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«Starle lontana»?

Inviato: ven, 06 giu 2008 23:25
di Marco1971
Leggo in quest’articolo del Corriere della Sera:

«A Pavia torno ogni fine settimana – confessa con un sorriso – in città vive ancora mia madre e non riesco a starle lontana per troppo tempo.»

Sbaglio, o la costruzione è errata? Si dice le/gli sto vicino perché vicino richiede la preposizione a; ma star lontano vuole da, che si pronominalizza in ne: non riesco a starne lontana. Non appare possibile *non riesco a stare lontana a lei, almeno credo... Non ho fatto ricerche approfondite per ora, e attendo le vostre impressioni. Grazie.

Inviato: sab, 07 giu 2008 20:05
di CarloB
Scriverei starne lontano/a. Forse è un semplice refuso.

Inviato: sab, 07 giu 2008 20:55
di Marco1971
Grazie, Carlo, mi rassicura. Cominciavo a domandarmi se fossi io a dare in ciampanelle... :D

Noto però che Google ci dà molte occorrenze con le, e non possono essere tutte refusi... :?

Inviato: dom, 08 giu 2008 0:13
di Fausto Raso
Gentile Marco,
non vorrei fare il bastian contrario, ma credo che il "da" (lontano da) si pronominalizzi in "ne" SOLO quando non si riferisce a una persona:
Amo Roma e non riesco a starne lontano
Amo Giovanna e non riesco a starle lontano.

Inviato: dom, 08 giu 2008 0:39
di Marco1971
Secondo quale regola? :roll:

La GGIC (vol. I, cap. 15, p. 633) dice (sott. mia):

Ne è il pronome clitico del SP ‘di+SN’, sia complemento di un verbo, nome o aggettivo, che partitivo, e del SP ‘da+SN’.

Il clitico ne può essere usato sia per riferirsi a umani che a non umani. Esso corrisponderà a ‘di/da+pronome personale’ nel caso di un referente umano, a ‘di/da+pronome dimostrativo’ nel caso di un referente non umano.


(Ricordo che referente è termine da evitare e da sostituire con designato.)

Inviato: dom, 08 giu 2008 1:08
di Marco1971
La LIZ[a] ci offre esempi contrastanti (3 con ‘le’, 6 con ‘ne’), di cui i piú calzanti sono questi due:

Nulla, caro Lorenzo: a Dio non piaccia ch’io mi prevalga della freddezza d’Odoardo – ma non so come si possa starle lontano un solo giorno di più! (Foscolo, Ultime lettere di Jacopo Ortis)

La madre non ne aveva cura; lo dimenticava per giornate intere; qualche volta, gli faceva mancare il necessario; lo batteva anche, qualche volta. E io per lunghe ore dovevo starne lontano; io non potevo coprirlo continuamente con la mia tenerezza; non potevo rendergli dolce la vita, come avevo sognato, come avrei voluto. (D’Annunzio, Giovanni Episcopo)

Forse ho l’orecchio troppo grammaticale, ma son con D’Annunzio. :D