«Sull’esterofilia», poesia di Giuseppe Agnello
Inviato: gio, 27 mar 2008 22:11
Riporto questa poesia di Giuseppe Agnello, autore di un elenco puristico di cui qui parlava Maria Luisa Altieri Biagi.
La sconsolata e imminente omelia
è rivolta allo sciocco italiano,
che per apparir forse meno vano,
preferisce a nostrane strane voci.
Codesta dilagante simpatia
ha fatto della lingua un otre strano
che accoglie insieme al buono il vino vano
offrendolo indistinto a vari soci.
Chi il dolce patrio suono ad altro associ
indegno è di calcare questo suolo.
Che fuori dei confini viva solo!
Dirò adesso con versi veloci
qualche parola che da tale stuolo
sostituita è stata con mazzuolo.
Autorimessa e autostello ora sono
come ‘garage’ e ‘motel’ conosciuti;
e persino nei nostri bei saluti
i ‘bye-bye’ e non ciao assai spesso senti.
La donna, poi, che volesse un bel dono,
al marito richiede ‘bijoux’ belli.
Si vergognò forse a dire gioielli?
Nessuno alla risposta mi fomenti!
Non più conforto ci danno gli accenti
che la televisione ci propone
e per vittoria dell’uso c’impone.
Per dir di essi però centoventi
ne occorrono di queste mie canzoni;
e a fare questo non ho le intenzioni.
La sconsolata e imminente omelia
è rivolta allo sciocco italiano,
che per apparir forse meno vano,
preferisce a nostrane strane voci.
Codesta dilagante simpatia
ha fatto della lingua un otre strano
che accoglie insieme al buono il vino vano
offrendolo indistinto a vari soci.
Chi il dolce patrio suono ad altro associ
indegno è di calcare questo suolo.
Che fuori dei confini viva solo!
Dirò adesso con versi veloci
qualche parola che da tale stuolo
sostituita è stata con mazzuolo.
Autorimessa e autostello ora sono
come ‘garage’ e ‘motel’ conosciuti;
e persino nei nostri bei saluti
i ‘bye-bye’ e non ciao assai spesso senti.
La donna, poi, che volesse un bel dono,
al marito richiede ‘bijoux’ belli.
Si vergognò forse a dire gioielli?
Nessuno alla risposta mi fomenti!
Non più conforto ci danno gli accenti
che la televisione ci propone
e per vittoria dell’uso c’impone.
Per dir di essi però centoventi
ne occorrono di queste mie canzoni;
e a fare questo non ho le intenzioni.