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«Féerique»
Inviato: ven, 30 mag 2008 17:35
di Marco1971
Mi riallaccio alla discussione cominciata
qui.
Incarcato ha scritto:Féerique : immagino il termine faccia riferimento all'immaginario mitico di provenienza celtica.
Fiabesco può andar bene, ma solo come termine generico.
Il GRADIT ha scritto:féerique fiabesco: spettacolo, immagine f.. VAR. feerico
Il TLFi ha scritto:féerique A. Qui a trait au monde des fées.
B. Magnifique, merveilleux.
Féerique e
fiabesco sono sinonimi, entrambi di senso generico.
Inviato: ven, 30 mag 2008 22:02
di Brazilian dude
Non capisco questa discussione. Perché l'avete iniziata? In portoghese e in spagnolo si usa la parola feérico e non ci vedo alcun problema.
Inviato: ven, 30 mag 2008 22:11
di Marco1971
Non ci vedo nulla di strano neanch’io.

Ma la discussione è nata dalla citazione di Migliorini riportata da Freelancer.
Inviato: sab, 31 mag 2008 19:36
di Freelancer
Il punto era, semplicemente, che c'è chi si accontenta di un adattamento mentre una persona di grande sensibilità linguistica come Migliorini ci mostra che è possibile non accontentarsene.
Ad esempio, in italiano prima si usava
boxeur e
boxe. Magari qualcuno avrebbe detto: facciamo
bocse o
bosse o che so io, è perfetto, non crea problemi, rispetta il nostro sistema fonomorfologico ecc. ecc. Poi invece sono stati esumati
pugile,
pugilato per sostituirli.
In
Purismo e neopurismo Migliorini, parlando di questi e altri vocaboli nuovi di zecca, riaccenna a
féerique in questi termini:
Qualcuna di queste formazioni è singolarmente felice; ricordiamo fiabesco, coniato da non molti anni per rendere il francese féerique. Qui non c'è imitazione, qui non c'è servilità: circola, in Europa, una nozione per la quale l'italiano non ha finora avuto occasione d'usare un termine, e il miglior modo d'esprimerla è quello di foggiare un vocabolo con i mezzi propri.
È un approccio che mi trova completamente d'accordo.
Inviato: sab, 31 mag 2008 20:38
di Marco1971
Sono anch’io del parere che la lingua dovrebbe prima di tutto cercare di rendere il forestierismo coi suoi propri mezzi, sfruttando il proprio lessico e le proprie regole di derivazione e formazione – quando ciò è possibile, come per il facile concetto espresso dal francese féerique.
Ma per molti termini, in particolare tecnico-specialistici, ciò non è facile, soprattutto se indicano oggetti o costumi strettamente legati a una cultura, come boomerang o wok, ad esempio. In casi simili, invece di prendere la parola cruda cruda, bisognerebbe darle un abito consono e adattarla (bumerango, guò).