, credo sia interessante sottolineare la differenza semantica sussistente fra le due parole di cui al titolo del filone. In effetti, i vocabolari che ho consultato non evidenziano alcuna distinzione (...almeno, la distinzione non sembra trovare esplicito riscontro in essi: ‘risarcimento’ e ‘indennizzo’ risultano parole sinonime…). Tuttavia, sotto il profilo giuridico, ‘risarcimento’ e ‘indennizzo’ sono il corrispettivo logico di due realtà differenti.Fausto Raso ha scritto:Provi a sostituire "indennità" con "compenso", "risarcimento" e simili: il dubbio svanirà.
Carlo ha ottenuto un risarcimento (un'indennità) "di" 800 euro.
Il risarcimento del danno consiste nell’‘integrale’ riparazione della lesione subíta in conseguenza di un’attività ‘antigiuridica’.
L’indennizzo, invece, è la somma di denaro dovuta a titolo di ristoro patrimoniale per riparare ‘parzialmente’ la diminuzione economica subíta dalla parte in conseguenza di un atto ‘lecito’ (diminuzione che consegue, quindi, a fatti che sacrificano diritti altrui ma che non sono antigiuridici in quanto autorizzati o imposti da una norma di legge).
In tal senso milita il riferimento all’‘indennizzo’ da parte dell’articolo 42, comma tre, della Costituzione: «La proprietà privata può essere, nei casi preveduti dalla legge, e salvo indennizzo, espropriata per motivi di interesse generale».
L’indennizzo (e non il risarcimento) dell’esproprio è una somma di denaro che lo Stato o altro ente pubblico versa al privato per compensarlo della perdita della proprietà del bene per causa d'interesse generale (perdita della proprietà in conseguenza di un atto ‘lecito’: l'‘espropriazione’ [per pubblica utilità]).
Ciò detto, non è la stessa cosa, almeno sotto il profilo giuridico (ribadisco), dire: Carlo ha ottenuto un risarcimento/un'indennità di 800 euro.
Il motivo per cui sia previsto l'indennizzo nonostante l'atto compiuto sia lecito (...molti si domanderanno...), nonché la differenza testé indicata sono bene illustrati qui.