Carosello e il Morbus Anglicus

Spazio di discussione su prestiti e forestierismi

Moderatore: Cruscanti

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Daniele
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Carosello e il Morbus Anglicus

Intervento di Daniele »

Nell'interessante e divertente Tutto il meglio di Carosello (Einaudi, libro più DVD) c'è uno scritto di Armando Testa, di cui riporto una parte.
L'età dell'oro prosegue per circa una decina d'anni poi, con l'avvento progressivo del marketing, dei grossi budget e delle agenzie internazionali, l'ansia legittima di fare gli americani comincia a prendere alla gola i pubblicitari italiani. I disegnatori diventano art director, i dotati per scrivere copywriter, nascono gli account, i supervisor, i media men… chi si chiama Michele vuole chiamarsi Mike, Giovanni diventa John. Sprovincializzarsi, internazionalizzarsi: questa è l'aspirazione collettiva che travolge i membri della pubblicità italiana, anche perché le grandi agenzie acquistano ben presto una posizione leader assoluta nel mercato.
Alcuni sorpresi a pronunciare ancora la parola réclame invece di advertising rischiano il licenziamento e la ghettizzazione a vita.
Il malcostume, come sappiamo, è poi dilagato senza freno nelle aziende italiane…
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Grazie di questa testimonianza, Daniele. In un suo articolo, non ricordo piú quale, Arrigo Castellani diceva che un giorno diventerà normale adoperare parole inglesi. Oggi è proprio cosí, a tal punto che il De Rienzo considera «molto brutto» il termine computiere (e io mi domando allora se brutti non dovrebbero considerarsi anche ragioniere e arciere; non suona meglio archer?): dobbiamo dedurne che computer è «bello»? Di là dal fatto che il bello e il brutto sono concetti del tutto estranei alla linguistica, io mi preoccuperei molto per chi parla di sciovinismo quando si esprime il rifiuto di accogliere forestierismi senza senso. Ma l’abitudine ottunde le facoltà mentali dei piú...
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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bubu7
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Intervento di bubu7 »

Marco1971 ha scritto: Grazie di questa testimonianza, Daniele. In un suo articolo, non ricordo piú quale, Arrigo Castellani diceva che un giorno diventerà normale adoperare parole inglesi. Oggi è proprio cosí, a tal punto che il De Rienzo considera «molto brutto» il termine computiere...
Infatti questo è un giudizio che mi sarei aspettato dall'uomo della strada, abituato a sentire e vedere scritto computer, non certo da un linguista. Ma ho smesso di sorprendermi per le uscite del De Rienzo. :)
La lingua è un guado attraverso il fiume del tempo. Essa ci conduce alla dimora dei nostri antenati.
V. M. Illič-Svitič
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lostraniero91
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Intervento di lostraniero91 »

Anche per me computiere è brutto ma elaboratore è corretto come termine, difatti, il "computer" elabora!
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bubu7
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Intervento di bubu7 »

Dei possibili traducenti di computer abbiamo parlato molte volte.
Può sfruttare la funzione di ricerca del forum per inserire le sue proposte nella discussione più appropriata. :)
La lingua è un guado attraverso il fiume del tempo. Essa ci conduce alla dimora dei nostri antenati.
V. M. Illič-Svitič
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lostraniero91
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Intervento di lostraniero91 »

Guardi che stavo solo puntualizzando il discorso. So già che esiste come termine nella lista, ho solo detto quello che pensavo per "computiere". :)
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Zabob
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Intervento di Zabob »

A proposito di Carosello e morbus anglicus:
Sapete che sta per ricominciare Carosello? e sapete come si chiamerà nella sua nuova incarnazione, sì?
Carosello Reloaded :!:
Oggi com'oggi non si sente dire dieci parole, cinque delle quali non sieno o d'oltremonte o nuove, dando un calcio alle proprie e native. (Fanfani-Arlìa, 1877)
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Ferdinand Bardamu
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Intervento di Ferdinand Bardamu »

A questo punto perché non andare fino in fondo con carousel? Fra un po’ dell’italiano resteranno solo preposizioni semplici, articoli e morfologia verbale.
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