«Ossian», «Oisín»
Inviato: lun, 02 dic 2024 17:38
Treccani:

Come per Deirdre, ho trovato il nome (nella forma Oisin) in un testo (inglese) che sto traducendo: non sapendo nulla d'irlandese apro il filone anche per raccogliere consigli.
In questo caso la questione è probabilmente più facile perché, se non riteniamo di dover distinguere con due nomi diversi, essendo alquanto consolidato il semiadattamento Ossian /ɔ̍ssjan/ (col derivato ossianico) possiamo partire da questo, che è già molto vicino alle nostre forme (...già conforme, direbbero/direte in molti
).
Nel corpo librario gugoliano con -nn- trovo solo un Ossianne metalinguistico e un Ossianno:
Lungo le coste di Provenza il corso
Sue prore volge la guerresca flotta,
E ver Liguria move e il Capo Corso,
Ov'altra possa Ajaccio ha in arme addotta;
Or d'Ossianno or d'Omero ai fonti un sorso
Deliba il Capitan allor che annotta;
Appo Tolone alfin l'àncora scende,
E così a quei guerrieri a parlar prende [...]
Per Ossiano, invece, la ricerca è complicata dall'omografia con ossìano e un qualche toponimo Ossiano, ma si trovano comunque attestazioni in buon numero; qualche esempio (anche in rima e con accento scritto):
Ma in maniera particolare ora sono rapito dalla sua magnifica traduzione d'Ossiano arricchita di eruditissime e ben ragionate annotazioni [...] (In Opere dell'abate Melchior Cesarotti padovano, vol. XXXV, Dell'epistolario di Melchiorre Cesarotti, tomo I, 1811)
Pindaro, Plauto, Esiodoro, Lucano,
Camoèns, Metastasio, Senofonte
Saffo, Molière, Milton e Varano,
Dante, Omero, Virgilio, Anacreonte,
Pope, Cervantes, Biron ed Ossiano,
Tasso, Petrarca, Alfieri e Pindemonte,
Fortiguerri, Manzón, Monti, Parini,
Borghi, Bojardo, Polizian, Guarini (F. Barbi-Cinti, Apoteosi a Lodovico Ariosto, 1875)
Ora intorno alla verità delle apparizioni ecco come si esprime il dottore Johnson nel suo curioso Viaggio alle Isole Ebridi, dove egli erasi recato per accertarsi dell'autenticità dei poemi d'Ossiano e della seconda vista, di cui sono dotati alcuni montanari di Scozia [...] (La nuova epoca, vol. I, 1872)
[...] sta sempre a favore delle stravaganze: egli antepone Marziale a Catullo, ed è indifferentissimo per Orazio e per Virgilio, mentre spasima per Ossiàno e per Firdussi. (La nuova rivista internazionale, anno III, 1882)
Altre informazioni nella Britannica:Ossian (irland. Oisin) Leggendario guerriero e bardo gaelico, figlio di Finn (o Fingal, secondo la forma adottata nel 18° sec. da J. Macpherson), che si suppone vissuto nel 3° sec. d.C.
Con il nome di ciclo di O. si designano quei canti di carattere epico che i bardi gaelici (Irlanda, Highlands scozzesi) cantavano accompagnandosi sulla loro piccola arpa. Un gruppo di manoscritti dal 12° al 16° sec. ha conservato parte di questo ciclo. Finn, O. e gli altri guerrieri (Dermid, Gaul, Oscar ecc.) vi sono descritti come cavalieri virtuosi, valorosi in battaglia e abili nel canto. Finn e i suoi soccombono, e O., solo sopravvissuto degli eroi, vecchio e cieco, va cantando le gesta passate e le sventure della sua razza. Questi testi giacevano dimenticati, sebbene la leggenda sopravvivesse in tradizioni orali, quando Macpherson ne diede alcuni saggi (ma alterando notevolmente i testi gaelici in una sedicente versione) che poi raccolse in Fragments of ancient poetry (1760), cui fecero seguito Fingal (6 libri, 1761) e Temora (8 libri, 1763). Tutti questi canti furono ripubblicati nel 1765 con le dissertazioni di Macpherson e con una di R. Blair, in cui si esponevano i meriti della poesia scoperta.
Traduzioni di altri canti ossianici apparvero per opera di E. de Harold (fra il 1775 e il 1802) e J. Smith (1780). I canti presentano tutti una grande uniformità. Alternando il tono epico con il lirico e l’elegiaco, narrano un’enorme quantità di storie assai intricate, i cui motivi dominanti sono la guerra, la virtù cavalleresca dei guerrieri, il melanconico destino di varie coppie di amanti o di sposi, con descrizioni assai fresche di paesaggio romanticamente animato. I canti sono stesi in una prosa ritmica, semplice di lessico e di sintassi, appassionata e pittoresca, ricca di nuove metafore.
In Europa furono particolarmente celebri le due epopee di Fingal e di Temora e tra i poemi più brevi Carthon e Dar-thula, in cui si trova un’invocazione alla luna che riecheggerà poi in G. Leopardi; ma la fantasia fu colpita specialmente dai Canti di Selma per il loro carattere più lirico ed elegiaco che epico. O. fu accolto in Europa con entusiasmo quasi unanime: si può dire che non vi fu grande scrittore europeo formatosi nella seconda metà del 18° sec. che non risentisse, sia pure per un breve periodo, della moda ossianica. In Italia O. trovò presto un ardente fautore nell’abate M. Cesarotti, la cui traduzione in endecasillabi sciolti parve ad alcuni perfino superiore all’originale (Fingal, 1762; Temora e altri canti, 1763).
La Guichipedia, in molte edizioni linguistiche, distingue addirittura «Ossian» (it., ingl.) e «Oisín» (it., ingl.) in voci diverse, il che forse è eccessivo.These so-called poems of Ossian [...] infuriated Irish scholars because they mixed Fenian and Ulster legends indiscriminately and because Macpherson claimed that the Irish heroes were Caledonians and therefore a glory to Scotland’s past, rather than to Ireland’s. [...] The name Ossian, popularized by Macpherson, superseded Oisín, though they are often used interchangeably. The term Ossianic ballads refers to genuine late Gaelic poems that form part of the common Scots-Irish tradition and should not be confused with the romanticized epics of “Ossian.”

Come per Deirdre, ho trovato il nome (nella forma Oisin) in un testo (inglese) che sto traducendo: non sapendo nulla d'irlandese apro il filone anche per raccogliere consigli.
In questo caso la questione è probabilmente più facile perché, se non riteniamo di dover distinguere con due nomi diversi, essendo alquanto consolidato il semiadattamento Ossian /ɔ̍ssjan/ (col derivato ossianico) possiamo partire da questo, che è già molto vicino alle nostre forme (...già conforme, direbbero/direte in molti

Nel corpo librario gugoliano con -nn- trovo solo un Ossianne metalinguistico e un Ossianno:
Lungo le coste di Provenza il corso
Sue prore volge la guerresca flotta,
E ver Liguria move e il Capo Corso,
Ov'altra possa Ajaccio ha in arme addotta;
Or d'Ossianno or d'Omero ai fonti un sorso
Deliba il Capitan allor che annotta;
Appo Tolone alfin l'àncora scende,
E così a quei guerrieri a parlar prende [...]
Per Ossiano, invece, la ricerca è complicata dall'omografia con ossìano e un qualche toponimo Ossiano, ma si trovano comunque attestazioni in buon numero; qualche esempio (anche in rima e con accento scritto):
Ma in maniera particolare ora sono rapito dalla sua magnifica traduzione d'Ossiano arricchita di eruditissime e ben ragionate annotazioni [...] (In Opere dell'abate Melchior Cesarotti padovano, vol. XXXV, Dell'epistolario di Melchiorre Cesarotti, tomo I, 1811)
Pindaro, Plauto, Esiodoro, Lucano,
Camoèns, Metastasio, Senofonte
Saffo, Molière, Milton e Varano,
Dante, Omero, Virgilio, Anacreonte,
Pope, Cervantes, Biron ed Ossiano,
Tasso, Petrarca, Alfieri e Pindemonte,
Fortiguerri, Manzón, Monti, Parini,
Borghi, Bojardo, Polizian, Guarini (F. Barbi-Cinti, Apoteosi a Lodovico Ariosto, 1875)
Ora intorno alla verità delle apparizioni ecco come si esprime il dottore Johnson nel suo curioso Viaggio alle Isole Ebridi, dove egli erasi recato per accertarsi dell'autenticità dei poemi d'Ossiano e della seconda vista, di cui sono dotati alcuni montanari di Scozia [...] (La nuova epoca, vol. I, 1872)
[...] sta sempre a favore delle stravaganze: egli antepone Marziale a Catullo, ed è indifferentissimo per Orazio e per Virgilio, mentre spasima per Ossiàno e per Firdussi. (La nuova rivista internazionale, anno III, 1882)