«Inesplebile»

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pocoyo
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Iscritto in data: mer, 07 giu 2006 16:51

«Inesplebile»

Intervento di pocoyo »

Nei dizionari da me consultati non compare, né sono riuscito a trovare risposte soddisfacenti gugolando...

Il termine, l'ho incontrato su Torti. Ecco il passo:

Giovanni Torti ha scritto:Tal sempre è l’uom, che, se il presente è duro
a patir, tutto nel presente ei vive,
e sol checché gli arrida è nel futuro[.]

E quello di delizie intellettive
desiderio inesplebile infinito,
ond’altri si travaglia e pensa e scrive,
Scetticismo e Religione, la vita.

Posso solo immaginare che venga da qui.
Avatara utente
Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Sí, caro pocoyo. Riporto la voce del Battaglia (scegliendo solo una citazione per ogni accezione):

Inesplèbile, agg. Letter. Ant. Insaziabile, inestinguibile, irriducibile (la fame, la sete, un desiderio, una passione).

Nulla induce a validare nel Romano l’inesplebile fame di grandi cose, come la vista delle terme di Diocleziano. (Bresciani)

2. Inappagabile, incontentabile.

D’amor piú sazio l’inesplebil core,
ha sempre piú la volontà digiuna.
(Gaudiosi)

3. Che non può essere colmato, riempito.

La natura apre... nella mente umana un abisso inesplebile, che è la infinita cupidità di sapere. (Tesauro)

4. Inesauribile.

Insanguinato aveano l’ara
di Zeus nelle remote
olimpiadi e nudrito
il suo inesplebile fuoco.
(D’Annunzio)


È registrato anche il sostantivo inesplebilità (‘insaziabilità, incolmabilità’).
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
pocoyo
Interventi: 151
Iscritto in data: mer, 07 giu 2006 16:51

Intervento di pocoyo »

Non posso far altro che dimostrarle la mia inesplebile riconoscenza. :wink:
Avatara utente
Marco1971
Moderatore
Interventi: 10445
Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Intervento di Marco1971 »

pocoyo ha scritto:Non posso far altro che dimostrarle la mia inesplebile riconoscenza. :wink:
Per cosí poco... Anzi, sarei io a doverla ringraziare: mi ha fatto conoscere una parola a me ignota, e bellissima. :)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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