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«Hel»

Inviato: mer, 08 gen 2025 0:20
di G. M.
Treccani:
Nell’antica mitologia germanica è nome degli inferi e nello stesso tempo della divinità (femminile) che vi regna. La dimora della dea è situata sotto una delle radici dell’albero del mondo Yggdrasil, e per arrivarci bisogna passare il fiume infero Gjöll. Con il prevalere dell’idea del Walhall (➔), H. perse gradatamente alcune sue caratteristiche originarie, mentre se ne accentuarono i lati più terrificanti, probabilmente per l’influsso dell’idea cristiana dell’inferno; come nella generalità delle religioni di tipo antico, H. non aveva la caratteristica di luogo di punizione, ma rappresentava semplicemente la sfera della non-esistenza.
In una latinizzazione ottocentesca dell'Edda di Snorri Sturluson trovo molte attestazioni di Hela -ae.

In italiano trovo occorrenze di Ela:

[…] È già innanzi tratto stabilita la sua caduta: il piede di Odino calca invano il sentiero dell'Erebo. Ela, come la sfinge degli antichi, non dà per risposta che enimmi e di questi attende un tragico sviluppo senza mai abbandonare la certa sua preda. (Enciclopedia italiana e Dizionario della conversazione, vol. III, 1839)

Possente Dea, terrible [sic]
Ministra al sommo Odino;
Che tutti adegui gli uomini
Più giusta del destino,
Ela, cui sono i turbini
Corteggio in cielo e in terra,
Ela ciascun si atterra,
Arde profumi a te

(F. Romani, Uggero il danese, 1840)

[…] E già quel Dio
Ne' pargoli rivive, ond'Ela rende
Parte di sua rapina ognor che al mondo
Nasca un mortale.
[…]
(I. Tegnér, Frithiof, trad. di A. Bazzani, 1851)