Accordo del participio passato con «ne»

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Brazilian dude
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Accordo del participio passato con «ne»

Intervento di Brazilian dude »

Sto leggendo Il Nome della Rosa è c'è un frammento che mi ha attirato l'attenzione. Io avrei detto ridotti. E voi?

"Trovai Guglielmo nella fucina, che lavorava con Nicola, entrambi assai assorti dal loro lavoro. Avevano disposto sul banco tanti minuscoli dischi di vetro, forse già pronti per essere inseriti nelle giunture di una vetrata, e alcune ne avevano ridotto con gli strumenti acconci allo spessore voluto."

Grazie dei vostri commenti.
Avatara utente
Black Mamba
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Re: Accordo con ne

Intervento di Black Mamba »

Un saluto a tutti. :)
Brazilian dude ha scritto: Io avrei detto ridotti. E voi?

"Trovai Guglielmo nella fucina, che lavorava con Nicola, entrambi assai assorti dal loro lavoro. Avevano disposto sul banco tanti minuscoli dischi di vetro, forse già pronti per essere inseriti nelle giunture di una vetrata, e alcune ne avevano ridotto con gli strumenti acconci allo spessore voluto."
Provo ad avanzare un'ipotesi: è possibile che "ridotto" si riferisca a "spessore"?
In tal caso, però, non si dovrebbe anche sostituire la preposizione articolata "allo" con l'articolo "lo"?

Così:
"Avevano disposto sul banco tanti minuscoli dischi di vetro, forse già pronti per essere inseriti nelle giunture di una vetrata, e alcune ne avevano ridotto con gli strumenti acconci lo spessore (a quello) voluto."
Avatara utente
Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Credo che, generalmente parlando, ci sia la tendenza a lasciare invariato il participio passato (fuori del caso obbligatorio coi pronomi lo, la, li, le). Normalmente l’accordo avviene anche con ne, ma c’è quest’esempio del Corriere della Sera (17.6.1987, nella grammatica di Serianni, IX.368b):

L’uno dopo l’altro i compagni si alzavano ed indicavano le cause della sconfitta. A mezzanotte ne avevano già indicato ventisei.

In un’altra grammatica (che dice: «Il participio passato preceduto da ne si accorda quasi sempre con il nome che questa particella pronominale richiama») trovo questi altri esempi d’autore:

Ne ho avuto la sensazione. (Moravia)

Io, la messa l’avevo già sentita; e ne avrei sentito anche due, se... (Chiesa)

Oscillazioni tipiche della lingua italiana...
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Avatara utente
Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Le grammatiche sono abbastanza evasive sull’accordo del participio passato. Avendo trovato una trattazione abbastanza precisa nella GGIC (vol. I, pp. 554-555) sul participio passato con ‘ne’, la riporto qui sotto per chi è interessato.
Se il pronome cliticizzato alla forma composta è il partitivo ne, si hanno le seguenti possibilità:

a) se il ne rappresenta un SP retto dal verbo (v. 2.1.2.4.) che ha funzione di complemento partitivo, il participio si accorda obbligatoriamente con le categorie grammaticali di genere e numero assegnate al nome del referente del pronome:

(138 a.) (Di pasta) ne ho comprata.
(138 b.) *(Di pasta) ne ho comprato.

b) se il SP rappresentato da ne è un complemento d’altro tipo, allora il participio passato non si accorda:

(139 a.) (Della storia) Carlo ne ha discusso con Marco.
(139 b.) *(Della storia) Carlo ne ha discussa con Marco.
(140 a.) (Di Alessandra) Carlo se ne è innamorato subito.
(140 b.) *(Di Alessandra) Carlo se ne è innamorata subito.

c) se il ne rappresenta la testa nominale di un SN quantificato in posizione oggetto (v. 2.1.2.4.) e il quantificatore dà indicazioni di genere e numero sul nome del referente di ne, il participio passato si accorda con il quantificatore (141a). In alcune varietà si ha anche la forma non accordata (141b).

(141 a.) (Di fagioli) ne hanno mangiati molti.
(141 b.) (Di fagioli) ne hanno mangiato molti.

d) se il quantificatore del SN quantificato di cui il ne rappresenta la testa nominale non dà indicazioni sul genere e numero del nome del referente del ne, allora il participio può opzionalmente accordarsi con il quantificatore:

(142 a.) (Di formaggio) ne hanno mangiato la metà.
(142 b.) (Di formaggio) ne hanno mangiata la metà.
Ultima modifica di Marco1971 in data sab, 10 nov 2007 18:46, modificato 1 volta in totale.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Brazilian dude
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Intervento di Brazilian dude »

(139 a.) (Della storia) Carlo ne ha discusso con Marco.
(139 b.) *(Della storia) Carlo ne ha discussa con Marco.
(140 a.) (Di Alessandra) Carlo se ne è innamorato subito.
(140 b.) *(Di Alessandra) Carlo se ne è innamorata subito.
S'intendeva una a, vero?

Credo di aver capito, ma perché non ci sia alcun dubbio, mi potrebbe dire il significato di SN e SP, per favore?

Grazie del suo interesse. :)
Avatara utente
Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Brazilian dude ha scritto:
(139 a.) (Della storia) Carlo ne ha discusso con Marco.
(139 b.) *(Della storia) Carlo ne ha discussa con Marco.
(140 a.) (Di Alessandra) Carlo se ne è innamorato subito.
(140 b.) *(Di Alessandra) Carlo se ne è innamorata subito.
S'intendeva una a, vero?
Sí, grazie, ho appena corretto. :)
Brazilian dude ha scritto:Credo di aver capito, ma perché non ci sia alcun dubbio, mi potrebbe dire il significato di SN e SP, per favore?
Certo: Sintagma nominale e sintagma preposizionale.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Brazilian dude
Moderatore «Dialetti»
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Iscritto in data: sab, 14 mag 2005 23:03

Intervento di Brazilian dude »

Allora direste che il brano di Umberto Eco s'inserisce nella lettera c?
Avatara utente
Federico
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Intervento di Federico »

Brazilian dude ha scritto:Allora direste che il brano di Umberto Eco s'inserisce nella lettera c?
Se non ho intepretato male, sí.
La frase di Eco forse risulterebbe meno strana nella forma «e ne avevano ridotto alcune con gli strumenti acconci allo spessore voluto» o «e ne avevano ridotto alcune allo spessore voluto con gli strumenti acconci».
Bue
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Intervento di Bue »

Siamo sicuri che non ci sia un refuso? Ad esempio a me torna di piu` che a essere ridotti di spessore siano i dischi di vetro, non le giunture...
Quindi io avrei visto meglio un "ne avevano ridotto alcuni allo spessore voluto"
Avatara utente
Federico
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Intervento di Federico »

A questo punto mi chiedo che cosa sia e soprattutto come venga lavorata di preciso una giuntura: se si tratta di quelle parti metalliche (di piombo, credo) che separano due tessere di vetro della vetrata, mi sembra abbastanza plausibile che debbano essere adattate alla forma delle tessere e ridotte a uno spessore adeguato, senza contare che un'operazione simile dovrebbe essere molto piú semplice col duttile piombo che col vetro.
Bue
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Intervento di Bue »

giusto (ma duttile o malleabile?)
Avatara utente
Federico
Interventi: 3008
Iscritto in data: mer, 19 ott 2005 16:04
Località: Milano

Intervento di Federico »

Bue ha scritto:ma duttile o malleabile?
Non so: mi sembrano due parole abbastanza sovrapponibili, anche se in effetti il Treccani di malleabile dice
Proprietà di un materiale di lasciarsi deformare permanentemente sotto l'azione di urti o pressioni adeguate, senza subire sensibili modificazioni strutturali e di resistenza meccanica e senza presentare screpolature né fratture.

mentre per duttile parla solo della possibilità di
essere ridotto con facilità in fili o anche in fogli sottili
che dà invece solo come significato particolare di malleabile.
Noctisdomina
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Re: Accordo del participio passato con «ne»

Intervento di Noctisdomina »

Buonasera,
perdonate la reviviscenza del filone: la frase [Di quelle caramelle] Non ne ho mai mangiato una va qualificata come marcata o agrammaticale?
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