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Cento + otto
Inviato: sab, 01 mar 2008 13:35
di CarloB
Ho compilato un assegno di centoeotto euro. L'impiegata della banca lo ha guardato con un po' di incertezza e ha consultato un superiore prima di accettarlo. Mi ha spiegato che lei ricorda di aver letto, e avrebbe scritto, centotto o centootto, ma non centoeotto. Disco verde dal funzionario interpellato, naturalmente (quando mai si rinuncia a una operazione o si scontenta un correntista?). Ma mi chiedo: è davvero un uso così aberrante? Oppure ho incontrato l'unica persona che lavori in banca laureata in filologia italiana?
Inviato: sab, 01 mar 2008 14:04
di Marco1971
Non considererei centoeotto una grafia aberrante, ma inusitata. Scrive il Gabrielli (dizionario bivolume, voce cento):
Accompagnato da altro numero, si fonde con questo formando una parola composta: centodue, centotré, centodieci, centoventi; seguito da un numero cominciante con vocale, può fondere la sua vocale con quella iniziale che segue: centuno (per centouno), centotto (per centootto), centundici (per centoundici), e sim.; ma è poco usato.
E Serianni (VI.16.b e 17):
Con cento seguito da una decina o da un’unità l’elisione è poco comune con uno, otto e undici (centouno, centootto, centoundici, piú spesso che centuno, ecc.), ma è frequente con ottanta (centottanta o centoottanta).
17. Nei numerali composti con cento e mille, i due numeri possono essere separati mediante la congiunzione e: «quei cento e cinquant’anni della sua libertà comunale» (Malaparte), «al prezzo di cento e ottantamila lire» (C. Levi; [...]); «le Mille e una notte».
Come si vede, con e la grafia è staccata. Nulla di male nell’univerbazione, ma perché introdurre una lettera in piú, e non attenersi alla grafia tradizionale? E si rischierebbe di cadere in errore coi numerali inizianti per consonante, perché ‘e’ cogemina (;)): centoettré, centoevventi, centoeccinquanta, ecc.
Inviato: sab, 01 mar 2008 14:41
di CarloB
Molte grazie, caro Marco. E farò i complimenti all'impiegata.
Inviato: sab, 01 mar 2008 15:00
di Marco1971
Prego, caro Carlo.
Visto che siamo in tema, colgo l’occasione per ricordare che nell’uso toscano è comune troncare
cento in
cen- quando segue un numero non accentato sulla prima sillaba:
cencinquànta, cennovànta (ma non
*cenvénti, *centré).
Inviato: gio, 06 mar 2008 23:03
di Federico
CarloB ha scritto:E farò i complimenti all'impiegata.
La quale immagino contesti anche gli
-antatre,
-antatrè ecc., vista la sua sensibilità linguistica – che unica può giustificare una simile pignoleria, dal momento che non potevano sussietere dubbi sull'importo –.
Inviato: dom, 16 mar 2008 20:44
di CarloB
Forse gli accenti si notano di meno o sono considerati meno importanti, mentre la vocale in più colpiva l'attenzione.
Inviato: lun, 17 mar 2008 0:26
di Marco1971
CarloB ha scritto:Forse gli accenti si notano di meno o sono considerati meno importanti, mentre la vocale in più colpiva l'attenzione.
Sí, e inoltre c’è anche chi crede, erroneamente, che sulle maiuscole non si debba segnare l’accento...
contro + obiezione
Inviato: sab, 05 apr 2008 0:40
di Black Mamba
Non so se il mio quesito sia in tema, ma evito di aprire un nuovo filone e lo inserisco qui.
Si scrive "controbiezione" o "controbbiezione"?
Nel formare la parola composta, le due "o" si fondono (ad esempio come nel caso di "contrordine")?
È previsto il raddoppiamento della consonante "b" (nella scrittura e/o nella pronuncia)?
Oppure, più semplicemente, l'univerbazione non s'ha da fare?
Attendo lumi.
Grazie.
Inviato: sab, 05 apr 2008 0:50
di Marco1971
Si può scrivere in tutti e due i modi: controbiezione sarebbe piú rispettoso dell’etimologia; controbbiezione seguirebbe la fonotassi dell’italiano piú genuino. (Si pensi anche a una parola come controffensiva.)
Inviato: sab, 05 apr 2008 1:02
di Fausto Raso
Che strano: il DOP non attesta controbiezione né controbbiezione.
Per "lui", forse, è corretta solo la grafia non univerbata: contro obiezione
Anche il De Mauro in rete, il DISC in rete e il Gabrielli in linea non attestano i termini univerbati.
Inviato: sab, 05 apr 2008 1:47
di Black Mamba
Marco 1971 ha scritto:(Si pensi anche a una parola come controffensiva.)
Già, infatti pensavo di seguire l'esempio di "contrordine" che, come "controffensiva", mi sembra appropriato (e scrivere quindi "controbiezione").
Fausto Raso ha scritto:
Per "lui", forse, è corretta solo la grafia non univerbata: contro obiezione
Anche a me è venuto il dubbio che i due elementi dovessero restare separati. Se così fosse, "contro" dovrebbe essere preposizione (con valore avversativo) e non prefisso. Giusto?
Inviato: sab, 05 apr 2008 2:12
di Marco1971
Ma che paure avete? Scrivendo le parole come si pronunciano (in pronuncia normale) non si commettono errori!
Inviato: sab, 05 apr 2008 11:10
di Infarinato
Black Mamba ha scritto:Fausto Raso ha scritto:Per "lui", forse, è corretta solo la grafia non univerbata: contro obiezione
Anche a me è venuto il dubbio che i due elementi dovessero restare separati. Se così fosse, "contro" dovrebbe essere preposizione (con valore avversativo) e non prefisso. Giusto?
No.
Controb(
b)
iezione sul
DOP non c’è semplicemente perché grafia e pronuncia sono direttamente desumibili da quelle del lemma semplice
ob(
b)
iezione.
