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Inviato: mar, 08 apr 2008 16:08
di Dario Brancato
Here we go again! Ecco un'altra "perla" del
Corriere della Sera, che, riferendosi a un
articolo del
Telegraph sui libri indispensabili, con "libreria" (invece di "biblioteca") traduce l'inglese "library". Sono andato sul sito del quotidiano inglese per assicurarmi che non si parlasse di scaffali o altro, ma l'articolo non lascia spazio a dubbi: si tratta proprio di biblioteche. Vero è che in italiano "libreria" vale anche 'edificio o stanza di un’abitazione privata in cui sono raccolti i libri, biblioteca' (cito dal De Mauro), ma il termine è desueto. Che ne pensate?
Inviato: mar, 08 apr 2008 16:54
di Marco1971
Qui si tratta dell’accezione 2: «mobile a ripiani in cui si tengono i libri».
Inviato: mar, 08 apr 2008 18:48
di Dario Brancato
Marco1971 ha scritto:Qui si tratta dell’accezione 2: «mobile a ripiani in cui si tengono i libri».
Secondo me l'articolo si riferisce alla biblioteca intesa come collezione di libri. Non le pare, Marco, che "libreria" sia un termine improprio o quantomeno una maldestra traduzione di "library"? Sarà forse che il mio orecchio, a furia di evitare i calchi semantici, sia diventato troppo suscettibile?

Inviato: mar, 08 apr 2008 19:23
di Marco1971
Cosa avete messo su quello scaffale della libreria che mostrereste con orgoglio al vostro professore di italiano delle superiori, se vi piombasse in salotto?
Qui siamo nell’accezione 2. E si può dire benissimo, per metonimia,
A casa ho una libreria fornitissima. Non so, però, se quest’uso sia di derivazione inglese. Ammetto di preferire comunque
biblioteca nel senso dell’insieme dei libri posseduti.
Inviato: mar, 08 apr 2008 23:34
di Marco1971
Vedo nel Treccani (ora di nuovo funzionante):
librerìa (ant. e region. librarìa) s. f. [der. di libro]. – 1. In genere, raccolta, deposito di libri. Il nome è stato esteso talvolta a indicare edifici destinati a conservare raccolte di libri, come, per es., la L. di San Marco, a Venezia. 2. Nelle case private, stanza adibita a conservare i libri (detta più com. biblioteca); anche, e più spesso, mobile a scaffali, talvolta fornito di vetri apribili o scorrevoli, destinato a contenere libri: una l. di legno, di metallo; una l. antica, moderna, a muro.
Il calco riguarderebbe il senso informatico:
5. Col sign. di biblioteca, e per calco dell’ingl. library, il termine è usato in informatica nelle espressioni l. di programmi, l. di sottoprogrammi, per indicare una raccolta di programmi o sottoprogrammi di cui dispone un centro di elaborazione dati (contenuti in supporti di vario genere, per lo più su nastri o dischi magnetici o in memorie ad accesso diretto, e in passato su schede o bande perforate) per uso dei diversi utenti, talora realizzati dagli utenti stessi; analogam., programmi di libreria, routine di libreria. Poco com., in questo sign., il termine più corretto biblioteca.