Inviato: mar, 22 apr 2008 17:05
La pronuncia tradizionale, oltre a essere generalmente piú ligia all’etimologia (penso in particolare alle zeta sonore e sorde), ha anche il vantaggio d’una maggiore uniformità (ha al massimo due varianti).
Spazio di discussione sulla lingua italiana / Discussion board on the Italian language
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Una piccola indagine rende più chiare le ipotetiche motivazioni della scelta del DiPI.bubu7 ha scritto:Sì, è strano.
Sono quei casi al limite in cui la decisione del fonetista si fonda su ragioni imperscrutabili.![]()
bubu7 ha scritto:Da una ricerca sul Gradit (I agg.) risultano, in italiano, 159 parole terminanti in -izzante e tutte hanno la pronuncia /-i'ddzante/.
Rettifica: l'unica parola che si pronuncia /-i'ttsante/ è guizzante.bubu7 ha scritto:Da una ricerca sul Gradit (I agg.) risultano, in italiano, 159 parole terminanti in -izzante e tutte hanno la pronuncia /-i'ddzante/.
Non direi proprio, anzi direi che è impossibile [in italiano, in condizioni «normali»] che un parola rechi un accento secondario s’una sillaba contigua a quella che reca l’accento primario…bubu7 ha scritto:Ipotesi per /fri'ttsante/: frizzante è l'unica parola, insieme a guizzante, ad avere l'accento secondario sulla sillaba precedente a quella dove cade l'accento primario.
Corsi di dizione ed audiolibri mi hanno insegnato queste pronunce! Che importanza ha la pronuncia moderna, inesistente (e non "favorita", come dice il Canepàri) per i professionisti della voce?!Marco1971 ha scritto:Io pronuncio colla sonora le parole seguenti:
aguzzino /agudz'dzino/, amazzone /a'madzdzone/, azienda /adz'dzjEnda/, brezza /'bredzdza/, pettegolezzo /pettego'ledzdzo/, ribrezzo /ri'bredzdzo/, sgabuzzino /zgabudz'dzino/
Veramente, Alberto Lori in un suo manuale molto recente insegna a raddoppiare anche dopo DA e fa l'esempio con DA TE.bubu7 ha scritto:Invece per quanto riguarda alcuni raddoppiamenti fonosintattici (dopo come e da), sebbene ammessi dalla teoria ortoepica, essi non sono praticati fuor di Toscana e quindi costituiscono anch'essi, ormai, dei [piacevoli] regionalismi.
bubu7 ha scritto:Restringiamo la categoria dei «professionisti della voce» (e togliamo, quindi, le virgolette) a coloro che hanno seguito una seria scuola di dizione. Avranno imparato le due pronunce: tradizionale e moderna; ma si guarderanno bene, nella loro attività, dal mettere in pratica la prima. La pronuncia tradizionale è ormai avvertita come regionale. Il canone ideale dei professionisti della voce sarà, allora, la perfetta (e irraggiungibile) aderenza alle regole della pronuncia moderna non certo a quelle della pronuncia tradizionale.
In questo caso, a sostegno della /s/, c'è anche il fatto che si tratta di un composto (derivato da dē-signāre), ovviamente poco avvertito (e infatti le giovani generazioni tendono a sonorizzare).fiorentino90 ha scritto:Comunque, nessun professionista pronuncia disegno con la s sonora
Veramente si «dovrebbe» dire Carìbi e carìbico, no?fiorentino90 ha scritto:ti insegnano che si dice Caraíbi e non Caràibi
Semmai /'tsar/; comunque la pronuncia russa di царь è ['ʦɰaɾʲ], quindi non c'è solo il problema dell'iniziale sonora, che è la pronuncia più diffusa in Toscana e in gran parte d'Italia.fiorentino90 ha scritto:Anche il DOP (e non solo il DIPI) riporta pronunce come /dzar/ accanto a /tzar/
I giovani tendono a sonorizzare, ma i doppiatori pronunciano "disegno" con la s sorda. Ripeto, la pronuncia neutra moderna non dovrebbe essere quella favorita dai professionisti della voce?! Gradirei una risposta del Canepàri...Carnby ha scritto: In questo caso, a sostegno della /s/, c'è anche il fatto che si tratta di un composto (derivato da dē-signāre), ovviamente poco avvertito (e infatti le giovani generazioni tendono a sonorizzare).
Sí, ma esiste pure la variante Caraíbi.Carnby ha scritto:Veramente si «dovrebbe» dire Carìbi e carìbico, no?.
Sono d'accordo e non capisco perché oggi sto scrivendo /tz/ in tutti gli interventi! Grazie ancora per la correzione. Comunque, so che ci sono attori che pur pronunciando parole come zattera e zar con la z sonora, realizzano la zeta di zucca, quella di zio e quella di zeppo sempre come sorde. Infatti, il DOP ammette nel primo caso anche /dz/, mentre /ts/ è l'unica possibilità per la seconda serie di parole.Carnby ha scritto:Semmai /'tsar/; comunque la pronuncia russa di царь è ['ʦɰaɾʲ], quindi non c'è solo il problema dell'iniziale sonora, che è la pronuncia più diffusa in Toscana e in gran parte d'Italia.
Allora è meglio scrivere a Canepari...fiorentino90 ha scritto: I giovani tendono a sonorizzare, ma i doppiatori pronunciano "disegno" con la s sorda. Ripeto, la pronuncia neutra moderna non dovrebbe essere quella favorita dai professionisti della voce?! Gradirei una risposta del Canepàri...
Marco1971 ha scritto:Va bene, io, seguendo la pronuncia tradizionale ho un come cogeminante in tutti i casi; ma il parlante medio, ascoltando, è davvero conscio della distinzione canepariana? Ne dubito, tanto che tutte le cogeminazioni vengono avvertite, dai settentrionali, come meridionalismi.Luciano Canepàri ha scritto:Per quanto riguarda come, conviene insistere sulla distinzione tipica della pronuncia moderna tra due usi un po’ diversi: quello appositivo e comparativo piú «normale», cioè seguíto da pronome personale, o nome proprio o comune (sostantivo, anche col partitivo di), o aggettivo possessivo o qualificativo, che ha /'kome*/ (in pronuncia «accettabile» c’è /'kome°/): come me, come Pietro, come San Pietro, come gatti, come dei cani, come tua moglie, come quattro poveracci, come veri signori, come certa clientela.
Invece come, pur sempre comparativo, ma seguíto da verbo, avverbio, congiunzione o preposizione: come dire, come sempre, come se, come per finta, è /'kome° . -*/, in quanto concettualmente c’è minore coesione interna: come va?, come sia, come sai, come fosse, come venne notte, come sei bravo! (MaPI, 5.6.6., p. 173)
Insomma, negli usi senese e romano largamente intesi si raddoppia anche in come sempre, mentre Luciano Canepàri fa differenza tra come sempre e come voi. Vuol dire che senesi e romani attuano il RF in come voi, ma solo i senesi raddoppiano in come sempreIl [url=http://www.dizionario.rai.it/poplemma.aspx?lid=73122&r=3944]DOP[/url] ha scritto:negli usi senese e romano largamente intesi, con raddoppiamento sintattico nelle sole comparazioni: come voi, come sempre (continuazione del latino quomodo et "come anche"); altrimenti no: come fu, come vuoi, come mai? (continuazione del latino quomodo senza et; con raddoppiamento sintattico senza questa eccezione nell'uso fiorentino e nella maggior parte di Toscana
fiorentino90 ha scritto:Se si confronta la distribuzione di /ts/ e /dz/ iniziali nel DiPI, nella maggior parte dei casi il DOP ammette solo la zeta sorda iniziale quando in Toscana s'ha ts/dz. Tuttavia, non è sempre cosí. Da una parte, in zacchera, zaffo, zampillo, zampogna e zinzolino s'ha ts/dz, ma il DOP ammette anche la pronuncia con zeta sonora.
Senza controllare, mi viene spontaneo dire /ʣ/ampogna, /ʦ/affo (e /ʦ/affata), /ʣ/ampillo e /ʣ/ar (pur sapendo benissimo che non è la pronuncia «corretta»).