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"Al di là" e "aldilà"
Inviato: mer, 02 lug 2008 0:52
di Black Mamba
Leggendo la recensione di una neonata rivista digitale, sono rimasta piuttosto perplessa davanti a questa affermazione:
‘
[...] una testata letteraria con la tripla A: agile, avida, aldilà di ciò che trovate in edicola’.
Credevo che la polirematica
al di là fosse sinonimo di oltre (e, in funzione sostantivale, di
oltretomba), mentre il sostantivo
aldilà, nella forma univerbata, indicasse
esclusivamente l'oltretomba,
l’aldilà per l’appunto.
Non immaginavo quindi fosse contemplato (ammesso che lo sia) anche l’uso avverbiale della forma univerbata.
In caso contrario devo ritenere che l’autore della rivista, sull’onda dell’entusiasmo, la consideri tanto straordinaria da poterla definire una “cosa dell'altro mondo”!
Inviato: mer, 02 lug 2008 1:12
di Marco1971
Messo in chiaro che
aldilà univerbato indica solo il supposto regno ultraterreno, l’unica grafia per ora ammessa è staccata (per quanto riguarda la locuzione preposizionale). E naturalmente non posso esimermi dal ricordare che si tratta d’un francesismo (
au-delà de), mentre avevamo e abbiamo
di là da (che ben resiste nella locuzione
di là da venire).
Se non si vuole essere pressappochisti, la distinzione è questa. Poi, ovviamente, ognuno fa come vuole...
...di là da quella... 
Inviato: mer, 02 lug 2008 14:14
di Black Mamba
Bene! Allora la mia perplessità non era poi del tutto ingiustificata.
Marco1971 ha scritto:Poi, ovviamente, ognuno fa come vuole...

Già.
La ringrazio.
Inviato: mer, 02 lug 2008 15:35
di bubu7
Marco1971 ha scritto: E naturalmente non posso esimermi dal ricordare che si tratta d’un francesismo (au-delà de), mentre avevamo e abbiamo di là da (che ben resiste nella locuzione di là da venire).
Se ho capito bene, qui lei si sta riferendo alla locuzione preposizionale. Mi piacerebbe sapere (non ho sottomano i
sacri testi 
) da dove ha desunto l'informazione che si tratta di un francesismo.
Aggiungo, per completezza, che la locuzione
al di là è stata usata da scrittori attenti alla buona lingua come Manzoni e Leopardi.
Inviato: mer, 02 lug 2008 16:38
di Marco1971
Ho solo detto che è un francesismo (cioè in origine, ricalcato su
au-delà de); non ne condanno affatto l’uso. Ho voluto ricordare che in italiano esiste
di là da perché non cada nel dimenticatoio.
Una ricerca nella LIZ[a] rivela che la forma tradizionale è
di là da (prima occorrenza, se non ho letto male, in Marco Polo: «...di là dal fiume...», e la Commedia dantesca ne abbonda).
Al di là di sembra essere entrato in italiano nel Settecento: il primo esempio che ho trovato è in Goldoni: «...al di là del fiume...» (non mento, è proprio lo stesso esempio, con ‘fiume’

). Siamo in pieno Secolo dei Lumi (
Siècle des Lumières), in piena gallomania europea, e cosí non istupisce la comparsa di questa locuzione...
Inviato: mer, 02 lug 2008 16:48
di bubu7
Marco1971 ha scritto:Ho solo detto che è un francesismo (cioè in origine, ricalcato su au-delà de); non ne condanno affatto l’uso. Ho voluto ricordare che in italiano esiste di là da perché non cada nel dimenticatoio.
Certo, certo... la mia non era un'obiezione. Mi chiedevo se la sua era solo una ragionevole (e condivisibile) deduzione oppure se aveva tratto un'informazione puntuale da qualche testo.
Inviato: mer, 02 lug 2008 17:25
di Marco1971
Mi pare di rammentare d’averlo letto da qualche parte... Ma il Gabrielli dice solo «non piace ai puristi».
Il GRADIT dovrà retrodatare la locuzione: come ho detto, c’è già in Goldoni e il dizionario la data al 1908...

Inviato: mer, 02 lug 2008 19:03
di Federico
Se n'è parlato in
questa discussione; c'è qualche cenno
qui e
qui.
Inviato: mer, 02 lug 2008 19:21
di Marco1971
Grazie! La nomino ufficialmente
archivista capo del nostro foro!

Inviato: gio, 03 lug 2008 9:29
di bubu7
Anch’io ringrazio
Federico e il buon
Teo il quale, col suo intervento, ci ricorda che un’occhiata alla grammatica del Serianni non fa mai male.
Per comodità, riporto nuovamente le indicazioni del Castelvecchi (VIII.24) (ogni tanto è doveroso sottolineare che la grammatica del Serianni è un’opera eseguita a due mani in cui gli autori si sono suddivisi la compilazione dei capitoli [il capitolo in questione è, appunto, di Alberto Castelvecchi]): “
al di là di è un costrutto […] recente, di origine francese («au delà de»)”.
Marco1971 ha scritto:Mi pare di rammentare d’averlo letto da qualche parte... Ma il Gabrielli dice solo «non piace ai puristi».
Le devo dare un’amichevole tiratina d’orecchi (anzi, due).
Il Gabrielli è uno dei pochi autori che lo ricorda esplicitamente nei suoi dizionari.
Nel suo
Dizionario linguistico moderno (IV ed.) s. v.
di là da dice di
al di là: “…è la traduzione del francese
au delà de”.
Nel Gabrielli bivolume, s. v.
là conferma, a proposito della locuzione: “…sa troppo di francese”.
Marco1971 ha scritto:Il GRADIT dovrà retrodatare la locuzione: come ho detto, c’è già in Goldoni e il dizionario la data al 1908...

La data riportata dal
Gradit si riferisce esclusivamente all’attestazione della locuzione come variante di
aldilà ‘oltretomba’: l’attestazione in Goldoni non è quindi significativa.

Inviato: gio, 03 lug 2008 12:42
di Marco1971
bubu7 ha scritto:La data riportata dal
Gradit si riferisce esclusivamente all’attestazione della locuzione come variante di
aldilà ‘oltretomba’: l’attestazione in Goldoni non è quindi significativa.

È vero, ha ragione!

Grazie della rettifica.
