«Blook»

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Marco1971
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«Blook»

Intervento di Marco1971 »

Garzanti linguistica ha scritto:blook

blook (m.), libro (m.) basato su materiale precedentemente pubblicato in un blog.
Evidente incrocio di book e blog, intraducibile se non per perifrasi, non vedo altro che blucco.

Voi vedete altro?
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Bue
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Intervento di Bue »

Blibro, libròg(ghe), bibl(i)òg(ghe)...

Approfitto per ricordare che il Vernacoliere adatta blog in blògghe e non *bloggo

Es: [A Grillo] n'hanno caàto sur blògghe (dalla locandina di ottobre 2007)
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Bue ha scritto:Approfitto per ricordare che il Vernacoliere adatta blog in blògghe e non *bloggo
Ho già spiegato la differenza tra adattamento «rustico» e adattamento «letterario», cosí come ho detto quando sia preferibile l’uscita in -e e quando quella in -o. Si vede che quanto scrivo viene subito dimenticato, e guai poi a ridire le cose... ;)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Bue
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Intervento di Bue »

Marco1971 ha scritto: Si vede che quanto scrivo viene subito dimenticato
Dé, una ragione ci sarà... :lol: :lol:
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Sí, e la ragione è questa: perché certi concetti vengano assimilati occorre dirli piú d’una volta.

Naturalmente c’è anche chi preferisce pagliacciare, ma questo è un altro discorso.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Col tempo dell’incubazione, non mi disgarba blibro (le altre proposte di Bue non mi paiono accettabili), anzi mi pare un’alzata d’ingegno. :)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Bue
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Intervento di Bue »

Azz, passero` alla storia? :shock: :D
methao_donor
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Intervento di methao_donor »

Io preferisco libroggo. :P
Bue
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Intervento di Bue »

C'è anche liblog(go)
pocoyo
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Intervento di pocoyo »

Blo[grafo]meno?

Ma è davvero cosí importante trovare un traducente per una parola come blook? «libro tratto da un bloggo» mi sembra una parafrasi piuttosto accomodabile, ma forse si tratta piú di comperare la benevolenza col numero di sillabe...
methao_donor
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Intervento di methao_donor »

pocoyo ha scritto:Blo[grafo]meno?

Ma è davvero cosí importante trovare un traducente per una parola come blook? «libro tratto da un bloggo» mi sembra una parafrasi piuttosto accomodabile
Le dirò, è proprio quanto ho pensato io all'inizio.
Personalmente, in effetti, dubito che userei un termine del genere; anche se, a volerlo proprio formare, libroggo non mi dispiace (e libloggo mi garba ancor di più)
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Intervento di Marco1971 »

Libroggo e libloggo mi paiono troppo stravagantemente appariscenti, rispetto al sobrio blibro. Inoltre richiamano alla mente una formazione del tipo [io] li broggo/bloggo. Non credo, insomma, che avrebbero successo.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Federico
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Intervento di Federico »

Ma sono cosí tanti, questi libri, da aver bisogno di una parola specifica?
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Non è questione di quantità. Le cose – come tutti sanno – procedono cosí: o si trova subito un termine sostitutivo e viene «lanciato», o dobbiamo sorbirci blook.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Intervento di Federico »

Ma forse questo è un po' troppo fatalista: molte parole cadono in disuso. Non abbastanza, si direbbe, certo.
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