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				«Air gap»
				Inviato: gio, 21 ago 2008 22:33
				di Freelancer
				Vorrei condividere, per quel che vale, questa mia riflessione su questo termine, riferito all'intervallo d'aria tra le espansioni polari di un circuito ferromagnetico. Se comparisse oggi, il primo istinto sarebbe probabilmente di renderlo con il calco intervallo d'aria e magari si direbbe, no è troppo lungo, ecc. ecc.
Il termine italiano, che secondo il Gradit risale al 1930 (quando ancora l'influsso dell'inglese era trascurabile), è invece traferro. Come si può notare, è il punto di vista a essere diverso e a dare una "traduzione" insospettabile.
Questo per dire che quando ci si trova davanti a un forestierismo, il percorso da seguire per una resa accettabile potrebbe essere non intuitivo. (A parte il fatto, naturalmente, che trattandosi di tecnicismo ha cominciato a circolare tra i tecnici e quindi viene naturalmente accettato da tutti i parlanti - che nella maggior parte dei casi saranno persone del ramo.)
Ma resta comunque interessante il modus operandi, che sia stato consapevole o no. Va tenuto a mente ogni volta che si analizza un forestierismo e se ne cerca il sostituto.
			 
			
					
				
				Inviato: ven, 22 ago 2008 0:20
				di Marco1971
				Negli anni Trenta ancora c’era il senso della terminologia. Oggi si sarebbe adottato air gap senza pensarci due volte (cfr airglow [1968] e air abrasion [2000]). Traferro ha anche i sinonimi interferro (1957) e intraferro (1957) – chissà che bisogno c’era di queste varianti posteriori.
			 
			
					
				
				Inviato: ven, 22 ago 2008 10:42
				di bubu7
				Il tuo esempio è molto interessante, caro 
Roberto.
Sono d’accordo con 
Marco: oggi si sarebbe adottato 
air gap.
Aggiungo che se 
Marco avesse proposto 
traferro, qualcuno gli avrebbe immediatamente obiettato che il traducente era sociolinguisticamente inaccettabile.  

 Il percorso da seguire oggi per rendere in italiano un forestierismo non può essere quello che si seguiva negli anni Trenta o Cinquanta.
 
			
					
				
				Inviato: ven, 22 ago 2008 17:49
				di Freelancer
				bubu7 ha scritto:Il tuo esempio è molto interessante, caro 
Roberto.
Sono d’accordo con 
Marco: oggi si sarebbe adottato 
air gap.
Aggiungo che se 
Marco avesse proposto 
traferro, qualcuno gli avrebbe immediatamente obiettato che il traducente era sociolinguisticamente inaccettabile.  

 Il percorso da seguire oggi per rendere in italiano un forestierismo non può essere quello che si seguiva negli anni Trenta o Cinquanta.
 
Sono d'accordo e non sono d'accordo; d'accordo nel senso che possono esistere possibili sostituti che istintivamente vengono respinti - soprattutto i semplici adattamenti con terminazione vocalica, ne abbiamo parlato a iosa. Non d'accordo nel senso che il percorso può ben essere quello che ha portato a 
traferro; il mio punto era che una soluzione è sempre possibile purché ci si sappia staccare dal punto di vista della lingua originale e questo può essere tanto più facile quanto più ostico per un semplice calco è il forestierismo.
Alcuni esempi: il concetto di 
skyscraper è immediatamente comprensibile e suggestivo, quindi 
grattacielo viene subito adottato. Il 
twist tie di cui hai parlato è più complesso da capire e rendere (
*fascetta da attorcigliare?) e quindi nasce (tra gli altri) un 
piattina animata che è basato su un punto di vista diverso, sul modo con cui è realizzato l'oggetto anziché sul modo con cui lo si usa.
Ancora (sempre nell'ambito tecnico): 
strain relief è complesso da rendere (*
sollievo dalle sollecitazioni?) e quindi nasce un 
pressacavo (termine abbastanza recente, si badi, non compare ancora nei dizionari) che indica 
come l'oggetto svolge la sua funzione anziché 
qual è l'effetto prodotto.
E così via.
 
			
					
				
				Inviato: lun, 25 ago 2008 10:09
				di bubu7
				Ma io la penso come te.  
 
 
Non dico che il percorso da te suggerito non possa 
teoricamente essere seguito però, nel caso specifico, consideriamo che: ci troviamo di fronte a un tecnicismo; che, per la sua natura, difficilmente questo potrà uscire dall’ambito degli addetti ai lavori; che i due termini della locuzione inglese 
air gap, a differenza di 
twist tie e 
strain relief, sono immediatamente comprensibili anzi, 
gap è un esotismo che in italiano vive di vita propria. A tutto questo, naturalmente, si somma il fatto che oggi vi è una ben maggiore familiarità coi forestierismi integrali.
Tutti questi fattori inibirebbero la nascita 
spontanea di un termine come 
traferro e farebbero pendere decisamente la bilancia dalla parte di 
air gap.
Questo intendevo quando parlavo di sociolinguisticamente inaccettabile.  
