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				Inviato: lun, 04 giu 2007 17:10
				di Marco1971
				cyberspazzatura
1 contenuti presenti sul web di scarsissimo valore, di pessimo gusto, di nessuna utilità
2 computer guasti, che devono essere smaltiti o rottamati
Comp. di cyber- e spazzatura.
Ma perché non si scrive ciberspazzatura, cibercaffè, ciberpoliziotto, cibernauta, cibersesso, ciberspazio, ecc.?
			 
			
					
				
				Inviato: mer, 27 giu 2007 17:36
				di Marco1971
				Il Garzanti in linea ha scritto:splog n.m. invar.
(Internet) blog fasullo, creato a scopo pubblicitario per attirare utenti su un altro sito, di solito commerciale; anche, inserimento automatizzato di numerosissimi articoli fasulli in blog veri, sempre a scopo pubblicitario
Voce ingl.; comp. di sp(am) e (b)log.
L’aspettavo al varco, lo 
sploggo. 

 
			
					
				
				Inviato: lun, 09 lug 2007 1:10
				di Marco1971
				awareness
grado di diffusione, a livello di conoscenza e notorietà, di un marchio, un prodotto, una campagna pubblicitaria ecc.
Voce ingl.; propr. ‘conoscenza’.
Veramente, 
awareness sarebbe piú vicino a 
consapevolezza, coscienza. In italiano, in questo caso, si direbbe semplicemente 
notorietà.
Il Battaglia ha scritto:Notorietà 3. Statist. Indice di notorietà: nei sondaggi di opinione e in partic. nelle ricerche di mercato, rapporto fra il numero di quanti conoscono l’esistenza di un fatto, di un personaggio o di un prodotto determinato e il numero complessivo delle persone intervistate.
Ma è ovvio che 
awareness ha il vantaggio della novità e dell’opacità (meno si capisce e meglio è).
 
			
					
				
				Inviato: lun, 09 lug 2007 10:06
				di Incarcato
				Praticamente, a star dietro a loro, stiamo incorporando il dizionario d'inglese nel nostro.
			 
			
					
				
				Inviato: lun, 09 lug 2007 10:41
				di Bue
				Veramente incorporiamo un dizionario di 
falso inglese, perché a quanto mi risulta (ma ora controllo) 
awareness in inglese è sempre riferito al conoscente, non al conosciuto - o almeno io non l'ho mai incontrato riferito al conosciuto, e non è proprio traducibile nemmeno lontanamente con "notorietà". 
Parlare di "awareness" di un prodotto mi sembra un obbrobrio in inglese, non (sol)tanto in italiano.
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Ahimè, vedo che è in effetti usato in inglese come 
brand awareness (pur non snaturando il fatto che l'awareness è riferita al consumatore, non al marchio)
 
			
					
				
				Inviato: lun, 09 lug 2007 11:04
				di Bue
				Incarcato ha scritto:Praticamente, a star dietro a loro, stiamo incorporando il dizionario d'inglese nel nostro.
Comunque scusate, non vorrei essere di nuovo accusato di fare polemiche sterili e suonare la grancassa, ma 
qual è lo scopo di questo filone? 
Ormai l'abbiamo capito, che il Garzanti in linea ogni settimana ci  propone quello che lui chiama "neologismo" e in realtà è un forestierismo crudo più o meno usato. 
E allora? Dobbiamo 
ogni santa settimana ripetere la tiritera del "ma dove andremo a finire"? 
Tra l'altro, ho appena verificato che ad esempio "awareness" e "splog" non sono inseriti come voci nel dizionario italiano in linea. Dunque tutta la polemica del filone si riduce al contestare questa decisione editoriale da parte del sito.
Scrivete una lettera al sito medesimo in cui esprimete la vostra protesta, e facciamola finita. Che senso ha ogni singola settimana riportare qui sopra la nuova voce?
 
			
					
				
				Inviato: lun, 09 lug 2007 11:20
				di fabbe
				Bue ha scritto:Che senso ha ogni singola settimana riportare qui sopra la nuova voce?
lo sfogo.
 
			
					
				
				Inviato: lun, 09 lug 2007 11:29
				di Infarinato
				Bue ha scritto:Tra l'altro, ho appena verificato che ad esempio "awareness" e "splog" non sono inseriti come voci nel dizionario italiano in linea.
Ma [almeno] 
awarness è registrato nel 
Grande Dizionario Garzanti di Italiano 2008, da cui è tratta la citazione…
 
			
					
				
				Inviato: lun, 09 lug 2007 11:42
				di Bue
				fabbe ha scritto:Bue ha scritto:Che senso ha ogni singola settimana riportare qui sopra la nuova voce?
lo sfogo.
 
Allora propongo di creare - non dovrebbe essere difficile - un programma che ogni settimana copia automaticamente l'inserto del Garzanti Online e lo trascrive direttamente qui, aggiungendo un bel "dove andremo a finire" sotto.
O meglio, per risparmiare spazio, lasciamo al posto del filone un 
linco permanente al sito e chiamiamolo 
O tempi, o mori! ovvero  
Signora Mia 
			
					
				AWARENESS
				Inviato: lun, 09 lug 2007 11:44
				di Uri Burton
				Bue ha scritto:Veramente incorporiamo un dizionario di 
falso inglese, perché a quanto mi risulta (ma ora controllo) 
awareness in inglese è sempre riferito al conoscente, non al conosciuto - o almeno io non l'ho mai incontrato riferito al conosciuto, e non è proprio traducibile nemmeno lontanamente con "notorietà". 
Parlare di "awareness" di un prodotto mi sembra un obbrobrio in inglese, non (sol)tanto in italiano.
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Ahimè, vedo che è in effetti usato in inglese come 
brand awareness (pur non snaturando il fatto che l'awareness è riferita al consumatore, non al marchio)
 
Brand awareness è comunque una consapevolezza o conoscenza soggettiva perché qui, come ad esempio nell’espressione 
environmental awareness, è implicito 
public o 
social. Nel nostro caso il significato è dunque «conoscenza del marchio di fabbrica da parte del pubblico»)
Cordialmente,
 
			
					
				
				Inviato: lun, 09 lug 2007 11:47
				di fabbe
				Bue ha scritto:fabbe ha scritto:Bue ha scritto:Che senso ha ogni singola settimana riportare qui sopra la nuova voce?
lo sfogo.
 
Allora propongo di creare - non dovrebbe essere difficile - un programma che ogni settimana copia automaticamente l'inserto del Garzanti Online e lo trascrive direttamente qui, aggiungendo un bel "dove andremo a finire" sotto.
O meglio, per risparmiare spazio, lasciamo al posto del filone un 
linco permanente al sito e chiamiamolo 
O tempi, o more! ovvero  
Signora Mia 
No, poco spontaneo.
 
			
					
				
				Inviato: lun, 09 lug 2007 11:48
				di bubu7
				Consiglierei, per motivi di visibilità, di aprire, anche in questo caso, una nuova discussione per ogni termine.
Inoltre riporterei solo i prestiti integrali, cioè quei termini riportati, come neologismi, sul dizionario italiano oppure che abbiano comunque una discreta diffusione in Italia: non vedo la necessità di proporre traducenti per neologismi inglesi inseriti nel dizionario inglese.
Non si tratta in questo caso di forestierismi.
			 
			
					
				
				Inviato: lun, 09 lug 2007 11:53
				di Infarinato
				fabbe ha scritto:Bue ha scritto:Che senso ha ogni singola settimana riportare qui sopra la nuova voce?
lo sfogo.
 
Lo scopo è anche quello, credo (il filone non l’ho aperto io), di segnalare/proporre 
tempestivamente un possibile (spesso ovvio, 
I give you that) traducente: quindi, un «Signora mia» 
costruttivo. 

 
			
					
				
				Inviato: lun, 09 lug 2007 11:55
				di Bue
				Aggiungo che, al ritmo attuale di 52 forestierismi crudi all'anno, tra un millennio avremo 52000 parole inglesi nel Grande Dizionario, a fronte dei 250000 lemmi attualmente presenti. Sarà ben un quinto del totale, e dovremo cominciare a preoccuparci.
			 
			
					
				
				Inviato: lun, 09 lug 2007 11:56
				di fabbe
				Infarinato ha scritto:fabbe ha scritto:Bue ha scritto:Che senso ha ogni singola settimana riportare qui sopra la nuova voce?
lo sfogo.
 
Lo scopo è anche quello, credo (il filone non l’ho aperto io), di segnalare/proporre 
tempestivamente un possibile (spesso ovvio, 
I give you that) traducente: quindi, un «Signora mia» 
costruttivo. 

 
Chiaramente.