Sin'ora

Spazio di discussione su questioni di carattere morfologico

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Sin'ora

Intervento di S·B·U·M·B »

Volevo proporre alla riflessione, per eventuali puntualizzazioni o preferenze, il seguente sviluppo di forma avverbiale (a significato mantenuto; e intesi interscambiabili fino/sino, giusto un poco meno usato il secondo):

fino ad ora / sino ad ora
fin'ad ora / sin'ad ora (*)
fin ad ora / sin ad ora
fin'ora / sin'ora (*)
fin ora / sin ora
finora (attestato dal Trecento, per il Sabatini-Coletti)
/ sinora (attestato dal Settecento, per il Sabatini-Coletti)

(*) Dal momento che si è costituita come lezione distinta la forma tronca "fin/sin" (cfr "fin qui" ecc), le forme con l'apostrofo sembrerebbero superate: anche censurarle?
Non da parte mia; per quanto, in presenza d'una secolare opzione definitivamente compatta, io non abbia dubbi su cosa usare preferibilmente (finora/sinora, salvo particolari intenzioni dinamiche, ritmo tono colore timbro...).
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Le forme apostrofate sono da respingere categoricamente: il troncamento non vuole l’apostrofo (si veda il DOP). Per il resto, si può scegliere tra finora/sinora (meno felice la grafia staccata) e (meno comune) fino ad ora/sino ad ora.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
S·B·U·M·B
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Tant'è

Intervento di S·B·U·M·B »

Le forme in elisione di fino/sino hanno una tradizione non indifferente (anche in stampa e autoriale s'intende).
Fatto sta che nel mentre stavo per correggere il "sin'ora" d'un amico mi sono limitato a osservargli «è meglio "sinora" o se proprio vuoi "sin ora"» anziché «è corretto solamente ecc», salvo poi coinvolgere il caro Forum nella questione...
Non avrei, per fare un altro esempio, il coraggio di discutere troppo un "sin'a qui" che volesse aderire maggiormente alla "contrazione" fonetica d'un "sino a qui"; anziché s'intende un ormai limpido, canonico "sin a qui".
Insomma non sarei così categorico, salvo aggiungere, volendo: attualmente siamo all'apocope, punto.
Diciamo: un grazie al decisionismo del DOP, alla fine della fiera; penso richiamerò il mio amico...
Ultima modifica di S·B·U·M·B in data gio, 25 giu 2009 18:03, modificato 1 volta in totale.
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Marco1971
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Re: Tant'è

Intervento di Marco1971 »

S·B·U·M·B ha scritto:Le forme in elisione di fino/sino hanno una tradizione non indifferente (anche in stampa e autoriale s'intende).
Ha ragione, le forme apostrofate si trovano attestate, in particolare, presso Straparola, Tasso, Manzoni (ma nella ventisettana dei Promessi Sposi, non nella versione definitiva), Nievo, Verga e Pirandello. Tuttavia, come lei ben sa, in fatto d’ortografia la norma vigente va osservata rigorosamente, e oggi non sarebbe accettabile, per chi non abbia autorità di scrittore, scrivere fin’ora/sin’ora – forme assenti dai dizionari sincronici come da quello storico del Battaglia.
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
PersOnLine
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Intervento di PersOnLine »

Dato che la preposizione da si elide solo in una casistica limitata, le locuzioni sin d'ora/fin d'ora rientrano tra queste, o è meglio ricorrere sempre a quelle intere sin da ora/fin da ora?
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Marco1971
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Intervento di Marco1971 »

Preferibili senz’ombra di dubbio sono le forme apostrofate fin/sin d’ora, conformi anche alla pronuncia (chi dice fin/sin da ora?).
Ma quella lingua si chiama d’una patria, la quale convertisce i vocaboli ch’ella ha accattati da altri nell’uso suo, et è sí potente che i vocaboli accattati non la disordinano, ma ella disordina loro.
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