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«Aggravattare»

Inviato: gio, 27 nov 2025 18:19
di un perro cenizo
Buongiorno, spero sia questa la sezione giusta, se cosí non fosse chiedo venia.

Nel corso di una ricerca genealogica, leggendo certi atti dello Stato Civile del XIX secolo, mi sono imbattuto piú volte in questo verbo riferito a neonati.

È italiano? E in tal caso che cosa significa?

Vorrei dare un contesto, ma l’unico frammento che sono riuscito a ritrovare finora è questo:
…è morta una bambina di sesso femminile [sic], che ci è stata presentata dal [padre], il quale ci ha dichiarato, di essere stata aggravattata, ed impostole il nome di Annantonia, senza essersene preso registro di nascita perchè [sic] nata in Aquila un quarto d’ora prima della morte…
Preciso che non è la prima volta che incontro termini “strani”, ma in altri casi sono riuscito a ricostruirli almeno come dialettismi (ad esempio il napoletano «chianchiere» per «macellaio»). Ho provato a consultare il GRADIT, ma niente…

Grazie

Re: «Aggravattare»

Inviato: sab, 13 dic 2025 15:59
di Daphnókomos
Da qui (Carmelita Della Penna, Sentieri e incroci. Storia civile e religiosa nell'Italia Meridionale, 2019)
Una mortalità che raggiunge tassi significativamente elevati nel momento stesso della nascita tanto che i bambini spesso erano battezzati immediatamente, come annotato dai sacerdoti39.
39 […] Talvolta erano le ostetriche stesse a provocare involontariamente la morte dei bambini che decedevano perché “aggravattati” come si dice nei registri […]
e qui (Prospettive meridionali, vol. VII, 1961)
Vale la pena, a conclusione, accennare ad una ormai smessa forma di « falso Battesimo ». Quando si vede che il bimbo è fatalmente destinato a non sopravvivere, le brave donne del popolo lo « aggravattano » (il significato del termine non è chiaro); gli fanno cioè un segno di croce sul corpo.
desumo che l'aggravattare fosse l'impartizione del battesimo d'urgenza, spesso a opera della levatrice, al bambino che rischiava di morire a poca distanza dalla nascita (in articulo mortis).