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«Discombugogglamento»

Inviato: ven, 31 ott 2008 17:39
di Marco1971

Inviato: ven, 31 ott 2008 21:35
di Freelancer
Un paio di osservazioni incidentali:

- Marco Biffi parla di circa 10.000 occorrenze in rete, a me ne risultano (con Google) circa 4.000. La parola è già in rapido declino?

- Vedo usato da Biffi, se non erro, un altro esempio di riduplicazione (che so non piacerà a Marco perché termina in consonante): tamtam, nel significato di "diffusione di notizie attraverso canali non ufficiali". Si osservi la grafia: il Devoto-Oli dà tam-tam (non ho consultato gli altri dizionari).

Inviato: ven, 31 ott 2008 22:09
di Marco1971
Freelancer ha scritto:Vedo usato da Biffi, se non erro, un altro esempio di riduplicazione (che so non piacerà a Marco perché termina in consonante): tamtam, nel significato di "diffusione di notizie attraverso canali non ufficiali". Si osservi la grafia: il Devoto-Oli dà tam-tam (non ho consultato gli altri dizionari).
Sono registrate entrambe le grafie (e si trova anche la variante staccata senza trattino). Se mi si chiedesse di adattarlo, avrei la soluzione già pronta: tantà (riduzione della variante tantan).

Inviato: ven, 31 ott 2008 22:25
di Marco1971
A me verrebbe in mente gugolía, col suffisso -ía di follia, pazzia, allegria, gelosia, bizzarria, ecc. Piú facile da pronunciare e piú trasparente (almeno un po’, me lo concederete :D).

Inviato: ven, 31 ott 2008 22:37
di Freelancer
Marco1971 ha scritto:Se mi si chiedesse di adattarlo, avrei la soluzione già pronta: tantà (riduzione della variante tantan).
Non glielo chiedo :wink:

Bruno Migliorini osservava che le voci fonosimboliche terminanti in consonante non arrecano tanto disagio ai parlanti; lo stesso, penso, si potrebbe dire delle onomatopee.

Inviato: ven, 31 ott 2008 22:41
di Freelancer
Marco1971 ha scritto:A me verrebbe in mente gugolía, col suffisso -ía di follia, pazzia, allegria, gelosia, bizzarria, ecc. Piú facile da pronunciare e piú trasparente (almeno un po’, me lo concederete :D).
Ma nel caso in oggetto il nome base non è Google, bensì scombussolamento (da mancanza di Google). La pazzia è ciò che caratterizza il pazzo; la gelosia, ciò che caratterizza il geloso ecc. Ma la gugolia non sarebbe ciò che caratterizza Google, quindi l'analogia non regge.

Inviato: ven, 31 ott 2008 22:50
di Marco1971
Freelancer ha scritto:Non glielo chiedo ;)

Bruno Migliorini osservava che le voci fonosimboliche terminanti in consonante non arrecano tanto disagio ai parlanti; lo stesso, penso, si potrebbe dire delle onomatopee.
Sí, lo so, caro Roberto (mi riferisco a ambo le cose). E concordo. Tuttavia, per quelle voci onomatopeiche diventate stabilmente sostantivi, un vestitino piú cònsono non disdirebbe. :)
Freelancer ha scritto:Ma nel caso in oggetto il nome base non è Google, bensì scombussolamento (da mancanza di Google).
Roberto si lascerebbe irretire dal calco? :D

Inviato: ven, 31 ott 2008 22:55
di Marco1971
Freelancer ha scritto:Ma nel caso in oggetto il nome base non è Google, bensì scombussolamento (da mancanza di Google). La pazzia è ciò che caratterizza il pazzo; la gelosia, ciò che caratterizza il geloso ecc. Ma la gugolia non sarebbe ciò che caratterizza Google, quindi l'analogia non regge.
‘Ciò che caratterizza’... La compagnia è forse ciò che caratterizza il compagno? :roll: E se interpretassimo gugolía come parola macedonia da Gugol(o) e (pazz)ia?

Inviato: ven, 31 ott 2008 23:10
di Marco1971
Però, Roberto, ha ragione: gugolía ha il difetto di non esprimere la privazione. Aggiungo quindi la s- privativa: sgugolía. ;)

P.S. Scusate l’invadenza... Ma dopotutto è apollodí. :D

Inviato: lun, 03 nov 2008 0:30
di Marco1971
Non potrebbe funzionare scongugolamento?