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Pensa tu
Inviato: sab, 24 nov 2007 14:04
di methao_donor
Leggiucchiando qua e là il servizio di Giorgio De Rienzo, mi ha incuriosito la risposta che riporto:
Nel corso di una conversazione ho pronunciato la seguente frase: "pensa tu..." e sono stata corretta da una persona che mi ha detto: non si dice "pensa tu" ma "pensa te..." in quanto sarebbe vocativo. Le sarei grata se mi potesse dire quale forma è corretta.
Cristina Bertolini
Dipende dal contesto: “Pensa tu quanto sarebbe bello se...” è corretto; “Pensa te quanto sarebbe bello...” non è corretto. Se invece usiamo “pensa te” come una sorta di esclamazione l’espressione è accettata. Non credo però che si possa giustificarla come una forma vocativa.
Mi ha lasciato un po' perplesso, di là da un certa superficialità.
Prima di tutto, "te" dovrebbe essere all'accusativo, o mi sbaglio?
Sulla correttezza di suddette frasi, che mi dite?
Inviato: sab, 24 nov 2007 17:43
di Marco1971
Non v’è dubbio che tradizionalmente si usi tu, come nei due esempi qui sotto (ne ho trovati 59 in tutto):
Riconobbono il loro errore, che ’l faceano predicare, e la stoltizia di colui che predicava; e disposono lui della predica, e feciono predicare un altro. E pensa tu, lettore, che frate costui potea essere... (Sacchetti, Trecentonovelle, Nov. 72)
Vivo sempre mezzo disperato, ma quando finalmente è venuto il giorno che mi dovrebbe portare qualche tua parola, ed io sto sospirando la posta, e venuta, trovo che non ha niente, pensa tu com’io rimanga. Addio, carissimo, addio. Ti salutano i miei fratelli. (Leopardi, Lettere)
L’unica occorrenza di pensa te, pur antica, non sembra rivestire lo stesso significato:
Fa dimandar suo maniera e suo modi,
e pensa te di conformare a quegli. (Francesco da Barberino, Reggimento e costumi di donna, Parte 4)
Interpreterei questo pensa te di come provvedi tu a.
Nell’uso attuale però è sicuramente prevalente, se non addirittura esclusivo, pensa te, in senso esclamativo, che ci riconduce alle espressioni esclamative formate con un aggettivo: povero me!, beata te!, ecc. (cfr Serianni VII.10b: «con un modulo da confrontare con ‘l’accusativo esclamativo’ latino: heu me miserum ‘povero me’.»).
Inviato: dom, 25 nov 2007 13:45
di methao_donor
Ringrazio intanto Marco per la solita puntualità e chiarezza.
Un'ultimissima precisazione.
Nell'uso meramente esclamativo, vi pare accettabile: "pensa tu"? (oggi e ieri

)
Inviato: dom, 25 nov 2007 16:43
di Marco1971
Secondo me è possibile
pensa tu!, ma minoritario (si veda anche
Google), specie come pura esclamazione; personalmente dico sempre e solo
pensa te!, mi suona meglio.

Il Treccani, come si può vedere qui sotto (voce
te¹), menziona un’alternanza fra
te e
tu nel vocativo:
Il Treccani in linea ha scritto:...come compl. oggetto quando si vuol dare al pron. forte rilievo (vogliono te, non me; te appunto volevo), dopo preposizione (tutti ridono di te; lo faccio per te; vengo con te; fra lui e te), nelle esclamazioni (povero te; giusto te!), nelle comparazioni dopo come o quanto (vorrei fare come te; ne so quanto te), e in funzione di predicato con i verbi essere, parere e sim. (col tuo soprabito, pareva proprio te). Si rafforza spesso con stesso o medesimo (conosci te stesso!; danneggi te medesimo). Si alterna con tu in funzione di vocativo (o te, dimmi!) e in costruzioni assol. (arrivato te, ...; contento te, ...; oppure, ma meno com., arrivato tu, contento tu).
Inviato: dom, 25 nov 2007 18:22
di methao_donor
Marco1971 ha scritto:Secondo me è possibile pensa tu!, ma minoritario (si veda anche Google), specie come pura esclamazione; personalmente dico sempre e solo pensa te!, mi suona meglio.
Concordo in pieno.

Grazie ancora.

Inviato: dom, 25 nov 2007 22:36
di Marco1971
Di nulla.

Mi viene in mente ora che dev’essere proprio la posposizione a favorire
te: si dice anche
tu guarda! ma
guarda te! (
tu pensa!/pensa te!), e c’è anche il comunissimo
io e te/tu ed io contro l’improbabile
?io e tu.
Inviato: lun, 26 nov 2007 18:21
di methao_donor
Già, è vero. Non ci avevo pensato.

Inviato: mer, 27 feb 2008 23:52
di Dario Brancato
So che l'argomento non calza in pieno il filone, ma come ci si pone, dunque, di fronte a casi del tipo "Come stai? - Bene, e te?"
Inviato: gio, 28 feb 2008 0:22
di Fausto Raso
Dario Brancato ha scritto:So che l'argomento non calza in pieno il filone, ma come ci si pone, dunque, di fronte a casi del tipo "Come stai? - Bene, e te?"
Secondo me
e te? è orrendamente scorretto (anche se si usa familiarmente).
Inviato: gio, 28 feb 2008 0:34
di Marco1971
Siccome è una frase che si pronuncia in contesti familiari, non vedo ragione di avversare la forma e te? (comunissima in Toscana e nel Settentrione), accanto alla forma piú classica, ma fors’anche meno espressiva, e tu?
Inviato: gio, 28 feb 2008 0:40
di Fausto Raso
Marco1971 ha scritto:Siccome è una frase che si pronuncia in contesti familiari, non vedo ragione di avversare la forma e te? (comunissima in Toscana e nel Settentrione), accanto alla forma piú classica, ma fors’anche meno espressiva, e tu?
Concordo con lei, Marco, solo se la forma
e te si lascia al linguaggio parlato.

Inviato: gio, 28 feb 2008 2:13
di Dario Brancato
Grazie per le risposte, Fausto e Marco. È interessante come Marco, fiorentino, accetti il pronome obliquo sia pur in contesti familiari. Fausto, non so da dove venga lei, ma mi trovo d'accordo con quanto ha scritto. D'altronde, il te suona strano alle mie orecchie avvezze all'italiano regionale di Sicilia, un'area, come ben sapete, dove il pronome soggetto è ancora l'unica forma accettata.
Inviato: gio, 28 feb 2008 14:45
di methao_donor
Dario Brancato ha scritto:È interessante come Marco, fiorentino, accetti il pronome obliquo sia pur in contesti familiari.
A un toscano che l'aborrisse temo che non resterebbe che emigrare.

O uccidersi, a sua scelta...
In soldoni, m'associo a quanto scritto da Marco.

Inviato: gio, 28 feb 2008 21:39
di Marco1971
Dario Brancato ha scritto:È interessante come Marco, fiorentino, accetti il pronome obliquo sia pur in contesti familiari.
Ma proprio perché è un uso fiorentinissimo, caro Dario.

Il
tu è sempre reso con
te (
tu appartiene, per cosí dire inscindibilmente, alla voce verbale): it.
(non) canti = fior.
(’un) tu canti; it.
tu (non) canti = fior.
te (’un) tu canti. Del pari l’it.
come vuoi tu si direbbe
come tu vo’ te [non ho segnato le cogeminazioni per non appesantire la lettura].

Inviato: ven, 29 feb 2008 1:52
di Dario Brancato
Marco1971 ha scritto:Dario Brancato ha scritto:È interessante come Marco, fiorentino, accetti il pronome obliquo sia pur in contesti familiari.
Ma proprio perché è un uso fiorentinissimo, caro Dario.

Il
tu è sempre reso con
te (
tu appartiene, per cosí dire inscindibilmente, alla voce verbale): it.
(non) canti = fior.
(’un) tu canti; it.
tu (non) canti = fior.
te (’un) tu canti. Del pari l’it.
come vuoi tu si direbbe
come tu vo’ te [non ho segnato le cogeminazioni per non appesantire la lettura].

Questo lo so, Marco. Il
tu fiorentino è ormai stato grammaticalizzato, un po' come i corrispettivi pronomi francesi (enfaticamente, si dice
moi j'aime la viande). Esiste un bell'articolo di L. Renzi a proposito: "Fiorentino e italiano moderno: storia dei pronomi personali soggetto". In
Italia linguistica: idee, storie, strutture, a cura di F.A. Leoni, D. Gambarara, F. Lo Piparo, R. Simone, Bologna: il Mulino, 1983, pagg. 223-239.