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«Gibigianna»

Inviato: mar, 18 nov 2008 23:28
di Marco1971
Non conoscevo gibigianna, di cui ci parla Maria Luisa Altieri Biagi. Mi garba molto! :)

Inviato: mer, 19 nov 2008 0:54
di Fausto Raso
Tra i vocabolari consultabili in rete il termine è "lemmato" solo dal De Mauro.

Inviato: mer, 19 nov 2008 9:48
di Incarcato
Non lo conoscevi, Marco?? :D
Se non ricordo male, Manzoni s'è rassegnato al termine lombardo perché non era riuscito a trovare l'equivalente toscano...

Inviato: mer, 19 nov 2008 10:36
di bartolo
qui Treccani

Anche su Garzanti on line c'è il lemma (gibigiàna). Bisogna registrarsi per consultare il vocabolario.

Inviato: mer, 19 nov 2008 13:46
di u merlu rucà
A questo punto direi che sarebbe doveroso aprire una battuta di caccia al termine toscano che possa rendere, più o meno, gibigianna/gibigiana :D . Finora ho rintracciato: far specchietto, illuminello, indovinello.

Inviato: mer, 19 nov 2008 14:14
di Infarinato
u merlu rucà ha scritto:A questo punto direi che sarebbe doveroso aprire una battuta di caccia al termine toscano che possa rendere, più o meno, gibigianna/gibigiana…
Balenio, bagliore, lampo, luccichio, riverbero?

Per l’accezione figurata non mi viene in mente nulla se non un giro di parole quale in: «L’hai vista le(i)lí? È tutta un luccichio!». :D

Inviato: mer, 19 nov 2008 15:15
di Incarcato
Del resto nei Promessi sposi non compare mai né gibigianna, né riverbero, né balenio, né luccichio... :roll: Possibile?

Inviato: mer, 19 nov 2008 17:56
di Marco1971
Dal Treccani:

luminèllo 4. Barbaglio di luce che gli specchi, i vetri, la superficie dei liquidi, ecc., colpiti dal sole rimandano su altri oggetti, detto anche gibigiana o gibigianna.

;)

Inviato: mer, 19 nov 2008 18:40
di u merlu rucà
Altra domanda: perché il Manzoni non ha usato luminello o simili?
Per quanto riguarda l'etimo, lo Zanichelli 2005 riporta:
vc. lomb., forse nome comp., nella seconda parte del quale si può riconoscere un sembra che sia una voce composta,gianna 'strega'; 1875.
Se così fosse allora gianna potrebbe derivare da Diana, la dea della caccia, che nel passaggio dal paganesimo al cristianesimo è stata relegata al ruolo di fata, maga, strega ecc. (sardo jannas 'streghe, fate'). Resta misterioso il primo elemento del nome composto.

Inviato: mer, 19 nov 2008 18:47
di Marco1971
u merlu rucà ha scritto:Se così fosse allora gianna potrebbe derivare da Diana, la dea della caccia, che nel passaggio dal paganesimo al cristianesimo è stata relegata al ruolo di fata, maga, strega ecc. (sardo jannas 'streghe, fate'). Resta misterioso il primo elemento del nome composto.
Supposizione che fa anche il GRADIT («di orig. incerta, forse comp. con il lat. Diana»).

Inviato: mer, 19 nov 2008 18:54
di Marco1971
Vedo anche nel DELI:
Vc. lomb., forse comp., nella seconda parte del quale si può riconoscere un gianna ‘strega’ (dal n. della dea mitologica Diana, che sopravvive in tanti dial. romanzi con i sensi di ‘fata, strega’ ed altri ancora [...]), tanto piú che la ‘vecchia’ e il ‘riverbero’ sono spesso strettamente legati nella tradiz. pop. (G. Rohlfs) e che il milan. giübiana ‘fantasma’ (da giobia ‘giovedí, giorno delle streghe’ [...]) sign. anche ‘riverbero’. [...]

Inviato: gio, 20 nov 2008 0:37
di u merlu rucà
In alcuni paesi si dice gibiana, per delabializzazione della ü. Quindi è molto probabile che si possa ricostruire un Joviana Diana 'strega del giovedì' (Gibiana è anche il nome di una strega). Il passaggio al significato attuale può essere stato favorito dal fatto che, in moltissimi paesi della Brianza, del Varesotto e del Milanese, tradizionalmente, l'ultimo giovedì del mese di gennaio, alla sera, viene bruciato un grande fantoccio di paglia vestito di stracci, detto appunto gibiana, giübiana. Dalle scintille del falò al riverbero, semanticamente, il passo non è lungo...

Inviato: ven, 21 nov 2008 10:34
di bubu7
u merlu rucà ha scritto: Resta misterioso il primo elemento del nome composto.
Su questo ho trovato solo l'osservazione di Migliorini nel suo Dal nome proprio al nome comune (1927) p. 312, n. 2:
Mi rimane oscuro gibi- [...] certo vi ha a che fare l'onomatopea.

Inviato: ven, 21 nov 2008 18:39
di u merlu rucà
Ritengo che l'etimo più probabile sia quello che ho indicato nel messaggio precedente.

Inviato: ven, 20 mar 2009 16:16
di Marco1971
Ecco la risposta della Crusca in proposito.

Fuori tema:
Matilde Paoli ha scritto:...soprattutto è familiare per essere il nome dato a una lampada da tavolo a luce direzionabile ideata nel 1980 dal designer Achille Castiglioni...
Giuro che alla prima lettura, per alcuni secondi, mi sono domandato cosa fosse quel designer /desiJ'JEr/ :D, prima di ricordarmi che è /di'zajner/... :? Avrebbe potuto usare stilista:
Il GRADIT ha scritto:stilista 2a CO chi progetta e disegna la linea e le fogge delle collezioni di moda e degli accessori

2b CO industrial designer
E il Treccani:

stilista 2. a. Chi progetta e disegna nuovi tipi e modelli di prodotti industriali (in questo sign. è spesso sinon. del termine ingl. designer): i grandi s. italiani di autovetture; uno s. della nuova linea di elettrodomestici.