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«Arimo!»

Inviato: lun, 20 ott 2008 11:11
di promessainfranta
Buongiorno,
Desidererei avere maggiori delucidazioni sull'etimologia della voce in oggetto, dal momento che non figura nel dizionario in mio possesso, né in alcuni vocabolari in rete.
Grazie in anticipo.

P.S. Per coloro i quali non avessero familiarità con la suddetta espressione, essa è usata dai bambini nelle attività ludiche di strada (nascondino, guardia e ladri, ecc.), allo scopo di segnalare una breve sospensione del gioco stesso.
A mio avviso, potrebbe essere un buon traducente di "time out".

Inviato: lun, 20 ott 2008 11:36
di Incarcato
Quest'espressione non la conosco... diffusa tra i bambini di... dove? :wink:

Inviato: lun, 20 ott 2008 11:51
di Moxnox
Mi pare di ricordare che derivi da "Alea Mortua", gridato dai soldati romani quando, nelle more della battaglia, intendevano interrompere il gioco dei dadi.
Con "Alea viva" il gioco riprendeva.

Inviato: lun, 20 ott 2008 12:10
di promessainfranta
Incarcato ha scritto:Quest'espressione non la conosco... diffusa tra i bambini di... dove? :wink:
Supponevo che fosse conosciuta in tutta la penisola, ma, a quanto pare, mi sbagliavo. In Veneto e Lombardia - non so altrove - fino ad un decennio fa era molto diffusa tra i bambini mentre oggigiorno non saprei. Dalla rete ho scoperto che recentemente un gruppo musicale ha adoperato "arimo" per dare il titolo al proprio disco. Copio ed incollo un breve stralcio di una recensione nella quale si esplicita l'origine del termine.

Una pausa, quindi, un "arimo". Il termine Arimo è l’abbreviazione di arimortis: un’indicazione sacra di tregua (dal latino arae mortis, ovvero gli altari della morte elevati al termine della battaglia per onorare i caduti) rimasta ormai soltanto nel linguaggio dei bambini per indicare una pausa, un sospiro di sollievo durante il gioco.

Inviato: lun, 20 ott 2008 14:12
di Incarcato
Conosco il lombardoveneto :mrgreen:, ma confermo che non l'avevo mai sentita usare!
Però ora ci sono due attribuzioni in gara.

Inviato: mar, 21 ott 2008 2:13
di pocoyo
Da noi (Verona), sin dal tempo dei miei genitori (1960/70), si è sempre detto àribus o aribàndus. Qualcuno saprebbe dire donde provengono queste espressioni?

Inviato: mar, 21 ott 2008 8:52
di Incarcato
E nel vicentino si dice bandi.

Inviato: mar, 21 ott 2008 9:23
di Daniele
Credo che l'espressione sia caduta in disuso. Quando ero bambino era diffusissima, almeno a Milano. La forma che usavamo noi era arimortis, contratto per comodità in àrimo. E quando il gioco riprendeva si annunciava: arivivis!
Interessante l'intervento di Moxnox! Non mi ero mai chiesto da dove venisse arimortis

(modifica) Non avevo letto tutto l'intervento di promessainfranta, che mi pare chiarisca definitivamente…

Inviato: mer, 22 ott 2008 17:46
di u merlu rucà
Dalle mie parti (Liguria occidentale) si dice (o forse meglio si diceva) pugno. Comunque l'etimologia latina proposta non mi convince molto. Come spiegare anche le forme venete? Arimortis e aribandus hanno in comune solo ari-.

Inviato: ven, 24 ott 2008 11:33
di Gino Zernani
Nel ravennate s'usava croce. Al comando via croce (spesso scherzosamente via crucis) riprendeva il gioco.
Forse una reminescenza anticlericale, chissà!
Mi stupisce la varietà dei termini nel contesto geografico; per inciso io non ne conoscevo uno di quelli da voi citati.

Inviato: ven, 24 ott 2008 19:02
di promessainfranta
Gino Zernani ha scritto:Nel ravennate s'usava croce. Al comando via croce (spesso scherzosamente via crucis) riprendeva il gioco.
Forse una reminescenza anticlericale, chissà!
Mi stupisce la varietà dei termini nel contesto geografico; per inciso io non ne conoscevo uno di quelli da voi citati.
Ed io che pensavo fosse comune un po' a tutti!

Inviato: ven, 24 ott 2008 22:41
di u merlu rucà
promessainfranta ha scritto:Ed io che pensavo fosse comune un po' a tutti!
L'ho sempre detto io che il buon Alessandro doveva aver bevuto un cicchetto di troppo quando affermò: ...una d'arme, di lingua..... :D

Inviato: ven, 24 ott 2008 23:22
di CarloB
Sostengo u merlu rucà. Anche a Genova sino agli anni Sessanta si diceva pugno. Ma chissà che cosa si dice oggi. Qualcuno ne ha un'idea? E i ragazzini giocano ancora così?

Inviato: lun, 27 ott 2008 17:09
di Infarinato
CarloB ha scritto:Sostengo u merlu rucà. Anche a Genova sino agli anni Sessanta si diceva pugno. Ma chissà che cosa si dice oggi. Qualcuno ne ha un'idea?
Cosa si dica oggi, nelle varie regioni d’Italia, non saprei.

Faccio però notare che la forma [toscana e] panitaliana è, come ci confermano, ad esempio, il Treccani e il GRADIT, «pace!» (…ma «pugno!», che dev’essere abbastanza diffuso in buona parte del Settentrione, non era ignoto nemmeno a me, per averlo sentito da ragazzini settentrionali in villeggiatura in Toscana).

Quanto a time-out («[breve] sospensione del [tempo regolamentare di] gioco»), il cui traducente «ufficiale» apprendo ora dal GRADIT essere tempo sospeso, mi pare che in italiano siano ampiamente in uso in àmbito sportivo espressioni quali «tempo!» e chiedere tempo.

Inviato: mer, 29 ott 2008 12:16
di Fabio48
Nelle nostre zone si usava dire "fido" se si voleva sospendere il gioco, ma se un bambino voleva prendersi una pausa mentre il gioco continuava, doveva andare accanto al primo oggetto di ferro che trovava e toccarlo, dicendo "truccaferro".
Per tutto il periodo che voleva riposarsi però, non poteva mai lasciare il metallo perchè al momento che staccavi la mano, anche solo per soffiarti il naso, rientravi immediatamente in gioco.

Cordiali saluti a tutti ed un particolare ringraziamento al caro Marco per la sua cortese risposta in un altro filone.