Pagina 23 di 34
Inviato: ven, 28 feb 2014 14:38
di GianDeiBrughi
Son più giovincello però anch'io l'ho sentita già durante l'infanzia.
È un'espressione particolarmente cara a mio padre.
Re: «vincere a mani basse»
Inviato: ven, 28 feb 2014 18:36
di Carnby
bubu7 ha scritto:Mi piace come espressione: è mutuata dal linguaggio dell'ippica: 'giungere al traguardo senza fatica e senza aver imposto sforzi al cavallo' (GRADIT).
Qui c'è
fare man bassa, nel senso di «fare pulito di tutto»;
vincere a mani basse invece non fa parte della mia competenza nativa.
Inviato: dom, 02 mar 2014 11:30
di Ferdinand Bardamu
Inviato: mar, 04 mar 2014 10:20
di Andrea Russo
Grazie Ferdinand per l'articolo. Magari ci fosse una qualche resistenza nei confronti dei forestierismi.
Ieri sera al telegiornale locale si parlava del
countdown per l'apertura di uno
store.
Stamattina mentre aspettavo il mio turno dal parrucchiere (ovviamente
hair stylist sull'insegna, non vi preoccupate

), mi sono voluto male e ho preso una rivista a caso. Alcune chicche (poche, per fortuna poi mi hanno chiamato): «da parte del
top management aziendale», «lusso riservato a un ristretto circolo di
happy few (

), «non è l'unica [auto] a far parte delle
car list nelle aziende», «un
atout che non sembra...» (questo non lo conoscevo).
Ovviamente nessun corsivo.
Ho appena cercato
happy few: si trova in ben due dizionario di «italiano»,
qui e
qui, dove addirittura sembrerebbe risalire al 1867!

Inviato: mar, 04 mar 2014 11:16
di Ferdinand Bardamu
Andrea Russo ha scritto:Grazie Ferdinand per l'articolo.
Di nulla. Per restare in tema, anche una brava pubblicitaria come Annamaria Testa
prende posizione contro l’abuso di anglicismi.
Inviato: mar, 04 mar 2014 11:33
di Carnby
Una sola osservazione. Nicoletta Maraschio afferma che l'italiano è la quarta lingua straniera più studiata al mondo; secondo me è una statistica molto ottimistica, dato che le prime tre sono sicuramente inglese, spagnolo e francese e ho qualche dubbio che il tedesco sia meno studiato nel mondo dell'italiano. A meno che non si escluda l'inglese...
Inviato: mar, 04 mar 2014 12:46
di valerio_vanni
Andrea Russo ha scritto:Grazie Ferdinand per l'articolo. Magari ci fosse una qualche resistenza nei confronti dei forestierismi.
Ieri sera al telegiornale locale si parlava del
countdown per l'apertura di uno
store.
Stamattina mentre aspettavo il mio turno dal parrucchiere (ovviamente
hair stylist sull'insegna, non vi preoccupate

), mi sono voluto male e ho preso una rivista a caso. Alcune chicche (poche, per fortuna poi mi hanno chiamato): «da parte del
top management aziendale»
Questa mi ricorda sempre Sergio Vastano al Drive In

Inviato: mar, 04 mar 2014 12:50
di PersOnLine
Ferdinand Bardamu ha scritto:Andrea Russo ha scritto:Grazie Ferdinand per l'articolo.
Di nulla. Per restare in tema, anche una brava pubblicitaria come Annamaria Testa
prende posizione contro l’abuso di anglicismi.
I pubblicitari però dovrebbero essere i primi a usare meno l'inglese nelle pubblicità.
Forse mi ripeto, ma penso l'italiano non si salverà mai finché pubblicitari, giornalisti, e personaggi televisivi non si daranno un codice di autoregolamentazione per la salvaguardia della lingua italiana (salvaguardia non solo grammaticale, ma anche proprio sul minor uso delle parole straniere).
Inviato: mar, 04 mar 2014 13:37
di Ferdinand Bardamu
PersOnLine ha scritto:Forse mi ripeto, ma penso l'italiano non si salverà mai finché pubblicitari, giornalisti, e personaggi televisivi non si daranno un codice di autoregolamentazione per la salvaguardia della lingua italiana (salvaguardia non solo grammaticale, ma anche proprio sul minor uso delle parole straniere).
Su questo sono pienamente d’accordo.
Inviato: mar, 04 mar 2014 19:42
di Andrea Russo
Ferdinand Bardamu ha scritto:Andrea Russo ha scritto:Grazie Ferdinand per l'articolo.
Di nulla. Per restare in tema, anche una brava pubblicitaria come Annamaria Testa
prende posizione contro l’abuso di anglicismi.
Grazie anche per quest'intervento.
Nell'articolo però leggo: «non
ce l’ho su con l’inglese, né con alcuna altra lingua straniera. [...] Non
ce l’ho su nemmeno
con chi non parla inglese alla perfezione [...] Infine, non
ce l’ho su neanche
coi molti termini inglesi [...]».
Io ho sempre detto e sentito dire
avercela con qualcuno/qualcosa, senza
su. La forma sopra riportata è semplicemente una variante regionale o c'è qualcos'altro che mi sfugge?
Inviato: mar, 04 mar 2014 20:34
di Animo Grato
Andrea Russo ha scritto:Nell'articolo però leggo: «non ce l’ho su con l’inglese, né con alcuna altra lingua straniera. [...] Non ce l’ho su nemmeno con chi non parla inglese alla perfezione [...] Infine, non ce l’ho su neanche coi molti termini inglesi [...]».
Io ho sempre detto e sentito dire avercela con qualcuno/qualcosa, senza su. La forma sopra riportata è semplicemente una variante regionale o c'è qualcos'altro che mi sfugge?
Anch'io dico solo
avercela, senza
su. Credo che sia una variante regionale di area lombarda: a Bergamo e dintorni questo
su salta fuori quando meno te l'aspetti, ad esempio in
far su al posto del semplice
fare. Ricordo che una volta, in un'officina, dopo che un pezzo di ricambio originale si era fatto attendere troppo a lungo, mi proposero una soluzione dicendo: "Caso mai te lo
facciamo su noi". Al mio roteare gli occhi verso il soffitto, in cerca della possibile provvidenziale fucina, mi spiegarono: "È una bergamascata".
Inviato: sab, 08 mar 2014 9:31
di Ferdinand Bardamu
Oggi i giornali riportano purtroppo la notizia dell’incidente aereo in Malesia. La Repubblica e il Corriere però la chiamano Malaysia e usano l’etnico malaysiano (perché non direttamente Malaysian a sto punto?).
Inviato: sab, 08 mar 2014 9:55
di Andrea Russo
Molti giornalisti non sembrano essere dei fenomeni in geografia: quando parlano dei Marò (pronunciato spesso come se fosse
Maró, ma lasciamo perdere) molte volte sento
New Delhi, quando è d'uso comune
Nuova Delhi. Che senso ha usare il nome inglese? Che usino il nome hindi a questo punto.
Comunque se continuano ad alternare inizierò a credere che ritengano
Nuova Delhi e
New Delhi due città diverse!

Inviato: sab, 08 mar 2014 19:34
di Luca86
Andrea Russo ha scritto:...quando parlano dei Marò...
A me, più che altro, è capitato di sentire e leggere
marines (
italiani).

Inviato: mar, 11 mar 2014 10:26
di domna charola
...aiuto... vi prego, una parola di conforto...
Parlo al telefono con un amico informatico che fa rievocazione storica (cioè si veste da medievale la domenica e racconta al pubblico com'era il medioevo...) e finiamo a discutere di castelli.
E mi fa l'esempio: "no, al massimo si tratta di
motte-and-bailey , non di edifici come lo Sforzesco".
... ho dovuto chiedergli "cosa sono"...

non avevo mai sentito il termine, eppure ho una laurea in storia medievale e una vasta biblioteca storica letta e spremuta...
In cui anche dei termini francesi (la storia medievale è campo francese, non certo inglese, come studi) si conosce e si dà la traduzione italica... ah, questi obsoleti letterati umanisti!!!...
Perché fare la fatica mentale di tradurre, dal *uorgheim di turno un termine, e passare per "antiquato"?...
p.s. controllato su uichipidia: noi li chiamiamo fortificazione su una motta.