valerio_vanni ha scritto:Per me c'è il rischio che
pachicicletta non venga capito.
Per quanto riguarda i derivati, non penso che se ne avverta la necessità: chi la guida si chiama comunque «ciclista» (o, peggio, «biker»).
Il forestierismo «biker» pare molto radicato.
Su "biker" sarebbe da fare delle verifiche.
Molto spesso, all'esterno - cioè non fra appassionati - è sinonimo di motociclista (forse di tipi specifici di moto, ma non mi azzardo).
Il mese scorso, su in valle, ad esempio, c'è stato un "raduno di biker" e tutti più o meno, sapevano che potevano andare lì per vedere delle moto.
Quindi, nel parlare comune, credo sia più corrente che il ciclista resti ciclista, e non "biker".
Se la cosa prende piede, e ne iniziano a circolare un po' - di pachiciclette - inizieranno pure le gare, si creeranno le prime associazioni sportive dilettantistiche, si affilieranno al CONI che definirà la nuova disciplina, le assicurazioni la inseriranno nella tabella delle attività sportive "coperte" etc. etc.
E a quel punto, sarà "ufficializzata" la "fatbike" e i "fatbikers"...
L'ideale sarebbe che un termine italianamente compatibile e semplice (un termine, non una frase) venisse adottato da qualche produttore, per lanciare sul mercato il prodotto: allora sì che si diffonderebbe, e tutti abboccherebbero, senza porsi il problema del tecnicismo, del greco, e della trasparenza del termine stesso.
Del resto, non vedo tutta quest'ansia di comprensione nell'adozione di tanti termini stranieri: oppure siamo tutti perfettamente consapevoli dell'origine precisa e del profondo significato del termine, che so,
hamburger?
Si chiama così, e basta - credo risponderebbe l'uomo della strada.
E quindi, se la chiamiamo pachicicletta, e appaiamo il temrine all'immagine (cosa che può fare appunto il produttore) il gioco è fatto.
D'altra parte, come già notato, il collegamento a pachiderma - che come termine funziona, anche se nessuno ricorda l'etimologia - facilita le cose.
Infine, non dimentichiamo che, nel momento in cui l'uso prenderà piede, un pizzico di tecnicismo e scarsa trasparenza potrà essere "vincente", perché gli adepti di una disciplina in genere amano distinguersi e creare un gruppo a sé.
Molto probabilmente, anche il pachiciclista si offenderà se lo definite "ciclista con bici a ruote maggiorate" ovvero per far presto "ciclista": lui non è un semplice "ciclista" come il vecchietto che va a prendere il pane, ci mancherebbe... lui - e solo lui - ha il controllo del nuovo rivoluzionario mezzo che conquisterà la strada! Quindi, è diverso da tutti gli altri...
Ripeto, da persona che bazzica l'ambiente della pubblicità: le parole, e la lingua, vivono anche di sottili considerazioni psicologiche perché, come ben sanno i grandi scrittori, il valore di una parola non è solo nell'arida corrispondenza lessicale, ma anche nella capacità di evocare emozioni e scenari diversi.
Altrimenti, anche tanti sinonimi si sarebbero già estinti.