«Sigaro»: sdrucciolo o piano?
Inviato: mar, 11 feb 2025 23:55
Leggendo il prologo della commedia di Giacosa Una partita a scacchi, in versi martelliani, mi sono imbattuta in questo verso:
È il fumo di un sigaro, è un’ombra, è tutto, è nulla
Qui per ragioni metriche va evidentemente pronunciato "sigàro", che è bene in linea con la pronuncia di altre lingue.
Mi chiedevo se la questione della differenza rispetto alla pronuncia attuale sia mai stata affrontata dai linguisti e collocata nel tempo.
La mia ipotesi è che sigàro sia la pronuncia originaria e quella attuale risenta dell'accento secondario di sìgarétta, dunque la pronuncia attuale potrebbe essersi diffusa quando il consumo di sigarette è diventato preponderante rispetto a quello del sigaro. Che ne pensate?
È il fumo di un sigaro, è un’ombra, è tutto, è nulla
Qui per ragioni metriche va evidentemente pronunciato "sigàro", che è bene in linea con la pronuncia di altre lingue.
Mi chiedevo se la questione della differenza rispetto alla pronuncia attuale sia mai stata affrontata dai linguisti e collocata nel tempo.
La mia ipotesi è che sigàro sia la pronuncia originaria e quella attuale risenta dell'accento secondario di sìgarétta, dunque la pronuncia attuale potrebbe essersi diffusa quando il consumo di sigarette è diventato preponderante rispetto a quello del sigaro. Che ne pensate?