Smaralda ha scritto:Dove? Basta digitare "pastelli" su Google per accorgersene.
Sí, ma, una volta cercato, bisogna anche saper selezionare e valutare criticamente l’attendibilità delle fonti.
E allora già la buona
Guichipedía (cosí dovrebbe chiamarsi in italiano la famosa enciclopedia digitale se gl’italofoni avessero [ancora] una qualche padronanza delle strutture fonomorfologiche della loro lingua) ci dà per
matita e
pastello proprio le definizioni che ci aspettiamo.
Smaralda ha scritto:La fiorentinissima Fila chiama correntemente "pastelli" le sue matite colorate.
Questo è vero, anche se parla piú propriamente di «
pastelli [di] legno», e quasi ovunque chiosa con «matite [colorate]». E, comunque —lo ricordava Lei—, tecnicamente si tratta di «
matite a pastello», e alla Fila è parso [commercialmente?] opportuno abbreviare l’espressione col determinante anziché col determinato.
Smaralda ha scritto:Comunque, signori accademici, ringrazio e tolgo il disturbo. Non pensavo di trovare, dietro a tanto ostentata correttezza formale, un grado di acidità tale da rendermi indigesto un "fòro" di argomento così piacevole.
Mah? L’«acidità» è tutta sua, cara Smaralda

: risponda nel merito [linguistico], e vedrà che qui troverà una comunità ben lieta di dialogare con Lei.
