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[FT] «Parlante di»

Inviato: mer, 11 lug 2012 13:41
di Infarinato
Souchou-sama ha scritto:Intende dire che «parlante d’italiano neutro» è una specie d’asintoto cui tutti possono tendere ma in cui nessuno può identificarsi completamente? Oppure c’è qualche altra differenza che mi sfugge tra «parlante d’un italiano regionale che usa la pronuncia neutra» e «parlante d’italiano neutro»?
Entrambe le cose —è una questione di mera tetratricotomia lessicale: un «parlante d’un italiano regionale che usa la pronuncia neutra» è —se proprio si vuole usare il participio presente— un «parlante l’italiano neutro», ma non sarà mai un «parlante d’italiano neutro», a meno che l’italiano neutro non sia la sua lingua materna, il che è impossibile perché esso è appunto una norma ideale o, se preferisce, un «asintoto» cui tendere.
Souchou-sama ha scritto:(Però, se lo lasci dire: Neutrombardia è un neologismo decisamente poco… elegante! :D)
No, è orrendo. :D Ma ho preferito il richiamo esplicito a una regione rispetto a un magari dottissimo, ma poco perspicuo, composto grecolatino. ;)

Re: [FT] «Parlante di»

Inviato: gio, 12 lug 2012 19:21
di Souchou-sama
Infarinato ha scritto:Entrambe le cose —è una questione di mera tetratricotomia lessicale: un «parlante d’un italiano regionale che usa la pronuncia neutra» è —se proprio si vuole usare il participio presente— un «parlante l’italiano neutro», ma non sarà mai un «parlante d’italiano neutro», a meno che l’italiano neutro non sia la sua lingua materna, il che è impossibile perché esso è appunto una norma ideale o, se preferisce, un «asintoto» cui tendere.
Ora m’è tutto chiaro. Il problema era «parlante di»! :) Grazie della precisazione. (Quindi, per mera ipotesi, potrebbe dirsi «parlante d’italiano neutro» chi, fin da neonato, crescesse ascoltando esclusivamente, che so, genitori doppiatori e/o doppiatori in TV con una pronuncia perfettamente neutra? [Immaginando un mondo in cui esistono siffatti professionisti, s’intende…] :D)

Inviato: dom, 15 lug 2012 11:24
di Peucezio
Carnby ha scritto:A dire il vero quello che oggi è noto come International Phonetic Alphabet venne codificato dall'Association phonétique international e la resistenza più ostinata al suo utilizzo si riscontra negli Stati Uniti d'America. Chiamarlo «sistema anglosassone» mi pare davvero eccessivo. In ogni caso, non mi sentirei di criticare se uno usa il sistema Ascoli–Merlo in modo completo e coerente, anche se personalmente preferisco l'Alfabeto fonetico internazionale e mi batto per la sua adozione e l'uso corretto dell'alfabeto stesso.
Sì, l'Associazione Fonetica Internazionale nasce a Parigi, anche se oggi vi prevalgono i linguisti anglosassoni.
Ma negli Stati Uniti che sistema di trascrizione preferiscono?

Inviato: lun, 16 lug 2012 10:38
di Carnby
Peucezio ha scritto:Ma negli Stati Uniti che sistema di trascrizione preferiscono?
Solitamente quelle del Merriam-Webster e dizionarî simili oppure addirittura quelle che chiamano «trascrizioni di pronuncia ortografiche» (pronunciation respelling keys) che naturalmente possono variare in modo considerevole.