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«Il fònte» o «la fónte»?
Inviato: gio, 24 apr 2008 18:42
di Marco1971
Debbo tornare sui miei passi: fui tratto in inganno dal De Mauro, che, per «insieme completo dei caratteri di uno stesso tipo», ha
il fònte, maschile e con ‘o’ aperta. Dato che la parola deriva dal francese
la fonte /la'fo~t/, ritengo preferibile conservare il genere e la ‘o’ chiusa (piú vicina alla nasale /o~/), come fa il
Treccani in linea (e il Gabrielli, sia bi sia monovolume, e il Devoto-Oli, e lo Zingarelli [undicesima]).
Che ne dite?
Re: «Il fònte» o «la fónte»?
Inviato: gio, 24 apr 2008 19:09
di Infarinato
Marco1971 ha scritto:Che ne dite?
Non lo so, caro Marco: sono perplesso.
Come sempre, l’«etimologismo» del Treccani è impeccabile, la sua aderenza all’uso un po’ meno (anche se questo —lo sappiamo— non è sempre né di per sé un male). Non solo
font /fQnt/ (in italiano /font/ [
GRADIT??]… ma anche e soprattutto /fOnt/ [Devoto-Oli, Garzanti, Treccani,
DISC]!) è, come ognun sa, la forma di gran lunga maggioritaria, ma
non è usato «per lo piú al femm[inile] ma talora anche al maschile»: è usato
solo al maschile, come giustamente nota il
GRADIT.
Mi sembra quindi che l’adattamento italiano [con maggiori speranze di successo] non possa che essere
il fònte, che, come ancora una volta giustamente (?) nota il il
GRADIT, non deriva direttamente dal francese, ma passa attraverso l’inglese.

Inviato: gio, 24 apr 2008 21:46
di Incarcato
Io credo invece che, come giustamente faceva notare Infarinato, essendoci giunto attraverso l'inglese sia da pronunciarsi fònte.
Inviato: gio, 24 apr 2008 21:54
di Marco1971
Incarcato ha scritto:Io credo invece che, come giustamente faceva notare Infarinato, essendoci giunto attraverso l'inglese sia da pronunciarsi fònte.
Questo però lo dice solo il GRADIT. Nel DELI non è trattato
fonte², e nel Devoto-Oli si legge:
Dal fr. fonte ‘fusione’, der. di fondre ‘fondere’, con riferimento al modo con cui in passato venivano fabbricati i caratteri dal piombo fuso // 1956.
E come ci sarebbe giunta la forma
il fònte dall’inglese, che il GRADIT fa risalire anch’esso al 1956? E come mai non ve n’è traccia negli altri vocabolari?
Inviato: gio, 24 apr 2008 22:44
di Infarinato
Marco1971 ha scritto:E come ci sarebbe giunta la forma il fònte dall’inglese, che il GRADIT fa risalire anch’esso al 1956? E come mai non ve n’è traccia negli altri vocabolari?
Bella domanda.

Qui c’è chiaramente qualcosa che non quadra, ma non so cosa…

Inviato: gio, 24 apr 2008 23:12
di Marco1971
E
fónte femminile è termine adoprato negli ambienti tipografici:
qui e
qui, ad esempio.
Nel secondo collegamento si legge:
120.3.2 Caratteristiche di una fonte.
P.S. E aggiungo
questo (documento PDF).
Inviato: ven, 25 apr 2008 9:08
di Infarinato
Bene. A questo punto l’ipotesi piú plausibile sembra essere che il GRADIT abbia «pasticciato» un po’ (…con
fonte², cosí come con la pronuncia italianizzata di
font): non sarebbe la prima volta!
Si potrebbe pensare di salvare capra e cavoli ipotizzando che il
GRADIT abbia voluto registrare un’inversione di tendenza nella pronuncia e nel genere del termine tipografico tradizionale
fonte² per l’influsso dell’ormai preponderante anglicismo
font, ma è ipotesi che andrebbe debitamente giustificata.
Inviato: mer, 03 mag 2017 12:49
di Carnby
Ho appena scoperto che nella tradizione tipografica italiana,
font equivale a
fonte e
typeface a
polizza (
tipografica o
di caratteri). Quindi Bodoni è una polizza, Bodoni corsivo 12 punti è una fonte. Va aggiunto, credo, alla lista.
Inviato: sab, 02 dic 2017 15:32
di Antujo
Riguardo al genere di font, c'è anche una scheda della Crusca.
Inviato: sab, 02 dic 2017 23:21
di Marco1971
Accademia della Crusca ha scritto:È preferibile, in ogni caso, impiegare il maschile font per la terminologia informatica e ripristinare il termine originario femminile fonte per quella tipografica; in questo modo, oltre a mantenere la distinzione semantica connessa ai due ambiti, si renderebbe conto della diversa origine inglese e francese delle due forme.
Non si capisce bene (almeno per me) quale distinzione semantica ci sia (né perché si debba dare un peso tale all'etimologia), visto che si tratta dello stesso concetto; né perché ci sia qualcosa da ripristinare, dato che
la fonte è da tempo nell'uso tipografico. E infine, mi stupisco che l'Accademia della Crusca dia raccomandazioni, per di piú irraccomandabili...

Inviato: sab, 02 dic 2017 23:32
di Carnby
Accademia della Crusca ha scritto:È preferibile, in ogni caso, impiegare il maschile font per la terminologia informatica e ripristinare il termine originario femminile fonte per quella tipografica [...]
Se l’avesse scritto un qualsiasi linguista descrittivo, non mi sarei stupito e l’avrei, a malincuore, accettato. Quello che non accetto è che la Crusca (la Crusca!) «consigli»
font e dica di «ripristinare»
fonte per l’uso tipografico.
Marco1971 ha scritto:E infine, mi stupisco che l'Accademia della Crusca dia raccomandazioni, per di piú irraccomandabili...
L’Accademia della Crusca è l’unica istituzione che dovrebbe dare raccomandazioni sul buon uso italiano; certo se queste «raccomandazioni» sono il «consigliare» una parola fonotatticamente non italiana e «ripristinare» un uso che in realtà non è mai cessato, forse è meglio che stia zitta.
Inviato: dom, 03 dic 2017 0:38
di Marco1971
Noi diremo
la fonte in tutti i contesti e la Crusca può andare a scruscarsi.

Re: «Il fònte» o «la fónte»?
Inviato: dom, 09 giu 2024 16:30
di ✺✺✺ (cancellato)
Ieri mi sono fatto “traviare” anche io dal GRADIT di De Mauro, pur avendo sempre usato il femminile in passato, pensando proprio allʼorigine francese del termine tipografico, ma venendomi il dubbio che il mio fosse un errore per quella accezione.
Sbaglio o non cʼè traccia di quella accezione nel GDLI (solo in uno dei due Supplementi e come anglismo font)? Mi sembra alquanto strano ma ho riguardato due volte da cellulare e non lʼho trovato.
Vista la trasversalità del tema (ortoepia e genere grammaticale) se la piattaforma phpBB consente uno pseudo filone di rimando nella sezione Grafematica, vista la quantità di messaggi sul genere, sarebbe una buona cosa.