Inviato: mer, 30 nov 2005 21:32
E anche partenário in portoghese (non l'avevo mai sentito) e zooterapia (anche questo non l'avevo mai sentito, però se ne intuisce il significato con facilità).
Brazilian dude
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Come extrema ratio, può andare (anche se non fingerò che mi piaccia: ma del resto bisogna saper scegliere il male minore, ed è in gran parte sempre questione di abitudineMarco1971 ha scritto:Per partner, visto che esistono già partenariale e partenariato, perché non ricavarne partenario
Eccellente.Marco1971 ha scritto:Quanto a pet therapy, i soliti francesi hanno fatto zoothérapie, quindi dovrebbe andar bene anche per noi zooterapia.
Per lei dunque si potrebbe definire "socî commerciali" due Stati fra cui sussistono forti traffici mercantili?fabbe ha scritto:Per "partner" (in contesto economico) credo che un traducente adatto possa essere "socio" - come veniva su ricordato.
Naturale: è l'uso principale per cui è stata proposta questa traduzione, che del resto è già radicata.fabbe ha scritto:In ambito "sentimentale" si potrebbe parlare di "compagno/a".
?De Mauro in linea ha scritto:industrial design loc.s.m.inv.
ES ingl. progettazione di manufatti destinati alla produzione industriale che mira a conciliare criteri estetici e di funzionalità
E' una buona notizia, ma comunque non è assolutamente diffuso, quindi è improponibile usarlo abbreviato in "disegno". O no?fabbe ha scritto:Per quanto riguarda "industrial design" esiste in italiano "disegno industriale" con lo stesso significato.
Altri pareri?fabbe ha scritto:Per quanto riguarda "partner", a mio avviso "stati soci/associati/alleati nel commercio" non suona male - ma non sono un esperto.
Mi sembra che disegno copra ampiamente (ci sono 20 accezioni, senza contare le articolazioni di ciascuna) design, il quale, ricordiamoci, deriva dall’antico francese desseing (oggi dessin).Diségno 3. Rappresentazione grafica di un lavoro da eseguire; schizzo, bozzetto, progetto (di un’opera pittorica, plastica o architettonica, di una macchina, di uno strumento); modello, figurino (di un lavoro di taglio o di cucito). — Mettere in disegno: fare il disegno, lo schizzo, il progetto di un lavoro. — Disegno tecnico: rappresentazione in piano (foglio di carta o tela) di un oggetto da costruire (a es. macchine o pezzi meccanici nel disegno meccanico, opere murarie nel disegno architettonico, mobili e utensili da produrre in serie, ma non senza intendimenti estetici, nel disegno industriale) accompagnata da tutti i dati necessari alla costruzione (oggi espressi generalmente mediante simboli e misure fissati da convenzioni internazionali): eseguita di solito in scala e con l’aiuto di strumenti e apparecchi appositi (righe, squadre, compassi, rapportatore, normografo, tecnigrafo, ecc.), consiste in rappresentazioni d’insieme dell’oggetto o in rappresentazioni di sue parti eseguite col metodo della proiezione ortogonale (pianta, sezione, alzato, prospetto) o della prospettiva lineare o parallela. — Disegno schematico: rappresentazione, per mezzo di segni grafici convenzionali, di un apparecchio, una macchina o un impianto (a es. un circuito elettrico), al fine di poterne facilmente comprenderne il funzionamento.
[...] Boccardo, I-669: La legislazione che trasforma in proprietà individuale l’invenzione d’una macchina e d’un processo chimico, doveva pure assicurare al fabbricante la proprietà dei disegni di fabbrica ch’egli ha fatti o fatti fare. [...]
5. Forma, contorno, profilo di un oggetto.
13. Idea, progetto di un’opera da eseguire, di un oggetto da costruire.
Legga qui. Le accezioni da lei riportate non mi paiono bastare; si può naturalmente attribure i significati attuali di design a disegno industriale; più difficilmente al solo disegno: dovrebbe essere semmai un passo successivo.Marco1971 ha scritto:Mi sembra che disegno copra ampiamente (ci sono 20 accezioni, senza contare le articolazioni di ciascuna) design
Mi dispiace di dare questa impressione: non è affatto vero che non apprezzo queste traduzioni! Le apprezzo eccome, e certo non le censuro (le inserisco tutte, nella lista): ciò non toglie che possa dire che non sono perfette, il che significa soltanto che se ci "cade addosso" una traduzione migliore dobbiamo essere pronti a coglierla, così come è successo con choc (che aveva molte traduzioni decisamente soddisfacenti, finché non è arrivato squasso che copre perfettamente tutte le - pochissime - sfumature prima "scoperte") o pallets (la cui traduzione "pallottole" va certo bene: pettole è perfetto, però).Miseria ha scritto:che ne dice di aprirsi un poco di piú e cercare di non istorcere il naso senza aver assaggiato?
Non è affatto vero che ritengo "partenario" poco valido: dico solo che nella stragrande maggioranza dei casi non c'è bisogno di ricorrervi; sei a voi suona bene "Stati soci commerciali", ottimo: vuol dire che è solo una mia idiosincrasia, per via della quale forse ricorrerò - per l'appunto - all'utilissimo partenario (forse però converrebbe adottare tutti la stessa traduzione per raggiungere lo scopo... no, be', del resto sono tutte più che comprensibili, dunque l'importante è far capire che delle traduzioni ci sono e si possono benissimo usare).Miseria ha scritto:poco validi traducenti come «partenario» [...] Sinceramente «stati soci/associati commerciali/nel commercio» a me suona piú che bene…
Ribadisco: a me va benissimo trasferire a disegno tutte le sfumature di design; non scommetterei però più di tanto sulla sua diffusione, se l'autore dell'articolo segnalato sopra - che pure è sicuramente una persona ragionevole e attenta all'italiano (quanti non si sarebbero nemmeno posti il problema della traduzione di design!) - scrive che designMiseria ha scritto:poco validi traducenti come [...] «disegno [industriale]» [...] Se «disegno» non copre tututte le accezioni che ora ha «design» (ma non giurerei che la maggior parte di chi usa questo anglismo le conosca in modo cosí preciso), non è grave: con la diffusione, assumerà anche gli altri significati. Un unico traducente ideale, perfetto per un forestierismo — e non mi pare una novità! — difficilmente si trova.
E' anche vero che da questo stesso passo si deduce che l'ignoranza delle sfumature di design può essere nostra alleata nella sua sostituzione con disegno, con un effetto a somma zero.nell'accezione italiana disegno industriale (traduzione letterale ma "falsamente amichevole" -come si dice- che ha contribuito non poco ad equivoci interpretativi, riducendo spesso il concetto di design al semplice "disegno"), può essere tradotto più correttamente con l'espressione "progettazione per la produzione industriale"
il complesso delle istituzioni che, in un Paese, detengono il potere sia nella vita politica in generale sia in singoli settori di attività; anche le persone e i gruppi che sono a capo di tali istituzioni. Il termine è talora usato in tono polemico, per indicare le forze, i valori, il potere del sistema dominante, della classe egemone; per est., si parla anche di e. scientifico, di e. letterario e sim., per indicare la scienza e la letteratura ufficiali, rappresentate soprattutto dai docenti universitarî e dalle accademie [ora applicato a qualunque contesto]
Il Battaglia dà questa definizione di classe dirigente (sott. mia):classe dirigente l’insieme della classe politica, degli alti funzionari dello stato e dei dirigenti di imprese finanziare e produttive SIN. establishment
vertice 3a insieme dei massimi dirigenti di un’impresa, di un’organizzazione, di un partito e sim.: le decisioni del vertice; un cambiamento ai vertici, ai massimi livelli gerarchici
establishment gruppo di potere che controlla la politica, l’economia e la cultura: l’establishment musicale SIN. classe dirigente, vertice
il gruppo di coloro che, in una nazione, detengono il potere reale (e comprende non solo gli uomini politici, ma i grandi industriali, i professionisti, l’alta magistratura, gli intellettuali e in genere tutti coloro che in modo diretto e determinante sulla vita di una nazione).
Federico ha scritto:Rentier: redditiere (Garzanti: non registrato in senso stretto dal Treccani, e di sguincio dal De Mauro)
Magari fossi redditiere!Il Battaglia ha scritto:Redditière (disus. redditièro), sm. Chi vive di rendita, in partic. chi ha redditi elevati. – Econ. e statist.: persona che percepisce una rendita annua da capitali, immobili, terreni o partecipazioni in società.