«Brunch»

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Marco1971
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«Brunch»

Intervento di Marco1971 »

Nella lista abbiamo spuntino, merenda, che non paiono appropriati, o almeno non in senso proprio. La definizione di brunch data dal Treccani in linea è:

Nei paesi anglosassoni, pasto abbondante che si consuma nella tarda mattinata, di solito la domenica, sostituendo prima e seconda colazione. In Italia il termine si usa anche per indicare un pasto, per lo più leggero, consumato a metà mattina, generalmente in piedi e in compagnia, in occasione di incontri di lavoro, convegni, festeggiamenti, ecc.

Brunch è l’incrocio di br(eakfast) (‘colazione’) e (l)unch (‘pranzo’). Se ne potrebbe fare un pranzo-colazione, sennonché si perde in concisione e espressività; e allora si potrebbe accorciare con una parola macedonia, pràncola (forse meglio di prancòla, almeno come suono). E sicuramente ci sarebbero altre possibilità, come un semplice pranzino.

Il fatto è che molto spesso i forestierismi nell’uso da decenni (questo è attestato dal 1982) sono difficili da sradicare, per cui si dovrebbe allora tendere a assimilarli. E l’adattamento migliore mi parrebbe brancio.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Infarinato
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Re: «Brunch»

Intervento di Infarinato »

Marco1971 ha scritto:Nella lista abbiamo spuntino, merenda, che non paiono appropriati, o almeno non in senso proprio.
In «senso proprio», no, non lo sono. Ma in questo caso io direi semplicemente brunch… e che gli anglosassoni si tengano pure le loro [troiaie] abitudini alimentari. :twisted:

Volendo tradurre quest’ultime nelle nostre, mi pare allora che spuntino o pranzo veloce siano invece appropriatissimi.
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Vedo però che non sono l’unico pazzo ad aver pensato a prancola :D :

Ho fatto la mia “prancola” chiamo così il mio pseudo pranzo della domenica visto che mi alzo per l’una, quindi unisco pranzo e colazione insieme...

È bello non sentirsi soli... :)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
fabbe
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Intervento di fabbe »

«colanzo» :?
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Ottimo, Fabbe: colanzo1, colanzo2, colanzo3, colanzo4, ... :)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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Incarcato
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Intervento di Incarcato »

Io preferisco usare l'adattamento, e informalmente già l'uso, e è proprio brancio ( :wink: ), da cui poi si fa branciare.
Quindi, Marco, non sei solo nemmeno su questo lato. :mrgreen:
I' ho tanti vocabuli nella mia lingua materna, ch'io m'ho piú tosto da doler del bene intendere le cose, che del mancamento delle parole colle quali io possa bene esprimere il concetto della mente mia.
Andrea Russo
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Intervento di Andrea Russo »

Tra tutte mi garba di piú colanzo. Ma non prenderà mai piede se i ristoranti per attrarre le persone useranno sempre termini stranieri.
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Ferdinand Bardamu
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

Visto che a qualcuno è già venuto in mente di chiamare l’aperitivo rinforzato apericena, perché non fare anche colapranzo?
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Animo Grato
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Intervento di Animo Grato »

Ferdinand Bardamu ha scritto:[P]erché non fare anche colapranzo?
Lo preferisco nettamente a prancola e colanzo. Temo però che il prefisso[ide?] cola- (già presente e familiare grazie a colabrodo e [s]colapasta) possa offuscare la trasparenza del neologismo, anche se si tratta di due cola- senza nessun legame di parentela.
«Ed elli avea del cool fatto trombetta». Anonimo del Trecento su Miles Davis
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domna charola
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Intervento di domna charola »

..."la pranzicola"? o addirittura "il pranzicolo", che suggerisce l'idea di qualcosa di minimo, ridotto all'osso rispetto a un pranzo vero e proprio...
Ivan92
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Intervento di Ivan92 »

Io opterei per pranzicola. Mi sconfinfera!
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GFR
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Intervento di GFR »

Alcune proposte sono divertenti, ma le uniche praticabili sono quelle avanzate da Infarinato, tra le quali preferisco pranzo veloce. Se poi non si teme di fare la figura dei pedanti, secondo la mia modesta opinione, si potrebbe ricorrere al trattino di colazione-pranzo (che fa anche passare l'appetito ed evita di esagerare con le calorie :) )
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Carnby
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Intervento di Carnby »

Seconda colazione! :wink:
domna charola
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Intervento di domna charola »

Dissento. Secondo me non è questione di praticabilità, ma di usare un termine che abbia la medesima precisione di quello straniero che si vuole sostituire. Questo credo sia il requisito minimo, se si vuole almeno tentare una battaglia, altrimenti è inutile scendere in campo.

Quando si presentano oggetti nuovi, invenzioni, creazioni, animali, piante o qualsiasi altra cosa non in precedenza prevista, è d'uopo coniare un termine apposito per designarli; l'estensione di significato di un termine già esistente, infatti, non risolve affatto il problema, anzi, lo propone: come chiamare "quella cosa" evidenziandola rispetto a una categoria che è divenuta ormai troppo generica?

Nel nostro caso, un pranzo veloce può essere quello che fa il dipendente di un ufficio, recandosi in trattoria durante la pausa pranzo, oppure infilando la schiscetta nel microonde senza nemmeno lasciare il lavoro (da noi vedo girare pastasciutte, minestroni, carni nelle scatole termiche, quindi non si può certo parlare di "spuntino"), oppure quello che si fa quando non si ha tempo per un qualsiasi motivo.
Il termine, cioè, ricopre già una serie di significati.
Anzi, per essere precisi, è una sottocategoria, una specie, del genere "pranzo" (per dirla con Linneo), identificata con l'aggettivo che la distingue, "veloce".

Il brunch indica un concetto diverso, e non è nemmeno una specie di pranzo.
È un pasto intermedio fra colazione e pranzo, cioè un ibrido; è intermedio sotto diversi aspetti:
- l'orario a cui si consuma, fra le 10 e le 12;
- le tipologie di cibo che può comprendere, sia dolci che salate e comprensive di carni e/o pesci cotti;
- la fame che va a saziare, che si avvicina più a quella del pranzo che non al semplice cappuccio e cornetto della colazione.

Il tutto disposto su un tavolo da cui ci si può liberamente servire... e qui c'è tutta una ritualità di giri di ispezione, prima scelta, secondo giro, l'ultimo sfizio... insomma, niente a che vedere con il concetto di "veloce".

Posto poi che in genere è il tipico pasto della mattina di domenica, quando ci si sveglia tardi (mai alzati alle 11 pronti a mangiar spaghetti ma con l'impellente necessità di associarli a un caffè?...) e non si deve timbrare alcun cartellino, esso si associa piuttosto all'idea di spiluccare con calma dai vari vassoi offerti, che non a quella di mangiare di corsa per guadagnar tempo.
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Ferdinand Bardamu
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

Grazie a Domna Charola per avere spiegato che cos’è davvero un brunch, a cui, personalmente, non sono mai stato. Quanto a colapranzo, è citato in questa pagina e pare essere la traduzione di una non meglio specificata parola inglese usata da un personaggio di una serie televisiva americana. Pare però che il designato sia diverso: da quel che ho capito, il colapranzo è una colazione rinforzata, non un pranzo anticipato, cioè nel colapranzo si mangiano cinque cornetti invece che uno…

Che ne dite allora di pranzo del mattino, pranzo mattutino oppure pranzo del risveglio? :roll:
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