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«Mi è dato» + infinito
Inviato: dom, 28 ott 2007 14:44
di pocoyo
Ho cercato sciogliere i miei dubbi e risolvere la questione andando a caccia di esempi fra i grandi autori, ma non ho saputo trovare nulla.
A «mi è dato» può seguire (oltre all'infinito semplice) «di» e infinito?
È possibile, poi, interscambiare l'ausiliare essere con l'ausiliare venire?
Grazie, come sempre.

Inviato: dom, 28 ott 2007 15:24
di Marco1971
Sono possibili ambo i costrutti, con o senza di, ma solo col verbo essere. Eccone due illustri esempi:
\SOFON.\ Funesta
gioia, ma gioia pure, in sen mi brilla,
or che mi è dato al fine _ aprir miei sensi
al primier dei Romani.
(Alfieri, Sofonisba, Atto 3, scena 3.)
Ardii intraprendere opere piú vaste, ma il breve spazio, che mi è dato di occupare nello studio fece, che laddove altra volta compiva i miei libercoli nella estensione di un mese, ora per condurli a termine ho d’uopo di anni.
(Leopardi, Lettere.)
Inviato: dom, 28 ott 2007 15:35
di pocoyo
Marco1971 ha scritto:Ardii intraprendere opere piú vaste, ma il breve spazio, che mi è dato di occupare nello studio fece, che laddove altra volta compiva i miei libercoli nella estensione di un mese, ora per condurli a termine ho d’uopo di anni.
(Leopardi, Lettere.)
E ti pareva che io cercassi solo sullo Zibaldone...
Grazie, Marco.

Inviato: dom, 28 ott 2007 16:32
di Marco1971
Prego. Veramente non ho nessun merito: colla
LIZ[a] (/'lidzdza/) è facile...

Inviato: dom, 28 ott 2007 21:05
di pocoyo
E conterebbe
tutta la nostra letteratura su ciddí? Quanto viene (se posso)?

Inviato: dom, 28 ott 2007 21:15
di Marco1971
Tutta no: sarebbe impossibile... Ma contiene circa mille testi, dalle origini al primo Novecento, e consente di fare ricerche anche molto complesse.
Eccola.