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«Pippato»
Inviato: sab, 08 mar 2008 17:28
di CarloB
Intervista a Pietro Taricone, su Panorama di questa settimana. A pagina 258 descrive il personaggio, un poliziotto, che interpreta in una serie televisiva ambientata nelle zone più difficili della periferia napoletana.
"Perché questo tipo di poliziotto è uno che sa stare alla pari [...], è uno che tra pippati e poveracci (tra le strutture e le sovrastrutture di organizzazione della paura) sa dove mettere gli artigli".
Pippati? Che vuol dire?
Inviato: sab, 08 mar 2008 17:41
di Marco1971
Probabilmente da
pippare:
Il GRADIT ha scritto:pippare gerg., fiutare, inspirare cocaina.
pippata gerg., assunzione di cocaina.
Quindi un
pippato dovrebbe essere uno che assume cocaina.
Inviato: sab, 08 mar 2008 17:45
di CarloB
Un sinonimo di fatto (o strafatto), più o meno?
Inviato: sab, 08 mar 2008 17:53
di Marco1971
Sí, ma con specifico riferimento alla
cocaina, sembra.
Inviato: sab, 08 mar 2008 18:56
di Daniele
Marco1971 ha scritto:Sí, ma con specifico riferimento alla
cocaina, sembra.
Certamente sì, ma solo perché oggi la cocaina è di moda. In realtà si può
pippare qualsiasi stupefacente in polvere, e in questo senso mi sento di contraddire il GRADIT. Negli anni 70 e 80 si
pippava anche molta eroina…
Inviato: sab, 08 mar 2008 19:01
di Marco1971
Grazie della precisazione, caro Daniele.

Il termine mi era ignoto... Gli è che non frequento certi ambienti...

Inviato: sab, 08 mar 2008 20:07
di CarloB
Suppongo che pippare abbia un'origine regionale: laziale? Campana?
Inviato: sab, 08 mar 2008 20:14
di Marco1971
CarloB ha scritto:Suppongo che pippare abbia un'origine regionale: laziale? Campana?
Forse. Il GRADIT non fa scialo di notizie al riguardo:
[1988; der. di pippa con ¹-are] ...
Inviato: dom, 09 mar 2008 0:05
di u merlu rucà
Marco1971 ha scritto:CarloB ha scritto:Suppongo che pippare abbia un'origine regionale: laziale? Campana?
Forse. Il GRADIT non fa scialo di notizie al riguardo:
[1988; der. di pippa con ¹-are] ...
Non penso che abbia una particolare connotazione regionale.
Inviato: dom, 09 mar 2008 0:11
di Marco1971
Infatti. Ma Carlo chiedeva dell’origine del termine.
Inviato: dom, 09 mar 2008 1:17
di Incarcato
Il Cortellazzo-Zolli in formato elettronico non c'illumina al riguardo.

Inviato: dom, 09 mar 2008 23:37
di u merlu rucà
Da un lat. pop. *PIPPARE , dal classico PIPARE 'pigolare', termine di origine onomatopeica, attestato nel tardo latino col significato di 'cinguettare' e 'suonare il flauto'. Con l'introduzione del tabacco vi è stato il passaggio semantico a 'fumare la pipa' e con la diffusione delle droghe ad 'aspirare, fiutare'.
Inviato: dom, 09 mar 2008 23:40
di Daniele
Azzardo un'ipotesi: lo strumento per pippare è generalmente costituito da una banconota arrotolata, che infilata in una narice, viene usata per inalare la polvere. I ricchi consumatori abituali spesso usano una cannuccia di metallo, o d'argento, che a una delle due estremità si ingrossa, diventando una sorta di piccola sfera, che trova più comodamente alloggio nella narice. Questo strumento può ricordare una pipa, anche se vagamente, e la pipa, ci dice il De Mauro in linea viene chiamata anche pippa. Un altro strumento per pippare, forse in uso nel passato, è un piccolissimo cucchiaino, che credo si usasse anche per il tabacco da fiuto, con il quale si raccoglieva una dose e la si portava alla narice. Anche il cucchiaino potrebbe ricordare una pipa. È un'ipotesi troppo fantasiosa?
Inviato: lun, 10 mar 2008 13:29
di u merlu rucà
E' tutto riconducibile al latino medievale PIPA 'tubo' (in fin dei conti anche una banconota arrotolata ricorda un tubo

) e anche 'botte, barile' (per quest'ultimo significato vedi nel TLIO s.v. PIPPA)
PIPPA s.f.
0.1 pippa, pippe.
0.2 Fr. ant. pipe, pippe 'botte, barile' (Cella, Anglismi). || Cfr. 0.6 N.
0.3 Libro Gallerani di Londra, 1305-1308 (sen.): 1.
0.4 In testi tosc.: Libro Gallerani di Londra, 1305-1308 (sen.); Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.).
0.6 N La precedenza della documentazione fr., dal 1306 (cfr. TLF s.v. pipe), rende preferibile il francesismo piuttosto che il prestito dall'ingl. pipe 'barile (con il suo contenuto o come misura di capacità)', att. dal 1372 (cfr. OED s.v. pipe 2).
Cfr. Cella, Anglismi.
Doc. esaustiva.
0.7 1 [Mis.] Recipiente a doghe per liquidi e per aridi (con il suo contenuto o come misura di capacità); [
specif.:] pippa di grana: recipiente e unità di misura per la commercializzazione della polvere tintoria, in uso nelle Fiandre.
0.8 Roberta Cella 23.10.2003.
1 [Mis.] Recipiente a doghe per liquidi e per aridi (con il suo contenuto o come misura di capacità); [
specif.:] pippa di grana: recipiente e unità di misura per la commercializzazione della polvere tintoria, in uso nelle Fiandre.
[1] Libro Gallerani di Londra, 1305-1308 (sen.), pag. 88.9: Demo a Giannino di Tripoli per due pippe di vino, l'una bianco, l'altra vermelio che compramo da lui per nostro usare nel'ostello...
[2] Gl Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 239.25: Una pippa di grana sì si intende in Fiandra una botticella lunghetta di fusto, in che vi puote avere dentro da libbre 200 in 250 di grana.
Inviato: lun, 10 mar 2008 14:03
di Daniele
In effetti, oltre all'inglese
pipe: tubo, anche in italiano c'è
pipetta, dal De Mauro in linea
tubetto di vetro o di plastica con uno strozzamento a un’estremità, usato nella tecnica di laboratorio per prelevare piccole quantità di liquido mediante aspirazione, spec. con un cappuccio di gomma, e se graduato, per misurare il liquido prelevato.
Un tubetto, proprio come quello che si usa per
pippare.