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«Come» dichiarativo
Inviato: mer, 10 dic 2008 12:35
di bartolo
«Mi hanno spiegato come accolgono gli ospiti in sala»: se mi si chiedesse d'emblée con che tipo di proposizione ho [a] che fare, risponderei: dichiarativa. Poi consulto il Serianni (p. 568, n. 78 e i paragrafi relativi a "come"), e mi viene qualche dubbio. Aìta.
Inviato: mer, 10 dic 2008 12:59
di Marco1971
Il Sabatini-Coletti scrive:
1 Con valore dichiarativo, che (rispetto al quale, come ha un effetto più descrittivo), con il v. al congiunt.: mi raccontò c. fosse stato maltrattato.
2 Con valore comparativo-relativo, il modo in cui: non mi piace c. si comporta.
Quindi
come ha valore dichiarativo quando significa ‘che’ ed è seguito dal verbo al congiuntivo.
Inviato: mer, 10 dic 2008 13:26
di bartolo
Le cito - non avendo purtroppo altre grammatiche a disposizione in questo momento - quanto è detto nel vocabolario Zanichelli al lemma "come".
«[...]
B. cong.
1 Che, in quale modo (introduce una prop. dichiarativa con il v. all'indicativo, al congv. o al condiz.):
mi descrisse come aveva dovuto fare; ti ho raccontato come la conobbi; vedo bene come lo avete rovinato [...]».

Inviato: mer, 10 dic 2008 17:54
di Marco1971
Nessun dizionario è infallibile, e per me qui lo Zingarelli
fallò.

Inviato: mer, 10 dic 2008 18:12
di bartolo
Ergo, infallibile Marco, dati per fallenti lo Zanichelli e, naturalmente, il sottoscritto, come definirebbe la frase in oggetto e quelle dallo stesso Zanichelli chiamate dichiarative?

Inviato: mer, 10 dic 2008 18:23
di Marco1971
Come dice il Sabatini-Coletti, accezione 2 della congiunzione:
comparativo-relativo (‘come’ = ‘il modo in cui’).
P.S.
Zanichelli è la casa editrice; il dizionario si chiama
Zingarelli, dal nome dell’autore
Nicola Zingarelli. Ma è facile confonderli visto che cominciano ambedue per
z e finiscono in
elli.

Inviato: mer, 10 dic 2008 18:38
di Marco1971
Le ricopio inoltre la trattazione del Devoto-Oli (2004-2005):
Introduce proposizioni dipendenti, che equivalgono sempre a una proposizione relativa trasformata o in proposizione dichiarativa (gli spiegò come non avesse piú la possibilità di andare avanti, gli spiegò che non aveva, e cioè gli spiegò il modo per il quale non aveva..., ecc.), o in proposizione condizionale (lo guardava come fosse un Dio, lo guardava come se fosse un Dio, e cioè nel modo in cui avrebbe guardato..., ecc.), o in proposizione temporale (come l’incontrò volse la testa dall’altra parte, quando l’incontrò, ecc., e cioè nel momento in cui l’incontrò...).
Inviato: mer, 10 dic 2008 18:45
di bartolo
Grazie!
Marco1971 ha scritto:P.S.
Zanichelli è la casa editrice; il dizionario si chiama
Zingarelli, dal nome dell’autore
Nicola Zingarelli. Ma è facile confonderli visto che cominciano ambedue per
z e finiscono in
elli.

Metonimia
sui generis: la casa editrice per l'opera

Inviato: gio, 11 dic 2008 10:00
di bartolo
Caro Marco, anche le seguenti sono interpretazioni fallenti del come dichiarativo?
Garzanti:
«3 il modo nel quale, in quale modo (introduce una prop. dichiarativa): gli raccontò come l'amico sarebbe partito; non ti accorgi come sei stupido | preceduto da ecco, con lo stesso significato e funzione: ecco come andarono le cose; ecco come ci si può rovinare».
De Mauro:
«4 cong., introduce una proposizione dichiarativa, che: non mi ero accorto c. pioveva forte».
Gabrielli:
«B cong.
1 Che, in quale modo (per introdurre una propos. dichiarativa con il v. all'indicat., al condiz. e al congiunt.): ti racconto c. è andata; mi spiegò c. non era vero».
Inviato: gio, 11 dic 2008 15:34
di Marco1971
Fallenti o pallenti, fallaci o falotiche, devo confessare che queste questioncelle terminologiche non riescono a eccitare i miei neuroni. Ciò che conta è sapere come la lingua si adopera, il resto è etichettatura (chi parla di dichiarative e chi di enunciative, e cosí via).
Va detto inoltre che i dizionari spesso si scopiazzano a vicenda e che, per quanto riguarda la descrizione delle congiunzioni e delle valenze verbali, il Sabatini-Coletti si distingue da tutti gli altri dizionari per approccio e completezza.
Inviato: gio, 11 dic 2008 16:01
di bartolo
Marco1971 ha scritto:Fallenti o pallenti, fallaci o falotiche, devo confessare che queste questioncelle terminologiche non riescono a eccitare i miei neuroni. Ciò che conta è sapere come la lingua si adopera, il resto è etichettatura (chi parla di dichiarative e chi di enunciative, e cosí via).
Bah, questo ritornello dei neuroni che non si infoiano è un po' fastidioso: fatta salva, naturalmente, la sacrosanta libertà di ognuno di infoiarsi per le illecebre che preferisce, m'infastidisce il tono di sardonico sussiego con cui si lasciano cadere certi argomenti. Sulle terminologie, fomiti addirittura di scismi, si sono scritti libri, per esempio tutte le grammatiche. Mi basta, e apprezzo, la seconda parte della sua risposta, quella che non cito. L'altra la ascrivo alla stanchezza, alla secchezza delle fauci cerebrali.
Inviato: gio, 11 dic 2008 16:20
di Marco1971
Chi le saprà rispondere con maggior competenza sull’argomento è il caro Ladim, se vorrà esprimersi.
Inviato: gio, 11 dic 2008 16:34
di bartolo
Marco1971 ha scritto:Chi le saprà rispondere con maggior competenza sull’argomento è il caro Ladim, se vorrà esprimersi.
No, no, per carità. Ho capito la questione. Dopo un po' mi stanco anch'io. Non c'è accordo tra i nomenclatori e non mi interessa nemmeno tanto che lo trovino. Ad impossibilia nemo tenetur. Arrivederci.