«Saharawi»

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G. M.
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«Saharawi»

Intervento di G. M. »

Treccani, Neologismi (2018):
saharawi s. m. e f. e agg. inv. Sahariano, chi o che appartiene al popolo Saharawi, costituito da gruppi tribali residenti nelle zone del Sahara Occidentale.

• Per Mario Dondero le fotografie si dividevano in due sole categorie: quelle fredde e quelle calde. Le prime hanno tutto, proporzione, composizione, equilibrio, tutto tranne l’ingrediente che gli faceva preferire le seconde: «Una scintilla di indignazione e di solidarietà». Donne saharawi che issano precarie capanne, contadini portoghesi vestiti come nel medioevo, palestinesi in lacrime davanti a case distrutte, studenti su piramidi di pavé a Parigi nel ’68. (Michele Smargiassi, Repubblica, 14 dicembre 2015, p. 48, Cultura) • [Tonino] Tonial conosceva bene quei posti dove era stato a lungo con la Pentalux, una organizzazione non governativa che lavora da anni per sostenere i campi profughi saharawi, popolazione in fuga dal Sahara occidentale. (Marco Buonasorte, Giornale d’Italia, 5 novembre 2016, p. 8, Esteri) • La Repubblica sudafricana, da sempre a fianco dei saharawi, non ci sta. Il Congresso nazionale africano, partito di maggioranza a Pretoria, ha definito la decisione dell’Ua «deplorevole» poiché «tacitamente legittima l’occupazione di vecchia data del Sahara Occidentale». Ma soprattutto, c’è il rischio di «ampliare le divisioni e ridurre l’efficacia dell’Unione africana». (Federica Zoja, Avvenire, 7 marzo 2017, p. 3, Commenti).

Dall’ar. al-ṣaḥrāwī.
Già attestato nella Stampa del 10 giugno 1988, p. 4, Estero.
Ne ho parlato brevemente con @Valente, che mi diceva che in Rete si trovano attestazioni dell'italianizzazione parziale saharawita, sahrawita. Non è raro che negli etnici l'italiano faccia corrispondere un -ita all'-i arabo*. Valente proponeva di addomesticare graficamente questi in sarauita. Io, come sapete, non amo molto le /-w-/ in posizioni poco tradizionali... E mi sono detto: perché fare un semicalco (-ita) e semiadattamento (sarau-)? Facciamo un calco totale: Saara + -ita > saarita, che come suono resta comunque molto vicino. Nei Libri di Google con l'h si trova qualche attestazione sparuta di sahariti, non so però se esattamente con questo significato (in qualche caso sicuramente no: in un libro le sahariti [> sing. saharite] sono un tipo di meteoriti).

Questo, naturalmente, come ipotesi, se non bastasse un più immediato saariano e si volesse in qualche modo distinguere artificialmente.

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* Per chi non lo sapesse, ricordiamo che la parola araba da cui deriva il Sa(h)ara delle lingue occidentali significa semplicemente 'deserto', quindi questi letteralmente saranno gli 'abitanti del deserto'.
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Millermann
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Re: «Saharawi»

Intervento di Millermann »

G. M. ha scritto: dom, 18 mag 2025 16:01Valente proponeva di addomesticare graficamente questi in sarauita. Io, come sapete, non amo molto le /-w-/ in posizioni poco tradizionali... E mi sono detto: perché fare un semicalco (-ita) e semiadattamento (sarau-)?
Occorre considerare che la proposta di Valente ricalca il termine usato nella lingua portoghese:
Relativo aos sarauitas, grupo étnico que habita o Sara Ocidental, território situado entre Marrocos, a Argélia e a Mauritânia e controlado por Marrocos.
Ovviamente in portoghese la parola è formata a partire dal nome del deserto, che può scriversi sia Sara, sia Saara o Sáara. In italiano, in teoria dovremmo adattare in *saarauita, ma quella «doppia a» me lo rende inguardabile (oltre che impronunciabile, almeno a un primo sguardo); allora tanto vale "adottare" direttamente il termine portoghese, con plurale regolare italiano. :)

In fondo, non sta scritto da nessuna parte che in italiano si possano importare soltanto parole inglesi, no? :P
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Carnby
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Re: «Saharawi»

Intervento di Carnby »

Del resto il Sahara qui si chiamava il «deserto di Sara». Però non so quanto sarebbero accettati Sara, sariano e saravita.
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G. M.
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Re: «Saharawi»

Intervento di G. M. »

Millermann ha scritto: sab, 24 mag 2025 11:43
[…] sarauitas […]
Ovviamente in portoghese la parola è formata a partire dal nome del deserto, che può scriversi sia Sara, sia Saara o Sáara.
Non conosco il portoghese, ma credo che anche quel termine sia un semiadattamento del nome arabo, non un calco da elementi interni alla lingua, Sara + -ita (se è questo che intendeva dire): o in una composizione del genere è normale che spunti fuori una -u- in portoghese?
Carnby ha scritto: sab, 24 mag 2025 12:35 Del resto il Sahara qui si chiamava il «deserto di Sara».
Si chiamava? Oggi come lo pronunciano?

La pronuncia con /-aa-/ > /-a-/ non dev'essere troppo comune, almeno stando al DiPI, che non la registra nemmeno.
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Carnby
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Re: «Saharawi»

Intervento di Carnby »

G. M. ha scritto: sab, 24 mag 2025 12:50 Si chiamava? Oggi come lo pronunciano?
Oggi, perlopiù, Saàra.
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