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«Hayward» (carica)

Inviato: gio, 27 feb 2025 12:33
di Luke Atreides
Che traducente proporreste per tradurre in italiano il termine inglese Hayward (carica)?
Hayward era una carica ufficiale nei villaggi medievali inglesi. Era un ruolo assegnato da una comunità o un signore locale per sorvegliare i campi e i pascoli comuni.
Il termine deriva dall'inglese antico "hēgweard", composto da "hēg" (fieno, prato) e "weard" (guardiano). Oggi è usato raramente, se non in contesti storici o letterari.
Lo hayward aveva il compito di:
  • Sorvegliare i terreni coltivati e i recinti, impedendo che il bestiame vi entrasse illegalmente.
  • Assicurarsi che gli animali dei contadini pascolassero solo dove autorizzato.
  • Applicare le regole locali sull’uso delle terre comuni e, se necessario, imporre multe ai trasgressori.

Re: «Hayward» (carica)

Inviato: gio, 27 feb 2025 14:50
di Millermann
Alcuni dizionari traducono, mi sembra correttamente, come guardia campestre (analogo a guardia forestale), anche se in italiano il termine ha un uso localizzato. :)

Dal Treccani:
guardia c., agente salariato che fa parte di un corpo speciale istituito in molti comuni per la tutela delle proprietà rurali private e la conservazione del patrimonio rurale comunale[.]
Inoltre, poiché per guardia forestale esiste il sinonimo guardaboschi, si potrebbe pensare a un traducente specifico per hayward che significhi "guardiano della recinzione/siepe"; in tal caso, forse qualcosa come *guardasiepi o *guardarecinti permetterebbe di riprodurre pari pari il significato etimologico del termine inglese. ;)

Re: «Hayward» (carica)

Inviato: gio, 27 feb 2025 19:00
di 12xu
Propongo in alternativa alle ottime proposte di @Millerman *guardapasco, in parallelo a guardacaccia.

Re: «Hayward» (carica)

Inviato: ven, 28 feb 2025 1:25
di Luke Atreides
C'è anche Campiere/campiero:
Campière (anche campièro), sm. Guardia campestre privata (in Sicilia), addetta alla custodia del fondo, dei fabbricati, del raccolto, del bestiame, e alla sorveglianza dei lavori agricoli. Verga, 4-166: Al disopra della folla si vide il baro- nello Rubiera colla frusta in aria, e la testa del suo cavallo che sbuffava spaventato. Il campiere che gli stava alle costole, armato sino ai denti, gridava come un ossesso: «Signor barone!... Questa non è giornata!... Oggi ci vuol prudenza!... ». De Roberto, 352: Don Eugenio era venuto innanzi al magistrato per testimoniare che la principessa sua cognata aveva fatto accompagnare il figliuolo alla parrocchia da due campieri armati, i quali, se egli avesse risposto no, dovevano legarlo. Pi- randello, 6-33: Dopo aver faticato tutto un anno, il così detto mezzadro si vedeva portar via dall’aia a tumulo a tumulo quasi tutto il raccolto: i tumuli per la semente, i tumuli per la pastura, e questo per la lampada e quello per il campiere. Quasimodo, 4-20: Ho voluto parlare con te... / ... per dirti / ciò che non potevo un tempo - difficile affinità / di pensieri - per dirti, e non ci ascoltano solo / cicale del biviere, agavi lentischi, / come il cam piere dice al suo padrone: / « Baciamu li mani». = Voce dial. (sicil. e calabr.), lat. mediev. campàrius, deriv. da campus * campo ’.