Pagina 1 di 1

«Per esempio» e «ad esempio»

Inviato: dom, 15 mar 2009 19:34
di Marco1971
Alla voce esempio, nel Grande Dizionario della Lingua Italiana De Agostini (già Sàndron), si legge:

(non molto corretta, con questo significato, la loc. ad esempio).

Stesso giudizio nel Gabrielli bivolume:

Meno bene la locuz. ad esempio, us. nello stesso sign.

Vi domando allora: che cos’ha di poco corretto? :roll:

Inviato: dom, 15 mar 2009 22:00
di Marco1971
Mi risponde il Battaglia, che avevo trascurato di consultare e che chiarisce il significato originario di ad esempio (spiegando cosí l’avversione dei puristi):

12. Ad esempio: a imitazione, a somiglianza; conforme a un modello determinato.

Ma dopo gli esempi, dice anche:

Per recare una prova, una conferma, un paragone (ed è forma analoga, ma piú ricercata, di per esempio).

Quest’uso è dunque recente: prima attestazione presso De Sanctis (1817-1883). Non ne sapevo nulla...

Scusate il monologo. :D

Inviato: gio, 26 mar 2009 22:02
di Federico
Marco1971 ha scritto:Non ne sapevo nulla...
Interessante. Ma "ricercata" non dovrebbe essere una condanna, o sbaglio?

Inviato: lun, 30 mar 2009 21:48
di CarloB
Dunque vanno bene entrambe e bene facciamo tutti a usarle indifferentemente. O no?

Inviato: lun, 30 mar 2009 22:02
di Marco1971
Sí, anche se, parlando, ad esempio mi suona affettato.

Inviato: ven, 04 nov 2011 23:40
di Andrea Russo
Ho sempre voluto fare delle ricerche, e ancora continuo a rimandare, circa ad esempio, che presenta un d eufonica tra vocali diverse, che già il vecchio caro Manzoni aveva eliminato nella revisione dei Promessi Sposi. Ovviamente dire o scrivere a esempio è un obbrobrio vero e proprio (secondo me, se è corretto chiedo venia); eppure l'ho trovato più volte usato da una traduttrice di un racconto di Agatha Christie (e ogni volta ho storto il naso).

Inviato: ven, 04 nov 2011 23:54
di Marco1971
A esempio, nella tradizione letteraria, si trova sempre quando segue di: a esempio di oppure nella locuzione portare a esempio. Ad esempio come equivalente di per esempio si è probabilmente cristallizzato con la ‘d’ eufonica per via del latino ad exemplum.

Inviato: dom, 06 nov 2011 14:32
di CarloB
Se non ricordo male, Oreste Del Buono ha usato spesso a esempio.

Abbreviatura?

Inviato: mer, 19 dic 2012 11:19
di vorce
Riapro un filone "antico" per chiedere: l'abbreviatura corretta di ad esempio / per esempio, qual è? Si può omettere la preposizione, scrivendo soltanto es.? Soprattutto, va seguita dalla virgola, dai due punti o da nulla? Per semplificare gli interventi successivi, pongo un esempio di un elenco fra parentesi:

1) (ad es.: rose, gladioli, petunie).
2) (ad es., rose, gladioli, petunie).
3) (ad es. rose, gladioli, petunie).
4) (es.: rose, gladioli, petunie).
5) (es., rose, gladioli, petunie).

Grazie in anticipo.

Saluti
Marco

Inviato: mer, 19 dic 2012 17:48
di Marco1971
Dal Treccani in linea:

3. Locuzioni:

a. Per esempio (abbrev. p. e., p. es., per es.), formula con cui si introduce un esempio a conforto di una regola, o per chiarire o restringere un’affermazione generica (con questa funzione, è anche com. la locuz. ad esempio, abbreviata ad e., ad es.): un tempo si usava elidere «gli» davanti a i-, p. e.: «gl’Italiani»; qualcuno mi dia una mano: tu, per esempio.


Non è necessario aggiungere alcuna punteggiatura.