Pagina 5 di 7
Inviato: ven, 03 mag 2013 14:20
di Zabob
Infarinato ha scritto:Zabob ha scritto:Ed è per questo che distendere, pur segnalata come "voce dotta" dallo Zingarelli, al p.p. fa diste/s/o con la sorda?
Sí, perché è chiaramente avvertita la composizione con
tendere.
Mi sta dicendo che mentre in
distendere (e in
estendere,
intendere,
contendere...) è «chiaramente avvertita la composizione con
tendere», di
deridere non si sente che è formato da
ridere?
Carnby ha scritto:Allora come avremmo scritto /ʦ/ e /ʣ/? Con ç e z (tagliata), come in alcuni testi italiani antichi (...)?
Perché no? Oppure con
ż o
ẓ. Ricordo che un vocabolario Garzanti che andava per la maggiore negli anni '80 usava il simbolo
ʒ nei lemmi per indicare la 'z' sonora (es. ʒàino).
Inviato: ven, 03 mag 2013 14:49
di Infarinato
Zabob ha scritto:Mi sta dicendo che mentre in
distendere (e in
estendere,
intendere,
contendere...) è «chiaramente avvertita la composizione con
tendere», di
deridere non si sente che è formato da
ridere?

Lasci stare
estendere,
intendere e
contendere, caro il mi’ scioccato. Qui si parlava di
distendere e
deridere, e dei due il secondo è sicuramente una parola meno comune (
anche oggi —ce lo dice lo stesso
GRADIT:
deridere è solo
CO, mentre
distendere è
AU).
Di piú:
distendere ha, come primo significato, un’accezione
concreta che ha [a] che fare col
tendere;
deridere ha solo un’accezione morale ben lontana dal significato primo di
ridere, senza contare che
dis- è un prefisso piú corposo, e quindi piú immediatamente identificabile, di
de-.

Inviato: ven, 03 mag 2013 17:17
di Zabob
Infarinato ha scritto:Lasci stare estendere, intendere e contendere, caro il mi’ scioccato. Qui si parlava di distendere e deridere…
Mi perdoni ma non colgo la differenza: ho portato l'esempio di
distendere ma avrei potuto benissimo farlo con
intendere o
pretendere.
Tutti questi verbi sono voci dotte e
tutti hanno nei p.p. la 's' sorda (
inteso,
conteso ecc.), esattamente come
teso; e lo stesso dicasi per sostantivi quali
intesa,
contesa,
distesa...
Poi son d'accordo con lei che il senso di tensione è, diciamo così, più conservato e presente in
distendere che negli altri verbi; come son d'accordo che
deridere si allontana dal significato primo di
ridere (ma non più di quanto
intendere si allontani da
tendere).
A questo punto la domanda diviene:
preteso,
inteso,
esteso e
conteso –
al pari di disteso – hanno la 's' sorda – come
teso – poiché anche
pre-,
in-,
es- e
con- sono prefissi più corposi di
de-? oppure perché sono, anch'essi, più comuni di
deridere?
Inviato: ven, 03 mag 2013 17:55
di Infarinato
Sí, sono tutti piú comuni di deridere (intendere, pretendere ed estendere sono addirittura FO, contendere è AU) e —direi— piú agevolmente segmentabili, ma cercare di giustificare neogrammaticalmente ogni s sorda intervocalica in voci [teoricamente] dòtte o, ancor piú temerariamente, ogni s sonora intervocalica in voci popolari sperando di riuscire a ricostruirne l’esatta trafila è impresa vana.
Inviato: ven, 03 mag 2013 20:29
di Zabob
Mi sa che, più semplicemente, tutti i verbi in -èndere hanno il p.p. che termina in /-eso/.
Es.: appeso, speso, sospeso, vilipeso (come peso); reso, arreso; preso, appreso, compreso, sorpreso; difeso, offeso; acceso... oltre alla già vista serie in -tendere.
Stando allo Zingarelli, le voci dotte sono solo vilipendere e tutte quelle in -tendere ad eccezione di attendere e stendere.
Direi che va da sé ma chiedo conferma: se si ha 's' sorda o sonora al part. passato si ha anche al passato remoto? Es. io chiu/s/i ma io conclu/z/i; io ri/s/i ma io deri/z/i; io ste/s/i, pre/s/i, te/s/i...
Inviato: ven, 03 mag 2013 23:24
di Infarinato
Zabob ha scritto:Mi sa che, più semplicemente, tutti i verbi in -èndere hanno il p.p. che termina in /-eso/.
Non «piú semplicemente»:
semplicisticamente.
Codesta può valere al massimo come
regoletta empirica sincronica, che, se è ciò che le interessava, va benissimo (nel qual caso la rimando senz’altro al
DOP, da cui si evince che la differenza principale è piuttosto tra il tipo -
esi [tendenzialmente /-ˈesi/] e il tipo -
isi [tendenzialmente /-ˈizi/]), ma
non è quello di cui si discuteva, ovvero il processo diacronico che è alla base di quelle pronunce.
E, sí, col participio passato va il perfetto forte.
Inviato: dom, 05 mag 2013 16:56
di SinoItaliano
Zabob ha scritto:Quando non sono sicuro pronuncio una 's' poco sonorizzata, diciamo semi-sonora. Faccio male?
A volte ho l'impressione che questa sia la mia pronuncia spontanea.

Inviato: dom, 05 mag 2013 18:39
di valerio_vanni
SinoItaliano ha scritto:Zabob ha scritto:Quando non sono sicuro pronuncio una 's' poco sonorizzata, diciamo semi-sonora. Faccio male?
A volte ho l'impressione che questa sia la mia pronuncia spontanea.

Come Max Gazzè nel "Mi
son reso conto" al min 00:21?
http://www.youtube.com/watch?v=Ej0ME8xdiF8
(mi pare una sonorizzazione parziale)
Inviato: dom, 05 mag 2013 20:06
di Animo Grato
Quella di Max Gazzè è la "zeppola".
Inviato: dom, 05 mag 2013 20:08
di Souchou-sama
Veramente io sento proprio */mizorˈrezo/ (e suppongo si tratti del solito ipercorrettismo /VsV/ → /VzV/).
Inviato: dom, 05 mag 2013 20:39
di Zabob
A me sembra semisonorizzata, piuttosto, la 's' di Gesù (che «poi
nòn tòrna più»

).
Inviato: lun, 06 mag 2013 1:35
di valerio_vanni
Souchou-sama ha scritto:Veramente io sento proprio */mizorˈrezo/ (e suppongo si tratti del solito ipercorrettismo /VsV/ → /VzV/).
Zabob ha scritto:A me sembra semisonorizzata, piuttosto, la 's' di Gesù (che «poi
nòn tòrna più»

).
Sì, anche quella... Probabilmente noto più la prima perché una minima sonorizzazione in "mi son reso" mi risulta più strana di una parziale desonorizzazione in "Gesù".
Re: Ancora sull’esse tra vocali
Inviato: sab, 20 dic 2014 19:13
di fiorentino90
Infarinato ha scritto:No, hanno ragione
DOP e
DiPI:
brindisi con /-s-/ è possibile solo nel senso di
si brindi, con assai inusuale [per non dire impossibile] enclisi [per l’italiano moderno]. Il
brindisi (sost.) e
Brindisi (città) hanno entrambi /-z-/.
L'ho fatto presente a un linguista (per motivi di riservatezza non dico il nome) e m'è stato detto che l'esse nel brindisino è sorda e per questo la pronuncia ortoepica dovrebb'essere con l'esse non-sonora.

Inviato: sab, 20 dic 2014 20:52
di Ivan92
Sapreste dirmi per quale motivo resistere vuole la sorda? Non m'è chiara la composizione della parola...
Inviato: sab, 20 dic 2014 20:59
di Animo Grato