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A muzzo

Inviato: mar, 06 ott 2009 19:32
di u merlu rucà
Questa espressione, di origine calabrese e siciliana (ammuzzu), con il significato di 'a vanvera, a occhio e croce e simili' si sta diffondendo a macchia d'olio. E' usata correntemente nella lingua parlata anche dalle mie parti, nella Liguria occidentale, probabilmente a causa della fortissima immigrazione. Sinceramente a me non dispiace dal punto di vista dell'espressività. Chissà se, in mezzo all'anglomania imperante, riuscirà a conquistare un posto al sole...

Inviato: mar, 06 ott 2009 19:45
di Marco1971
Sa per caso donde deriva? Nel GRADIT trovo un obsoleto muzzo «che ha sapore acidulo, agrodolce», dall’arabo muzz.

Inviato: mar, 06 ott 2009 19:58
di u merlu rucà
Deriva da muzzu 'mozzo, tozzo' che corrisponde all'italiano mozzo 'mozzato'.

Inviato: mar, 06 ott 2009 20:06
di Marco1971
Grazie mille! Lei è proprio insostituibile. :)

Inviato: ven, 09 ott 2009 19:48
di tonino
u merlu rucà ha scritto:Deriva da muzzu 'mozzo, tozzo' che corrisponde all'italiano mozzo 'mozzato'.
Io credevo che venisse da "muzziata", che indica quando si comprano varie cose appartenenti allo stesso tipo ma diverse. Esempio, " mi dassi na muzziata di buttuna." (mi dia un pugno di bottoni).
Ammuzzu (o anche admuzzu) è usato il più delle volte per indicare "a caso, senza ordine". Ad esempio "ma comu i mittisti sti cosi? ammuzzu?" .
Trovo adesso conferma su internet:
www.slide-show.net/forum/download.php?id=3534
Con anche un riferimento al latino "ad mutium"

Inviato: ven, 09 ott 2009 21:27
di u merlu rucà
I significati sono vari, a seconda dei dialetti. Diciamo che il senso generale è 'qualcosa di non preciso, di indefinito'. Il latino (ad) *mutium, da cui deriva ammuzzu/muzzu è anche alla base dell'italiano mozzo 'mozzato'.

Inviato: sab, 10 ott 2009 5:54
di Gianluca
u merlu rucà ha scritto:I significati sono vari, a seconda dei dialetti. Diciamo che il senso generale è 'qualcosa di non preciso, di indefinito'. Il latino (ad) *mutium, da cui deriva ammuzzu/muzzu è anche alla base dell'italiano mozzo 'mozzato'.

Ma è sicuro che l'espressione derivi dal latino?
«Ma chi v'ha detto questa cosa?!» disse la mia insegnante di latino ai tempi del liceo.

P.S. Nel «Castiglioni-Mariotti» non c'è menzione alcuna...

Inviato: sab, 10 ott 2009 16:26
di u merlu rucà
Quando davanti ad una forma latina vi è l'asterisco, vuol dire che è una forma ricostruita ma non (ancora) attestata.

Inviato: sab, 10 ott 2009 19:06
di Gianluca
u merlu rucà ha scritto:I significati sono vari, a seconda dei dialetti. Diciamo che il senso generale è 'qualcosa di non preciso, di indefinito'. Il latino (ad) *mutium, da cui deriva ammuzzu/muzzu è anche alla base dell'italiano mozzo 'mozzato'.
Trattandosi d'una forma storicamente non documentata, dunque, sarebbe stato meglio scrivere: «Il latino (ad) *mutium, da cui ‘deriverebbe’ ammuzzu/muzzu ...».
Riguardo alla locuzione idiomatica a muzzo, ho trovato quest'interessante intervento di Alessandro Aresti:
La parola [...] viene [...] dal latino MUTULU(M): in toscano, e quindi in italiano, l’evoluzione fonetica ha dato mucchio, mentre altrove si è avuta la forma muzzu/muzzo, diffusa in diverse zone d’Italia. La forma da cui partire per capire il diverso esito è MUCLU(M) (rispetto alla forma iniziale è caduta la seconda U [fenomeno di sincope vocalica], mentre il nesso -TL- è passato a -CL- [la stessa trafila che ha portato da VETULU(M) a VECLU(M) a, infine, vecchio]): nel primo caso il nesso -CL- si è evoluto in -KKJ- (mucchio, per l’appunto), nel secondo caso lo stesso nesso passa a -ZZ- (affricata dentale intensa). Il significato della locuzione idiomatica a muzzo è “a vanvera”, “a casaccio”.
“Mutiu(m)” è in alcuni casi una semplice variante grafica di “muciu(m)” (in cui la “c” è stata probabilmente pronunciata, nelle zone dove ha prevalso la forma muzzu/muzzo, come una “z” sorda) [...].

Inviato: lun, 12 ott 2009 13:23
di Gianluca
...e Marco Gargiulo spiega come s'arriva da ‘mucchio’ al significato di ‘a vanvera’, ‘a casaccio’:
Il mucchio è un insieme di cose ammassate e per estensione anche ‘un grande numero’ di cose. Da qui deriva il significato di ‘insieme di cose ammassate senza logica’, e quindi ‘a vanvera’ e ‘a casaccio’.
La cosa strana è: come può mutium essere alla base dell'italiano mozzo ‘mozzato’, se mutiu(m) sarebbe, in alcuni casi, una semplice variante di mu(c)ium ‘mucchio’? :roll:

Inviato: lun, 12 ott 2009 13:48
di Infarinato
Gianluca ha scritto:La cosa strana è: come può mutium essere alla base dell'italiano mozzo ‘mozzato’, se mutiu(m) sarebbe, in alcuni casi, una semplice variante di mu(c)ium ‘mucchio’? :roll:
Mozzo («mozzato») viene dal latino volgare *mutiu(m), variante del classico mutilus «mutilo» (fonte: GRADIT).

Inviato: lun, 12 ott 2009 23:37
di u merlu rucà
Gianluca ha scritto:Riguardo alla locuzione idiomatica a muzzo, ho trovato quest'interessante intervento di Alessandro Aresti:
La parola [...] viene [...] dal latino MUTULU(M): in toscano, e quindi in italiano, l’evoluzione fonetica ha dato mucchio, mentre altrove si è avuta la forma muzzu/muzzo, diffusa in diverse zone d’Italia. La forma da cui partire per capire il diverso esito è MUCLU(M) (rispetto alla forma iniziale è caduta la seconda U [fenomeno di sincope vocalica], mentre il nesso -TL- è passato a -CL- [la stessa trafila che ha portato da VETULU(M) a VECLU(M) a, infine, vecchio]): nel primo caso il nesso -CL- si è evoluto in -KKJ- (mucchio, per l’appunto), nel secondo caso lo stesso nesso passa a -ZZ- (affricata dentale intensa). Il significato della locuzione idiomatica a muzzo è “a vanvera”, “a casaccio”.
“Mutiu(m)” è in alcuni casi una semplice variante grafica di “muciu(m)” (in cui la “c” è stata probabilmente pronunciata, nelle zone dove ha prevalso la forma muzzu/muzzo, come una “z” sorda) [...].
Direi decisamente strano questo esito -ZZ- < CL. Nell'Italia Meridionale l'esito è normalmente -KKJ-. Quali sono le zone in cui l'esito -ZZ- è regolare?

Inviato: mar, 13 ott 2009 5:14
di Gianluca
Infarinato ha scritto:Mozzo («mozzato») viene dal latino volgare *mutiu(m), variante del classico mutilus «mutilo» (fonte: GRADIT).
In effetti è quello che dice anche il vocabolario etimologico disponibile in rete.
Mi domando, allora, se l'affermazione di Alessandro Aresti sia campata in aria, e come, partendo da ‘mutilo’, s'arrivi al significato di ‘a casaccio’, ‘a vanvera’...

Inviato: mar, 13 ott 2009 9:44
di Gianluca
...però anche qui si parla di ‘mucchio’...

Re: A muzzo

Inviato: mar, 13 ott 2009 23:27
di Federico
u merlu rucà ha scritto:Questa espressione, di origine calabrese e siciliana (ammuzzu), con il significato di 'a vanvera, a occhio e croce e simili' si sta diffondendo a macchia d'olio.
Qui a Milano mi pare che si usasse di piú qualche anno fa rispetto a ora. È un po' che non la sento. (Ovviamente il mio campione è molto limitato.)