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«Home office»
Inviato: ven, 17 ott 2025 11:49
di ilparoliere
Un altro anglicismo che si è diffuso durante il COVID-19, che letteralmente si potrebbe tradurre in italiano come ufficio a casa, poiché con lavoro da casa s'intende perlopiù lo smart working. Pareri?
Re: «Home office»
Inviato: ven, 17 ott 2025 12:04
di Infarinato
Veramente, nel Regno Unito
Home Office è il Ministero dell’interno.

Re: «Home office»
Inviato: ven, 17 ott 2025 14:28
di valerio_vanni
Infarinato ha scritto: ven, 17 ott 2025 12:04
Veramente, nel Regno Unito
Home Office è il Ministero dell’interno.
Questa del ministero non la sapevo.
Mi viene in mente, però, un'altra espressione: small office - home office, abbreviata in SOHO, che si riferisce appunto a un ufficio dentro alla casa.
In informatica definisce una fascia di prodotti intermedia tra l'uso personale e quello aziendale.
Re: «Home office»
Inviato: sab, 18 ott 2025 13:11
di brg
Le cose non stanno così. Il cosiddetto "smart working" è in italiano il "
lavoro agile", un tipo di rapporto lavorativo caratterizzato da una maggiore flessibilità in termini di orari, giornate lavorative e luoghi di lavoro rispetto al tradizionale lavoro subordinato. Il lavoro agile
può includere il lavorare da casa, ma ciò non necessariamente né esclusivamente.
Infatti si parla di "lavoro (da) remoto" e di "lavoro da casa" per indicare due casi particolari, che non necessariamente hanno a che fare con il lavoro agile. Un lavoratore autonomo, o finto-autonomo, ma questa è un'altra questione, può tranquillamente avere un lavoro da casa e parlare di lavoro da casa, ma senza che questo sia legalmente lavoro agile. Nel caso del lavoratore subordinato che effettui lavoro da casa secondo un contratto di lavoro agile, invece, la casa diventa a tutti gli effetti luogo di lavoro soggetto alla copertura assicurativa dell'INAIL ed a tutti gli obblighi di legge, per il lavoratore e per il datore di lavoro, previsti per i luoghi di lavoro aziendali.
Lo "home office" è quindi "l'ufficio in casa", il luogo di lavoro designato dal contratto per lo svolgimento dell'attività lavorativa, che può essere non solo una determinata residenza del lavoratore, ma, in particolare, una determinata stanza all'interno di quella di residenza. In Italia spesso si hanno contratti che garantiscono dei margini di flessibilità senza essere dei veri contratti di lavoro agile, cioè senza una completa flessibilità e le minuzie legali e contrattuali che questa e quelli comportano.
Re: «Home office»
Inviato: sab, 18 ott 2025 13:34
di valerio_vanni
brg ha scritto: sab, 18 ott 2025 13:11
Il cosiddetto "smart working" è in italiano il "
lavoro agile", un tipo di rapporto lavorativo caratterizzato da una maggiore flessibilità in termini di orari, giornate lavorative e luoghi di lavoro rispetto al tradizionale lavoro subordinato. Il lavoro agile
può includere il lavorare da casa, ma ciò non necessariamente né esclusivamente.
Infatti si parla di "lavoro (da) remoto" e di "lavoro da casa" per indicare due casi particolari, che non necessariamente hanno a che fare con il lavoro agile. Un lavoratore autonomo, o finto-autonomo, ma questa è un'altra questione, può tranquillamente avere un lavoro da casa e parlare di lavoro da casa, ma senza che questo sia legalmente lavoro agile.
Il lavoratore autonomo parla di "lavoro a casa" o "ufficio a casa".
"Lavoro da casa" fa supporre l'esistenza di una sede aziendale: il dipendente è collegato a quella rete, accede alle risorse come se fosse lì.
Re: «Home office»
Inviato: sab, 18 ott 2025 19:38
di Carnby
Il luogo dove ho sempre lavorato in casa (quando ho lavorato da casa) è sempre stato lo studio.
Re: «Home office»
Inviato: sab, 18 ott 2025 22:11
di domna charola
brg ha scritto: sab, 18 ott 2025 13:11
Nel caso del lavoratore subordinato che effettui lavoro da casa secondo un contratto di lavoro agile, invece, la casa diventa a tutti gli effetti luogo di lavoro soggetto alla copertura assicurativa dell'INAIL ed a tutti gli obblighi di legge, per il lavoratore e per il datore di lavoro, previsti per i luoghi di lavoro aziendali.
Lo "home office" è quindi "l'ufficio in casa", il luogo di lavoro designato dal contratto per lo svolgimento dell'attività lavorativa, che può essere non solo una determinata residenza del lavoratore, ma, in particolare, una determinata stanza all'interno di quella di residenza. In Italia spesso si hanno contratti che garantiscono dei margini di flessibilità senza essere dei veri contratti di lavoro agile, cioè senza una completa flessibilità e le minuzie legali e contrattuali che questa e quelli comportano.
La casa, e la stanza, definiti e soggetti a tutti gli obblighi di legge sono la caratteristica del
telelavoro, e costituiscono uno degli elementi che lo distingue dal lavoro agile, che prevede invece più flessibilità anche nei luoghi di svolgimento. Questo è quanto viene spiegato nei corsi di formazione del ministero obbligatori per il dipendente pubblico, con annesse leggi assortite da scaricare.
In effetti, mentre il collega in telelavoro ha una postazione fissa a casa, che viene verificata periodicamente dal datore di lavoro, per assicurarsi dell'idoneità e della sicurezza del luogo, io che due giorni la settimana sono "agile" non ho mai dovuto dire a nessuno, né alcuno me lo ha mai richiesto, da dove stavo lavorando. L'importante è che mantenga il collegamento, il resto non viene verificato.
Re: «Home office»
Inviato: lun, 01 dic 2025 13:38
di brg
Poiché rilevanti per la discussione, riporto testualmente alcuni estratti della sezione "lavoro agile" di un contratto aziendale siglato in accordo con il C.C.N.L. per l'industria metalmeccanica.
f) Luogo della prestazione
Ferma restando l'assegnazione del dipendente alla propria sede di appartenenza, la prestazione effettuata fuori dalla sede di lavoro potrà essere svolta in luoghi idonei ai sensi della normativa di salute e sicurezza e in ragione delle esigenze di riservatezza dei dati trattati, selezionati dal dipendente nel rispetto delle indicazioni contenute nelle procedure e regolamenti aziendali. A tal fine non sono considerati idonei i locali pubblici e le postazioni con WIFI ad accesso libero.
Non sono, altresì, idonei gli ambienti privi di una corretta illuminazione o che presentino un eccessivo affollamento ed un'alta rumorosità.
l) Salute e sicurezza
L'adesione al lavoro agile è subordinata alla partecipazione del dipendente a specifica attività di formazione/informazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro con riferimento tanto agli aspetti relativi all'ambiente di lavoro quanto ai rischi connessi all'utilizzo di videoterminali. […]
Parimenti la Società si impegna a rispettare tutta la vigente normativa di salute e sicurezza sul lavoro, di cui al dlgs. n.81/2008, per quanto compatibile con le modalità di lavoro agile di cui al presente CIA. Il dipendente si impegna, altresì, a rendere note eventuali situazioni anomale che dovesse riscontrare in occasione dell'attività lavorativa svolta all'esterno della sede aziendale. In tal caso potrà richiedere il sopralluogo degli RLS aziendali per la verifica necessaria.
La normativa di salute e sicurezza è inderogabile, così come le nuove norme sulla riservatezza dei dati informatici. L'espressione "home office" è informale e non ha un corrispettivo legale univoco in italiano.