Come scrivere gli infiniti verbali nei vernacoli?

Spazio di discussione su questioni di grafematica e ortografia

Moderatore: Cruscanti

Intervieni
Avatara utente
Carnby
Interventi: 5292
Iscritto in data: ven, 25 nov 2005 18:53
Località: Empolese-Valdelsa

Come scrivere gli infiniti verbali nei vernacoli?

Intervento di Carnby »

Vorrei sollevare questo problema grafico. Nella parlate locali di molte parti d'Italia (Toscana inclusa) gl'infiniti verbali sono senza -re e si dice quindi andà, , dormì. Tutto bene se l'accento cade sulla penultima (ultima dopo l'apocope), ma se quello cade sulla terzultima? Come notare graficamente scrive(re)? Avevo pensato alla generalizzazione del circonflesso, andâ, , dormî, (e scrivê) ma così s'introduce un segno pesante, forse poco adatto a segnalare parole vernacole o dialettali. Avevo pensato anche a andà(re), mettendo tra parentesi la parte omessa, dato che il fenomeno presenta oscillazioni a seconda del parlante e del contesto. Insomma cosa suggerite?
Avatara utente
Marco1971
Moderatore
Interventi: 10445
Iscritto in data: gio, 04 nov 2004 12:37

Intervento di Marco1971 »

L’Accademia della Crusca ha adottato l’accento. Perché non seguirla (almeno in questo)? Andà, dormí, scríve, ecc.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Avatara utente
u merlu rucà
Moderatore «Dialetti»
Interventi: 1337
Iscritto in data: mar, 26 apr 2005 8:41

Intervento di u merlu rucà »

Marco1971 ha scritto:L’Accademia della Crusca ha adottato l’accento. Perché non seguirla (almeno in questo)? Andà, dormí, scríve, ecc.
La soluzione più logica.
Intervieni

Chi c’è in linea

Utenti presenti in questa sezione: Nessuno e 18 ospiti