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Zeta sonora tradizionale e zeta sorda moderna?

Inviato: sab, 05 apr 2008 21:05
di Marco1971
Io pronuncio colla sonora le parole seguenti:

aguzzino /agudz'dzino/, amazzone /a'madzdzone/, azienda /adz'dzjEnda/, brezza /'bredzdza/, ghiribizzo /giri'bidzdzo/, intirizzire /intiridz'dzire/, pettegolezzo /pettego'ledzdzo/, ribrezzo /ri'bredzdzo/, sgabuzzino /zgabudz'dzino/ (e, naturalmente, sozzo /'sodzdzo/).

Gradirei sapere se, come sospetto, in pronuncia moderna tutte queste parole abbiano esclusivamente la zeta sorda. Per qualcuna è tuttora «ammessa» la sonora? E infine, a che cosa è dovuta questa progressiva perdita della sonora all’interno di parola?

Inviato: dom, 06 apr 2008 13:36
di Infarinato
Confesso di non aver [ri]controllato tutte le parole una per una… Comunque, sí: direi che, nella terminologia canepariana, la pronuncia «moderna» di tutte codeste parole è con /-tsts-/, quella «tradizionale» con /-dzdz-/, tranne che per azienda (moderna/tradizionale con /-dzdz-/; /-tsts-/ è solo «tollerata») e, viceversa, per sozzo (moderna/tradizionale con /-tsts-/: qui è quella con /-dzdz-/ a essere tollerata).

Quanto alle ragioni di questo, non ce ne sono —o meglio, ce n’è una sola: l’uso. ;) La pronuncia tradizionale si fonda infatti sulla «tradizione» ortoepica [toscana/] fiorentina, e questa a sua volta su documentabili (e documentati) processi di fonetica storica [dal latino volgare di Toscana al fiorentino dugentesco, e oltre]: l’eccezioni sono poche, e in genere (tranne rari casi) di facile spiegazione.

La pronuncia moderna, no: essa è la «media ponderata» delle dizioni dei nostri «professionisti della voce» (le virgolette andrebbero anche intorno al solo professionisti :twisted:), che in teoria [un giorno] potrebbe non aver piú nulla [a] che fare con la pronuncia toscana e la fonetica storica dell’italiano. Siccome, [alcuni di] questi hanno frequentato scuole di dizione, e molti sono di provenienza romana, la pronuncia moderna non si discosta [ancora] poi molto da quella tradizionale (…ma ricordiamo la crescente influenza milanese[ggiante] sottolineata dallo stesso Canepàri).

Concludendo, già gli stessi accademici della Crusca del 1612 notavano che la pronuncia sonora della z è meno frequente [in posizione intervocalica], e in alcune parole è solo toscana (quando non esclusivamente fiorentina —lege: ignota o minoritaria nel resto dell’Italia [linguisticamente] centrale): è ovvio che la pronuncia moderna finisca per «semplificare»…

Inviato: dom, 06 apr 2008 16:49
di Marco1971
Grazie per la risposta. :) Questa pronuncia moderna è davvero artificiosa e permissiva. :evil: Io resto del parere di Giuliano Bonfante e Giovanni Torti. 8)

Inviato: dom, 06 apr 2008 19:13
di Infarinato
Marco1971 ha scritto:Questa pronuncia moderna è davvero artificiosa e permissiva. :evil:
Com’altri s’affretterà súbito a dire, la pronuncia moderna non «permette»: «registra»… quella che oggi l’italiano medio avverte come la pronuncia migliore, piú neutra… semplicemente perché è quella che piú spesso sente in bocca ai «professionisti della voce».

Non so se sia «artificiosa»: è sicuramente artificiale, ma quello lo sono un po’ tutte le pronunce… «modello», appunto, che sono sempre delle idealizzazioni. Le deviazioni della moderna dalla tradizionale si spiegano in realtà abbastanza bene: semplificazione da una parte, maggior peso alle pronunce centrali non toscane/non fiorentine dall’altra.

Certo, è meno coerente [con la storia dell’italiano e col nostro sistema ortografico], e non credo si potrà mai legger Dante con una pronuncia [troppo] moderna (…e per legger Dante bisognerà anche tener conto di altre peculiarità della lingua antica come la «legge [Donati-] Porena-Castellani» o il fatto che «baci /'baSi/ [N.B.: non /'baSSi/!] non faceva ancora rima con taci /'tatSi/, né rimavano cuce /'kuSe/ e luce /'lutSe/» [Larson 2002]).

Inviato: lun, 07 apr 2008 0:46
di u merlu rucà
Bisogna o sopportare o accettare che l'Italiano, ormai, non è solo il fiorentino/toscano. Una pronuncia come quella di Marco (rispettabilissima per le tosche orecchie), dalle mie parti susciterebbe l'ilarità generale :D (a parte azienda). E' una questione che riguarda tutte le lingue nazionali che da un ristretto cantuccio si sono allargate ad un'intera nazione.

Inviato: lun, 07 apr 2008 0:57
di Marco1971
Mi dica la verità (non mi offendo), nella mia intervista radiofonica suscito la sua ilarità (non dico per i contenuti, ma per la pronuncia)?

Inviato: lun, 07 apr 2008 1:08
di Fausto Raso
È sicuro, cortese Marco, che u merlu rucà abbia ascoltato la sua intervista? :roll:

Inviato: lun, 07 apr 2008 1:20
di Marco1971
Fausto Raso ha scritto:È sicuro, cortese Marco, che u merlu rucà abbia ascoltato la sua intervista? :roll:
Non lo so, ce lo dirà lui stesso. Ma sia chiaro: io non attribuisco alcuna importanza a quell’intervista. L’ho menzionata solo perché è l’unico archivio audio qui disponibile della mia voce.

Inviato: lun, 07 apr 2008 17:11
di u merlu rucà
Marco1971 ha scritto:Mi dica la verità (non mi offendo), nella mia intervista radiofonica suscito la sua ilarità (non dico per i contenuti, ma per la pronuncia)?
Non si preoccupi, non suscita la mia ilarità, anzi, è una piacevole pronuncia toscana. Ho un pochino esagerato parlando di ilarità, però se lei pronunciasse sozzo con /-dzdz-/ susciterebbe come minimo una certa perplessità.
Sono convinto che se ciascuno degli utenti del foro dovesse ripetere esattamente quello che lei ha detto nell'intervista, avremmo un 'arlecchino' per quanto riguarda la pronuncia.

Inviato: lun, 07 apr 2008 20:47
di Marco1971
u merlu rucà ha scritto:Sono convinto che se ciascuno degli utenti del foro dovesse ripetere esattamente quello che lei ha detto nell'intervista, avremmo un 'arlecchino' per quanto riguarda la pronuncia.
Certo, sebbene ortoepicamente piú «devianti». ;)

Inviato: mar, 08 apr 2008 9:47
di bubu7
Marco1971 ha scritto: Certo, sebbene ortoepicamente piú «devianti». ;)
Non è detto. :)
Alcune sue pronunce delle 't' e delle 'g' sono dei piacevoli regionalismi toscani mai entrati nella pronuncia corretta italiana, anche solo teorica.
Invece per quanto riguarda alcuni raddoppiamenti fonosintattici (dopo come e da), sebbene ammessi dalla teoria ortoepica, essi non sono praticati fuor di Toscana e quindi costituiscono anch'essi, ormai, dei [piacevoli] regionalismi.

Inviato: mar, 08 apr 2008 10:09
di Infarinato
bubu7 ha scritto:Invece per quanto riguarda alcuni raddoppiamenti fonosintattici (dopo come e da), sebbene ammessi dalla teoria ortoepica, essi non sono praticati fuor di Toscana e quindi costituiscono anch'essi, ormai, dei [piacevoli] regionalismi.
Un momento: la pronuncia «tradizionale» è comunque una pronuncia «neutra», ancorché oggigiorno [in parte] stilisticamente marcata rispetto alla «moderna» (…ma anche piú coerente [nel senso di cui sopra] e piú adatta, e.g., alla lettura di testi antichi).

Parlare di «regionalismi» non ha molto senso qui: il raddoppiamento [indiscriminato] dopo come e da è ancora osservato da molti professionisti della voce, e non è [ancora] regionalmente marcato come, ad esempio, la gorgia…

Inviato: mar, 08 apr 2008 10:24
di bubu7
Che bello, sono tornati gli avvisi dei nuovi messaggi! :)
Infarinato ha scritto:
bubu7 ha scritto:Invece per quanto riguarda alcuni raddoppiamenti fonosintattici (dopo come e da), sebbene ammessi dalla teoria ortoepica, essi non sono praticati fuor di Toscana e quindi costituiscono anch'essi, ormai, dei [piacevoli] regionalismi.
Un momento: la pronuncia «tradizionale» è comunque una pronuncia «neutra», ancorché oggigiorno [in parte] stilisticamente marcata rispetto alla «moderna» (…ma anche piú coerente [nel senso di cui sopra] e piú adatta, e.g., alla lettura di testi antichi).
Non sono d'accordo.
I raddoppiamenti a cui mi riferisco, in un'intervista radiofonica, risultano marcati regionalmente.
Infarinato ha scritto:Parlare di «regionalismi» non ha molto senso qui: il raddoppiamento [indiscriminato] dopo come e da è ancora osservato da molti professionisti della voce, e non è [ancora] regionalmente marcato come, ad esempio, la gorgia…
Anche su questo dissento.
La maggior parte dei professionisti della voce non osservano più questa regola (in televisione, al cinema, in teatro...). Questo raddoppiamento verrebbe avvertito come regionale.

Inviato: mar, 08 apr 2008 11:23
di Infarinato
«Dissento su tutta la linea» :), ma il discorso è lungo, e se n’è già discusso ad nauseam in questa piazza (e altrove), per cui… [per questa volta] mi fermo qui. :)

Inviato: mar, 08 apr 2008 11:33
di bubu7
Converrà, però, che il mio osservatorio è privilegiato rispetto al suo. :)