Composti con ‹retro-›: oscillazioni di genere
Inviato: mer, 22 apr 2009 23:32
Si parla delle parole composte col prefisso retro- e un sostantivo femminile (se è maschile, il dubbio non si pone). Propongo qui la lista (tratta dal GRADIT) dei vocaboli interessati (con ‘f’ per femminile, ‘m’ per maschile, e ‘f/m’ o ‘m/f’ [secondo quale è dato per primo] se sono considerati ambigeneri dallo stesso dizionario):
retroabside (f), retroattività (f), retroazione (f), retrobocca (m), retrobottega (m/f), retrocamera (f), retrocarica (f), retrocavità (f), retrocessa (f), retrocessione (f), retrocognizione (f), retrocoperta (f), retrocopertina (f), retrocucina (m/f), retrodatazione (f), retrodeviazione (f), retrodiffusione (f), retrodilatazione (f), retrodizione (f), retrofaringe (m/f), retrofaringite (f), retrofinestra (f), retroflessa (f), retroflessione (f), retroformazione (f), retrofossa (f), retrogradazione (f), retroguardia (f), retroguida (f), retroilluminazione (f), retroinfezione (f), retroingegnerizzazione (f), retroipertrofia (f), retrolinea (f), retrologia (f), retromarcia (f), retromastite (f), retrometateria (f), retromezzadria (f), retronebbia (m), retroperitoneoscopia (f), retroperitonite (f), retroposizione (f), retroproiezione (f), retropulsione (f), retroreazione (f), retrosala (f), retroscena (f/m), retroscogliera (f), retrosella (m), retrospettiva (f), retrospezione (f), retrostalsi (f), retrostanza (f), retroterra (m), retrotrazione (f), retrovaccinazione (f), retrovendita (f), retroversione (f), retroversoflessione (f), retrovia (f).
Il Gabrielli li vorrebbe tutti femminili (tranne retroterra, calco del tedesco Hinterland, e retroscena, che considera femminile se si tratta della parte che sta dietro la scena e maschile quando si parla di ciò che in tal luogo accade).
Consideriamo le parole ambigeneri della lista riprodotta qui sopra: retrobottega, retrocucina, retrofaringe, retroscena. Mentre nella maggior parte dei composti femminili vediamo retro- nel senso di «che sta dietro/che va all’indietro» (per esempio, retrodatazione, retroguardia, retromarcia, ecc.) quindi in senso avverbiale, queste quattro e le altre maschili (retrobocca, retrosella, retroterra) si potrebbero spiegare con l’interpretazione di retro- come sostantivo («la parte posteriore»): il retro della bottega, della cucina, della faringe, della scena; della bocca, della sella, della terra [ma questo è un calco]. Diversamente, retronebbia sottintende faro.
Son quisquilie, in fondo, e notiamo che l’uso non segue sempre la logica: io farei maschili anche retrocamera, retrosala e retrostanza, adottando il criterio di logica semantica sopra esposto. Che ne pensate?
retroabside (f), retroattività (f), retroazione (f), retrobocca (m), retrobottega (m/f), retrocamera (f), retrocarica (f), retrocavità (f), retrocessa (f), retrocessione (f), retrocognizione (f), retrocoperta (f), retrocopertina (f), retrocucina (m/f), retrodatazione (f), retrodeviazione (f), retrodiffusione (f), retrodilatazione (f), retrodizione (f), retrofaringe (m/f), retrofaringite (f), retrofinestra (f), retroflessa (f), retroflessione (f), retroformazione (f), retrofossa (f), retrogradazione (f), retroguardia (f), retroguida (f), retroilluminazione (f), retroinfezione (f), retroingegnerizzazione (f), retroipertrofia (f), retrolinea (f), retrologia (f), retromarcia (f), retromastite (f), retrometateria (f), retromezzadria (f), retronebbia (m), retroperitoneoscopia (f), retroperitonite (f), retroposizione (f), retroproiezione (f), retropulsione (f), retroreazione (f), retrosala (f), retroscena (f/m), retroscogliera (f), retrosella (m), retrospettiva (f), retrospezione (f), retrostalsi (f), retrostanza (f), retroterra (m), retrotrazione (f), retrovaccinazione (f), retrovendita (f), retroversione (f), retroversoflessione (f), retrovia (f).
Il Gabrielli li vorrebbe tutti femminili (tranne retroterra, calco del tedesco Hinterland, e retroscena, che considera femminile se si tratta della parte che sta dietro la scena e maschile quando si parla di ciò che in tal luogo accade).
Consideriamo le parole ambigeneri della lista riprodotta qui sopra: retrobottega, retrocucina, retrofaringe, retroscena. Mentre nella maggior parte dei composti femminili vediamo retro- nel senso di «che sta dietro/che va all’indietro» (per esempio, retrodatazione, retroguardia, retromarcia, ecc.) quindi in senso avverbiale, queste quattro e le altre maschili (retrobocca, retrosella, retroterra) si potrebbero spiegare con l’interpretazione di retro- come sostantivo («la parte posteriore»): il retro della bottega, della cucina, della faringe, della scena; della bocca, della sella, della terra [ma questo è un calco]. Diversamente, retronebbia sottintende faro.
Son quisquilie, in fondo, e notiamo che l’uso non segue sempre la logica: io farei maschili anche retrocamera, retrosala e retrostanza, adottando il criterio di logica semantica sopra esposto. Che ne pensate?