Aggiungo ancora questa precisazione, tratta dalla GGIC (vol. I, p. 107, sott. mia):
b) col si passivo il soggetto logico è sempre umano e plurale (cfr. 6.3.4.), mentre nella costruzione passiva non ci sono restrizioni sul tipo di soggetto logico.
Ecco perché l’istinto mi diceva che la frase (che mi sento ora di asteriscare) *
Sono soldi che non si riescono a spendere non appare corretta:
i soldi non sono un soggetto umano.
In una frase come
Sono bambini che non si riescono a controllare avremmo il corrispettivo passivo
Sono bambini che non riescono a essere controllati, che già mi pare semanticamente piú accettabile; ma anche qui, spontaneamente, userei il ‘si’ impersonale:
Sono bambini che non si riesce a controllare.
Ammetto però di non capir bene l’affermazione della GGIC: una frase come
Sono soldi che si guadagnano abbiamo un ‘si’ passivo (
Sono soldi che vengono guadagnati) con soggetto non umano...
Trovo anche qualcosa (a tratti discutibile, secondo me) nella grammatica di Massimo Birattari (Milano, Ponte alle Grazie, 2000, p. 140):
Questa regola vale anche quando il verbo, all’infinito, è preceduto da verbi «servili» o «fraseologici» (v. pag. 172) come potere, dovere, volere, cominciare e cosí via: «Si potevano vedere i primi effetti delle nostre scelte», «Si cominciavano a vedere i primi effetti». È vero però che se la frase si complica, viene naturale considerare quel si come un soggetto impersonale, equivalente a un noi. È lecito (non obbligatorio) dire «Si riuscirebbe forse a vedere distintamente tutti i singoli effetti delle nostre scelte», perché si riuscirebbe viene sentito come uno riuscirebbe o noi riusciremmo, e quegli effetti, cosí lontani dal verbo, diventano un complemento oggetto. Come vedete, la differenza con la frase precedente (che invece suonerebbe sbagliata se diventasse «Si poteva vedere i primi effetti» [questo mi sembra un giudizio errato]) non è una questione di significato, ma di orecchio. Va detto inoltre che riuscire non è, in senso stretto, un verbo servile come potere, anche se, in questo caso, la sua funzione non è diversa. Se passiamo a un altro verbo, preferire, ci accorgiamo che la concordanza al plurale non è possibile: «Si preferisce vedere solo gli effetti positivi delle nostre scelte», non *«Si preferiscono vedere solo gli effetti positivi delle nostre scelte».
Lascio ora la parola ad altri.