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Inviato: dom, 04 nov 2012 23:14
di Infarinato
u merlu rucà ha scritto:Bisogna, nel caso di armadio, postulare un'origine non popolare ma dotta (lessico dei notai?), con dissimilazione successiva…
Vista l’assoluta prevalenza della forma armario in italiano antico, documentata dai dizionari storici e da quelli etimologici, direi proprio di sí. Dopotutto, per una parola come armadio, l’origine dotta ci può stare. ;)

Inviato: lun, 05 nov 2012 11:06
di Bue
u merlu rucà ha scritto: Nel mio dialetto l'armadio si chiama armariu,
Nel mio armari

Inviato: lun, 05 nov 2012 11:36
di Brazilian dude
Nel mio armário. :)

Inviato: lun, 05 nov 2012 12:56
di Scilens
Contaminazioni con 'madia' sarebbero possibili?

Inviato: lun, 05 nov 2012 13:23
di Ferdinand Bardamu
Scilens ha scritto:Contaminazioni con 'madia' sarebbero possibili?
Cosí sembra.

Nel mio dialetto si dice armàro, con trattamento regolare di -ARĬUS > -àro.

Inviato: lun, 05 nov 2012 15:41
di valerio_vanni
Qui "Armérie".

Inviato: lun, 05 nov 2012 21:41
di u merlu rucà
Una contaminazione o incrocio con madia è possibile dove esiste tale termine. Dalle mie parti la madia si chiama tóuru.

Inviato: dom, 11 nov 2012 17:52
di SinoItaliano
Scilens ha scritto:Insieme a quello "shtupido" non Le viene anche una bella t aspirata-esplosiva simile a "ShTHU'pido"?
Non saprei, direi che più aspirazione mi viene da pronunciarla geminata la T... :?

Ovviamente, mentre in napoletano la "Sh" è sistematica davanti alle consonanti tranne "t", direi che nel Lazio si usa solo come rafforzativo, ed è possibile anche prima di "t".

Inviato: dom, 11 nov 2012 18:55
di Carnby
SinoItaliano ha scritto:Non saprei, direi che più aspirazione mi viene da pronunciarla geminata la T...
Una [t] geminata dopo una [s]... intende un allungamento, [t:]?
SinoItaliano ha scritto:Ovviamente, mentre in napoletano la "Sh" è sistematica davanti alle consonanti tranne "t"
Anche [ʒd] non è possibile in napoletano, a differenza di [ʒb] e [ʒɡ].

Inviato: ven, 16 nov 2012 19:50
di SinoItaliano
Carnby ha scritto:Una [t] geminata dopo una [s]... intende un allungamento, [t:]?
Esatto. :)
Carnby ha scritto:Anche [ʒd] non è possibile in napoletano, a differenza di [ʒb] e [ʒɡ].
Ciò che mi sorprese leggendo una dispensa di Infarinato è il fatto che anche in Toscano sia possibile [ʒʒ], ad esempio nella parola disgelo [diʒ'ʒelo].

Inviato: ven, 16 nov 2012 20:36
di Carnby
SinoItaliano ha scritto:Ciò che mi sorprese leggendo una dispensa di Infarinato è il fatto che anche in Toscano sia possibile [ʒʒ], ad esempio nella parola disgelo [diʒ'ʒelo].
Semmai [diʒ'ʒɛ:lo]. :) Credo che sia possibile, ma in tutta sincerità nella mia zona ho sempre sentito dire [diz'ʤɛ:lo]. Si tratta comunque di una parola dotta, non usata nativamente: termine più comuni sono sghiacciamento e scongelamento.

Re: Origine della pronuncia normativa

Inviato: gio, 10 ott 2013 18:33
di fiorentino90
Marco1971 ha scritto:La mia teoria è questa: sin dai primi vagiti del doppiaggio agí il «prestigio» della pronuncia settentrionale (tanto che anche nei vecchi doppiaggi io ho raramente sentito pronunciar /'kasa, 'kOsa, ko'si/)
In questo documento audio la voce fuori campo (Simone D'Andrea), nel riportare le parole che il direttore di doppiaggio era solito rivolgere a Nello Cantinàro (primo doppiatore della storia), pronuncia casa con l'esse sonora. Io pensavo che si trattasse d'un'imprecisione di Simone D'Andrea, invece il direttore di doppiaggio probabilmente pronunciava 'kaza... :o Ci sarà pure (stata) nella stessa Roma la tendenza a sonorizzare, ma anche in una frase dialettale come Ah Nello, fammene un'artra ché poi te manno a casa! (non sono per nulla sicuro d'averla riportata correttamente...) :?: