Elisione di «che»
Moderatore: Cruscanti
Elisione di «che»
Ormai non si elide quasi mai, che si tratti della congiunzione o del pronome. Consultando il DOP e il DiPI sono rimasto sorpreso di trovare ammesse grafie come ch’ho. La mia perplessità m’ha condotto allora a cercare nella LIZ[a], dove, di questa grafia, ci sono infiniti esempi, anche presso Leopardi... (e trasecolai! )
Esteticamente non mi garba questa successione di ‘h’, e farei come Sandro Penna, poeta novecentesco: c’ho (possibilità contemplata dal DOP, che la definisce letteraria). Ch’io, ch’egli, nulla di squassante; ma Ch’hai?
Esteticamente non mi garba questa successione di ‘h’, e farei come Sandro Penna, poeta novecentesco: c’ho (possibilità contemplata dal DOP, che la definisce letteraria). Ch’io, ch’egli, nulla di squassante; ma Ch’hai?
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Sí, c’è anche in Pascoli. Uno degli esempi è tratto dalle Myricae:
Andiamoci, a mimmi,
lontano lontano...
Din don... Oh! ma dimmi:
non vedi ch’ho in mano
il cercine novo,
le scarpe d’avvío?
Sei morto: non vedi,
mio piccolo cieco! (Il morticino)
Andiamoci, a mimmi,
lontano lontano...
Din don... Oh! ma dimmi:
non vedi ch’ho in mano
il cercine novo,
le scarpe d’avvío?
Sei morto: non vedi,
mio piccolo cieco! (Il morticino)
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
-
- Interventi: 1725
- Iscritto in data: mar, 19 set 2006 15:25
Trovo ORRENDA la grafia ch'ho e simili. Stupisce il constatare che sia stata adoperata da insigni letterati.
«Nostra lingua, un giorno tanto in pregio, è ridotta ormai un bastardume» (Carlo Gozzi)
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
«Musa, tu che sei grande e potente, dall'alto della tua magniloquenza non ci indurre in marronate ma liberaci dalle parole errate»
Non capisco bene. Potrebbe esplicitare?Federico ha scritto:Un conflitto dovuto ai diversi significati della h. Non c'è nessuna soluzione perfetta.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
Chi c’è in linea
Utenti presenti in questa sezione: Google [Bot] e 2 ospiti