
Bològna,
nòme,
bisògno ecc.
Probabilmente Roma è la città piú disomogenea d'Italia per quanto riguarda la pronuncia degli abitanti, e non sto parlando di persone venute da fuori, ma di persone che pur nate e cresciute a Roma hanno pronunce diverse tra loro. Probabilmente dipende anche dall'origine di provenienza della famiglia o delle maestre delle elementari.
Per influenza della scuola e del prestigio della pronuncia settentrionale, oggi molti giovani romani tendono a pronunciare molte
s intervocaliche sonore e molte
z iniziali sonore.
Cosí come molte
o tradizionalmente aperte (vedasi sopra) si sono chiuse (ma non per tutti

), mentre quella di
spóso s'è aperta, avvicinandosi cosí al neutro.
Alcuni pronunciano le
s e le
z sorde nella parlata informale (perché la pronuncia sorda è avvertita come «romanesca») e sonore nella parlata formale (perché la pronuncia sonora è avvertita come italiano neutro...)
E chissà perché io pronuncio la maggior parte delle
s sonore, ma dico
filo/s/ofo con la
s sorda.
E dico
pre/z/entare ma
ripre/s/entare.
Credo di aver bisogno di un corso d'ortoepia...
P.S. Mi scusi se la rispondo con tanto ritardo, mi sono accorto solo adesso della sua risposta con mia citazione.
Inviato: mar, 16 ott 2012 8:51
di domna charola
Al corso di dizione, l'insegnante diceva che per le vocali i romani sono "madre-lingua", salvo poi prendere bonariamente in giro l'allieva romana per lo spreco di consonanti... però in effetti, ci batteva tutti su aperto/chiuso.
Inviato: mar, 16 ott 2012 8:55
di Andrea Russo
SinoItaliano ha scritto:quattòrdici
No,
quattòrdici no...

Inviato: mar, 16 ott 2012 10:01
di SinoItaliano
domna charola ha scritto:Al corso di dizione, l'insegnante diceva che per le vocali i romani sono "madre-lingua", salvo poi prendere bonariamente in giro l'allieva romana per lo spreco di consonanti... però in effetti, ci batteva tutti su aperto/chiuso.
Diciamo di sí, che azzecchiamo le vocali aperte o chiuse nel 90% dei casi, con alcune eccezioni di cui ho riportato qualche esempio sopra.*
Da questo punto di vista, un po' tutta l'Italia centrale è avvantaggiata.
Mentre settentrionali e meridionali ci fanno stranire con le vocali.
*Ma come vede, non in tutti i casi, e spero che non stia troppo antipatico ad Andrea Russo per la mia pronuncia di
quattòrdici 
Inviato: mar, 16 ott 2012 10:36
di Andrea Russo
Dicevo soltanto che è stata un'amara sorpresa (per me) scoprire che anche a Roma si dice
quattòrdici, ecc.
P.S. L'antipatia si basa su ben altri elementi.

Inviato: mar, 16 ott 2012 11:08
di Infarinato
Andrea Russo ha scritto:Dicevo soltanto che è stata un'amara sorpresa (per me) scoprire che anche a Roma si dice quattòrdici, ecc.
…Ma non dovrebbe essere [una sorpresa]:
DiPI.

Inviato: mar, 16 ott 2012 11:39
di Bue
Andrea Russo ha scritto:Dicevo soltanto che è stata un'amara sorpresa (per me) scoprire che anche a Roma si dice quattòrdici, ecc.
Si dice anche
diéci, se non erro.
Inviato: mar, 16 ott 2012 11:56
di Infarinato